Questa poesia ha vinto il premio "Creatività" alla prima edizione nazionale del Concorso "PULCINELLA ERRANTE" di Cava dei Tirreni
Disegno tratto dal web |
Il
segreto di Pulcinella
Un
bel giorno ti sei annoiato
dal
tuo mondo te ne sei andato.
Sei
arrivato tra luna e stelle
dove
son io con le mie sorelle.
Pulcinella
mio, te ho aspettato
che
girovagando vai per il creato.
Di
te molte cose ancora non so,
ma
se non le so, le conoscerò.
Intanto
siedi su questa nuvoletta
e
dimmi quel che il cuore ti detta.
Vuoi
davvero scoprire cosa c’è
in
questo cielo che piace tanto a me?
Davvero
vai in giro cercando i sogni?
Su,
dillo pure! So che non ti vergogni!
-Vergognarmi?
No di certo, lo sai!
Dunque,
la mia storia ascolterai.
Son
Pulcinella con il naso curvo
son
grande signore vestito da servo
e
dietro una mascherina tutta nera
c’è
un animo puro che sempre spera
che
la povera gente abbia un po’ pace,
anche
se chi dovrebbe difenderla tace.
Io
fo piroette per poter camuffare
tutta
la voglia che ho di strillare:
che
non va bene, che così non va,
che
domani il sole ancor splenderà,
e
sarà un sole che illuminerà tutti,
i
poveri, i ricchi, i belli ed i brutti.-
Mio
dolce Pulcinella per te scenderò
da
questo cielo in cui rifugiata sto,
tra
questa luna e le mille stelle
in
compagnia delle mie sorelle,
e
ogni giorno arriva ancor qualcuno
che
sulla terra starebbe a digiuno.
Qui
si mangia però solo fantasia...
Dite
la vostra, che ho detto la mia!
Chi
c’è qui intorno
Che
mi dà il buon giorno?
Una
mano ti porgo
e
il mio sguardo m’accorgo
si
rivolge a te che ti rifugi
e
osservi dai pertugi
questo cielo pieno di stelle.
Siamo
anche noi fratelli e sorelle,
e
a te mio caro Pulcinella
che
salti di stella in stella
piroettando
fra sogni e realtà,
dico
sì, è vero,
il
sole splende sul mondo intero.
Perciò
usciamo, balliamo e cantiamo
fra
questa musica tenendoci per mano.
Musica
soave è la vita
e
tutti quanti ci invita
ad
osservare, assaporare, amare
tutte
le cose, anche quelle amare,
spesso
son proprio quelle
a
far notar la luce delle stelle.
Ora
Pulcinella è giunta l'ora di andare,
chiudi
gli occhi e comincia a sognare.
Dentro
ogni sogno troverai un paesaggio
dove
vive chi ha ancora il coraggio
di
lasciarsi andare ai sogni e al cuore
anche
se a volte ha qualche pudore
di
mostrare le sue nascoste debolezze
in
cambio soltanto di carezze,
o
del sorriso di un bambino
incontrato
lungo il cammino,
che
dopo avergli narrato la sua storia
di
lui sempre porterà memoria.
Oh!
Vivere dentro il cuore di fanciullo
grande
sogno che da sempre cullo!
E
Pulcinella chiude gli occhi e vola.
Hei!...Voi
di Fantasia...chi lo consola?
Son
io, son nonna Serenella,
di
cui la parola “consola” è sorella.
Chi
è mai che dev'sser consolato?
Pulcinella?
“ Di cosa è crucciato ”?
Lui,
che fa magie con una piroetta
più
di una fata con la sua bacchetta?
Dai
Pulcinella, la vita è spesso dura,
ma
non conviene averne paura.
Togli
un momento la maschera nera
e
osserva intorno la natura vera:
il
mare, il cielo, i prati, i fiori
e,
il sole nostro, che genera gli amori.
Prendiamoci
a braccetto o per la mano
e
a recare allegria al mondo, andiamo!
Partiamo
errando, insieme troverem la via,
se
a guidarci sarà la nostra fantasia!
Essa
ci condurrà dove scarseggia la speranza
ci
infonderà il coraggio di affrontare la distanza
e
quella voglia pazza di donar felicità.
a
ogni creatura che proprio non ne ha.
Su,
coraggio fantasiosi amici,
chi
parlar vuole ci renderà felici!
Bene!
Allora tocca a me
state
pronti…un due e tre!
Felicità
a te, a noi, a tutti
che
siam belli o che siam brutti,
Pulcinella
dal naso adunco
che
sei un burlone mi convinco;
vesti
di bianco come un gran signore
ma
la bellezza è dentro al cuore,
e
allora canta da mattino a sera
che
la speranza poi si avvera
affinché
le parole da tante mani scritte
non
vengan chiuse in buie soffitte
ma
volino lontane, insieme al vento
a
rasserenare ogni lamento
di
bimbo, adulto, giovane o anziano
lievi
come carezze nella mano.
Dov’è
andato Pulcinella?
È
sparito! Oh, questa è bella!
No,
tranquilli l’ho trovato,
il
suo entusiasmo è rinomato!
Uhé,uhé,uhé!
Ma
cos'è?
Per
le strade, per la via
s'ode
un frastuono di allegria.
Pulcinella
è arrivato
sì,è
lui, ben mascherato !
Con
modestia e senza pretese
si
presenta in lingua calabrese
“Sugnu
cà, paesà,
Pulcinella
col babà.
La
Calabria è a terra mea
ricca
di fiori, mare, montagne
e
tanto amore…cà nun se piagne!
A
Tarantella mò balliamo
in
calabrese e napoletano.
Sono
maschera Napoletana
e
la mia terra è italiana.
Di
tutto il mondo son cittadino
il
mio linguaggio è genuino
non
serve interprete per l'allegria !
Musica,
danze e fantasia:
son
la lingua più chiara del mondo.
Ed
a chi dice che son vagabondo
regalo
lazzi e piroette
in
cambio, un piatto di polpette!
Oh
perbacco è già svanito,
sono
alquanto avvilito!
Ma
che pretendi caro mio,
il
viaggio è lungo, lo dico io!
L’ha
proseguito senza indugi
lasciando
tutti mogi mogi!
Eccoti,
eccoti finalmente,
quanti
pensieri ho nella mente!
Qua
al nord a lungo t’ho aspettato,
e,
finalmente sei arrivato.
Guardando
intorno col volto strano,
hai
detto: “Mo’ so qui a Milano”!
E,
quando per caso hai scorto il sole.
Hai
detto: “Ma’ccà nun chiove”!
E
la nebbia cercando con cura,
non
ne hai trovata tra bastioni e mura.
“Se
Totò diceva che con la nebbia non si vede,
la
nebbia allora c’è, ce devi crede”!
Poi
in piazza Scala alla fine sei approdato,
ti
sei guardato intorno ed hai esclamato:
“ Ma
guarda ‘sti polentoni,
prendono
in giro noi terroni,
la
chiamano la Scala di Milano,
ma
dov’è, ch’è tutto in piano”?
Di
lì al Duomo è proprio un passo,
in
mezzo ai piccioni, maronna mia che spasso!
Hai
guardato a lungo, in alto, la Madonna,
e
t’è venuta in mente la tua nonna,
che
diceva mentre ti abbracciava:
“Tu
po’ cagnà la piazza, la città,
u’
paese e la campagna, u’ mare
e
a’ montagna ma da’ retta a me
Pulicinella,
a Maronna nun se cagna,
a’
Maronna è sempre quella”!
“Questo
viaggio stanca assai
e
non ho mangiato mai”!
Presto
presto devo andare
in
un bel posto a desinare.
E
che aspetti caro amico?
Vieni!
Son io che te lo dico!
Pulcinella
saltellando
gli
Appennini sta varcando,
dalla
cima scende a valle
con
il sole alle spalle.
In
Romagna e a Bologna le lasagne
con
fettuccine come compagne,
pane
e salame per la gran fame,
cappelletti,
tortellini e zampone.
S’è
abbuffato il gran mangione
e
gli viene un gran pancione.
“Dalla
via Emilia al West”
L’è
semper prest
E
se a ghe ancor un gos ed lambrusc,
anca
al rest al garà più gust!
Dal
Po alla Pietra, dove fece meta
anche
il Sommo Poeta
e
sulle strade della gran Contessa
arriviamo
alla Duchessa;
il
formaggio è sempre pronto
e
me lo mangio senza sconto.
La
via è lunga, lo so, devi andare
ma
ti prego, non ci dimenticare.
Saremo
qui sempre ad aspettare
che
tu presto decida di tornare,
con
un bicchiere di lambrusco
che
a te piace…ti conosco,
e
una fetta di mortadella.
Torna
presto Pulcinella!
Salutando
con la mano
è
deciso ad andar lontano,
se
con noi proseguirai
molte
cose tu saprai!
Pulcinella
ha un gran segreto
che
ha nascosto sotto un vigneto
ogni
volta che l’uva matura
racconta
a tutti la sua avventura.
Io
un dì lì mi ero nascosta
(
ve lo giuro, non l’ho fatto apposta!)
e
ho sentito che non era uno solo,
ma
mille Pulcinella avevan preso il volo.
Chi
era qui e chi era andato là
e
chi con me ora parla qua.
Per
questo ognuno egli ascolta e vede.
questa
è la verità, pure se non ci si crede!
Io
ti credo, sai, davvero,
puoi
ben esserne sicuro.
Ora
scusa devo andare,
non
posso farmi “seminare”!
Anche
in Toscana lui è arrivato,
sulle
verdi colline è atterrato
egli
chiede perché le persone
mangian
la C in un sol boccone.
Dalla
sua voce stridula e chioccia
un
bel pensiero comunque sboccia:
"
Sono felice di essere qui
da
voi gente senza la C
a
portare un po' di allegria
con
i miei salti in mezzo alla via,
siate
felici dell'esistenza,
nei
giorni tristi portate pazienza.
Per
tutti il sole un dì spunterà
insieme
a un po' di serenità
E
un sorriso riesce a strappare
col
suo buon senso popolare
quel
malizioso burattino
nato
a raffigurare un “pulcino”
Pulcinella,
aspetta, sei un po’ pazzo,
per
starti dietro ci vorrebbe un razzo!
Dalle
stelle fino in Toscana
sulla
testa una bandana
e
via di corsa fino a Roma
che
ben conosce la sua fama!
Anche
lì perdon qualcosa,
sì,
la erre poco s'usa,
ma
non è poi un gran male
se
ci pensi e ascolti un tale:
guera
dice sai per guerra
forse
per salvar la Terra
da
una pratica insensata.
Accidenti
a chi l'ha inventata!
Pulcinella
stravagante
se
ne va in mezzo alla gente
saltellando
a più non posso
con
nasone tutto rosso.
Non
si ferma un istante
passa
pure in Piazza Dante
e
facendo "MARAMEO"
giunge
pure al Colosseo!
"Che
emozione! Che clamore!
Vieni
fuori, gladiatore"!
"Anvedi
quello, ma chi è"?
"N'artro
matto! Se crede re"!
E
la gente assai divertita
per
la gran botta di vita,
grandi
applausi gli regala.
E'
il suo giorno di...gala!
Quanta
strada! L’ora è tarda,
fermati
maschera, sei testarda!
Non
lo vedi…il sol tramonta,
è
il riposo ciò che ora conta!
Però
io ho un po' di paura
per
il buio e la notte scura.
Dove
sei dolce Pulcinella?
Mi
hai lasciata sulla mia stella
che
si è spenta e ora son sola,
rimasta
nel buio senza una parola.
Io
credevo tanto nella tua amicizia
invece
forse tu hai solo furbizia.
-Calma,
Pulcinella ora ti tiene la mano.
Guarda!
Ti canta pure piano piano
una
ninna nanna per farti dormire
perché
domani tu vorrai ripartire.
Dunque
riposa serena, e sulla Terra,
all'alba
il sogno tuo forte afferra.
Portalo
nel tuo abruzzese campicello
e
seminalo spargendolo al venticello.
Andrà
un po’ in terra e anche in mare
Che
di te qualcosa possa restare,
perché
sei seme buono di un sogno
e
di un soffio potente c’è gran bisogno,
per
raggiungere volando sui quattro venti
ogni
paese... e far tutti felici e contenti!-
Via
e via tra monti e valli,
senza
potestà né vassalli,
senza
elmo ed armatura
solo
in mezzo alla natura.
Sai,
di te ho un bel ricordo
te
lo dico se no fai il sordo!
Ho
indossato in un dì festeggiato
di
Pulcinella il bianco vestito.
La
maschera sugli occhi
la
gonna sopra i ginocchi,
sulla
testa il cappello pendeva
e
sotto la treccia si nascondeva.
Era
giocondo tutto quel tempo,
avveniva
quasi in un lampo.
C’era
la piazza di periferia
e
tanta gente in allegria;
nel
quartiere pisano più popolare
c’era
il cuore del carnevale.
Senza
ognuno esser se stesso
si
sapeva giocare a più non posso.
C’erano
i bimbi e la famiglia
tutti
attorno a quel parapiglia.
Ma
sotto le vesti di quel Pulcinella
si
intuiva un' anima bella.
C’era
la gente di quel rione
convenuta
per stare insieme.
E
tra un grande tumulto
viaggiava
il sentimento,
seppure
alla periferia
la
Torre non era lontana dalla via
e
il bianco marmo d’un Miracolo di Piazza
si
beava di quella forte brezza.
Per
un giorno si compiaceva
D’essere
ammirata come diva.
La
sera il quartiere riposava,
nei
sogni il giorno si dimenava.
Pulcinella
allegro e scherzoso
si
era per loro reso prezioso.
Ma
tanto tempo è ormai passato
nessun
l’ha più rivisto, né sentito.
La
treccia forse si è accorciata
e
altra vita si è poi dipanata.
Al
tuo mondo torna Pulcinella,
di
certo la tua gita è stata bella,
son
certo che spesso sognerai
ogni
posto che visto tu avrai.
Ti
saluto adorabile burlone,
e
ti stampo un bacio sul nasone!
Fai
i bagagli Pulcinella
ché
t'aspetta la tua stella,
essa
ha tanta nostalgia
della
grande tua allegria.
Avventure
hai vissuto
e
di certo ne hai goduto,
ma
ora è tempo del ritorno
prima
ancor che faccia giorno.
Presto
presto, o tu ben sai
che
la tua stella non troverai,
c'è
e non c'è, ma non la vedi
se
il sole l'occulta, cosa credi?
Dunque
concludi il tuo viaggio
forza,
su, ci vuol coraggio!
Tutto
ciò di cui hai memoria
nel
tuo cuor avrà una storia
nel
tuo mondo potrai sognare
Pulcinella,
che sai molto amare
Dentro
il mio cuore ti porterò
e
mai, mai… ti dimenticherò.
Pssttt!
(Però
il segreto del mio Pulcinella
È
la cosa per me più bella
Dentro
ogni cuore lui se ne sta
E
voi direte – che ci farà?-
C’è
per chiunque lo vuol guardare
Per
chi,come lui sa molto amare …
Il
suo viaggio non avrà mai fine
E
supererà sempre ogni confine
Che
sia notte o che sia giorno
sempre
da noi farà ritorno!)
Autori: Milvia
Di Michele-Cecilia Bonazzi-Serenella Menichetti-Maria
Laura Celli-De Gaetano
Francesco-Stefania Galleschi-Daniela Bonifazi-Rossella
Ceccarelli