Erano passati ormai alcuni anni da che Giada aveva
vissuto l’avventura più fantastica della sua vita: il viaggio sul Pianeta
Giochino col suo amico spaziale XXY.
L’amicizia, nata in quell’occasione, era stata coltivata nel corso del tempo grazie allo spaziofono, che ormai era sempre acceso notte e giorno e con il quale Giada, i suoi amici e i suoi genitori si tenevano in contatto video conferenza con XXY, il Grande Maestro e gli abitanti del meraviglioso pianeta.
L’amicizia, nata in quell’occasione, era stata coltivata nel corso del tempo grazie allo spaziofono, che ormai era sempre acceso notte e giorno e con il quale Giada, i suoi amici e i suoi genitori si tenevano in contatto video conferenza con XXY, il Grande Maestro e gli abitanti del meraviglioso pianeta.
Ormai adolescente, Giada era diventata famosa in tutto il Paese per quanto
aveva vissuto. La sua presenza era richiesta in vari ambienti
scientifico-culturali; aveva tenuto conferenze nelle scuole, nei consigli
comunali, era stata perfino ospite al Quirinale
ed al Vaticano, dove aveva
avuto l’onore di essere ricevuta in udienza privata sia dal Presidente della
Repubblica che dal Papa.
La ragazza si era invece sempre rifiutata di parlarne
con chi, con la scusa della scienza, avrebbe voluto solo fare del male agli
abitanti di Giochino, sfruttando la sensazionale scoperta per arricchirsi
indebitamente.
Dopo quel viaggio non vi erano state più visite di XXY sulla Terra e Giada soffriva per questo, aveva desiderio di rivedere il suo amico extra terrestre. Un giorno decise che era venuto il momento di concretizzare questo suo desiderio, si accordò con i suoi genitori e, alla sera si collegò con Giochino per organizzare un nuovo incontro.
Dopo quel viaggio non vi erano state più visite di XXY sulla Terra e Giada soffriva per questo, aveva desiderio di rivedere il suo amico extra terrestre. Un giorno decise che era venuto il momento di concretizzare questo suo desiderio, si accordò con i suoi genitori e, alla sera si collegò con Giochino per organizzare un nuovo incontro.
Questa volta aveva deciso di preparare un programma
di viaggio ben preciso, aveva molte cose da chiedere a XXY, e molte cose anche
da spiegare. Per
esempio voleva sapere per sé e per i suoi amici come facevano i Giochiniani a
vivere felicemente senza sentire la necessità di farsi guerra, su Giochino non
ce n’era mai stata una. Poi non aveva mai osato chiedere se XXY avesse
intenzione di sposarsi, le sarebbe piaciuto fare da madrina al suo matrimonio e
magari anche al suo primo figlio, ovviamente adottato come consuetudine ben
nota alla ragazza.
Poi c’era da sperimentare su Giochino e sulla Terra tutta una serie di nuovi giochi e nuovi modi di divertirsi.
Quella sera, alla solita ora, Giada si mise davanti allo spaziofono e chiamò XXY. Questi si visualizzò subito davanti a lei con il suo sorriso stranissimo, ma affascinante:
“ Buona sera Giada, come stai??” – chiese sorridendo.
"Molto bene, ti ringrazio amico mio - rispose la ragazza - ti ho chiamato perchè vorrei proporti qualcosa".
Poi c’era da sperimentare su Giochino e sulla Terra tutta una serie di nuovi giochi e nuovi modi di divertirsi.
Quella sera, alla solita ora, Giada si mise davanti allo spaziofono e chiamò XXY. Questi si visualizzò subito davanti a lei con il suo sorriso stranissimo, ma affascinante:
“ Buona sera Giada, come stai??” – chiese sorridendo.
"Molto bene, ti ringrazio amico mio - rispose la ragazza - ti ho chiamato perchè vorrei proporti qualcosa".
"WOW... - esclamò XXY, che in quegli anni di continui contatti aveva appreso il linguaggio giovanile terrestre, e ne era anzi entusiasta, tanto che a GIOCHINO organizzava corsi di apprendimento per i suoi amici, interessati alla cosa - Sono tutto orecchie, Giada...spara"!
"Ehi, spiritosone - rise l'amica divertita - sai che a forza di parlare con me ed i miei sei diventato più terrestre tu che noi"? "Bando alle ciance, ascoltami perchè credo proprio che la mia idea ti piacerà".
" OK! Farò il bravo, ti ascolto".
" La verità è che ho tanta nostalgia di te, dei tuoi, del tuo meraviglioso Pianeta. Ho tante di quelle domande da farti! Insomma, se tu sei d'accordo, vorrei tornare su GIOCHINO. Naturalmente c'è un problema di base: il mezzo di trasporto. Sai, io ho provato a chiedere in prestito lo Space Shuttle, ma il Presidente Obama mi ha risposto che è in atto lo sciopero degli astronauti per ottenere delle nuove tute spaziali color rosso Marte e la pausa caffè con cornetti caldi alla crema, e che è spiacente di non poter ottemperare alla mia richiesta.
Dunque, amico mio, spero proprio di poter contare su di te. Verresti
a prendermi, qui, sulla Terra, di nuovo"?
XXY non le lasciò neanche il tempo di completare la domanda:"E me lo chiedi"? - gridò letteralmente l'amico - "Io non osavo proportelo, ma sapessi da quant'è che ci penso"!
"Davvero? E' fantastico! Dai, allora, che aspettiamo? Dimmi quanto tempo ti occorre per i preparativi, così che io possa fare i miei".
E così i due amici iniziarono a programmare il viaggio senza trascurare il minimo particolare. XXY doveva occuparsi di far revisionare la casa-astronave, per garantire ad entrambi una sicura navigazione spaziale, poi naturalmente doveva informare i suoi genitori che avrebbero dovuto soggiornare dai soliti amici, ma sapeva già che essi sarebbero stati felici quanto e forse più di lui all'idea di rivedere la simpatica Giada; infine pensò di portare qualcosa di carino, un regalo particolare, alla madre dell'amica terrestre, che era stata con lui più che gentile durante il suo soggiorno, tanti anni prima, sulla Terra.
Per quanto riguardava Giada, non le ci sarebbe voluto molto tempo per prepararsi, dato che, frequentando l'università in una città distante dal suo paese circa 200 km, aveva sempre un borsone pronto per il trasloco. Avrebbe solo dovuto aggiungere qualcosa in più, dato che non avevano fissato un limite di tempo al soggiorno della ragazza su GIOCHINO. Non restava che informare i suoi genitori e sapeva già che le avrebbero fatto una bella predica: "E lo studio? E noi? Ma proprio ora che arrivano i nonni...ecc...ecc...".
Ma ormai la decisione era presa e Giada non intendeva per alcun motivo rinunciare al viaggio tanto desiderato. Ops! Aveva dimenticato un particolare importante: un regalo per la famiglia di XXY; insomma avevano avuto la stessa idea, molto carina in verità.
L'arrivo dell'amico giochiniano era previsto per la settimana successiva e Giada non stava più nella pelle, tanto era impaziente. Non fece altro che pensare e pensare ad un regalo speciale e, tra un tentativo ed un altro usciva in veranda a guardare il cielo, assaporando la gioia dell'arrivo dell'amico ultrastellare.
Già: il regalo! Cosa poteva essere tanto gradito ad abitanti di una stella dove si gioca e si ride e si è sempre felici?
XXY non le lasciò neanche il tempo di completare la domanda:"E me lo chiedi"? - gridò letteralmente l'amico - "Io non osavo proportelo, ma sapessi da quant'è che ci penso"!
"Davvero? E' fantastico! Dai, allora, che aspettiamo? Dimmi quanto tempo ti occorre per i preparativi, così che io possa fare i miei".
E così i due amici iniziarono a programmare il viaggio senza trascurare il minimo particolare. XXY doveva occuparsi di far revisionare la casa-astronave, per garantire ad entrambi una sicura navigazione spaziale, poi naturalmente doveva informare i suoi genitori che avrebbero dovuto soggiornare dai soliti amici, ma sapeva già che essi sarebbero stati felici quanto e forse più di lui all'idea di rivedere la simpatica Giada; infine pensò di portare qualcosa di carino, un regalo particolare, alla madre dell'amica terrestre, che era stata con lui più che gentile durante il suo soggiorno, tanti anni prima, sulla Terra.
Per quanto riguardava Giada, non le ci sarebbe voluto molto tempo per prepararsi, dato che, frequentando l'università in una città distante dal suo paese circa 200 km, aveva sempre un borsone pronto per il trasloco. Avrebbe solo dovuto aggiungere qualcosa in più, dato che non avevano fissato un limite di tempo al soggiorno della ragazza su GIOCHINO. Non restava che informare i suoi genitori e sapeva già che le avrebbero fatto una bella predica: "E lo studio? E noi? Ma proprio ora che arrivano i nonni...ecc...ecc...".
Ma ormai la decisione era presa e Giada non intendeva per alcun motivo rinunciare al viaggio tanto desiderato. Ops! Aveva dimenticato un particolare importante: un regalo per la famiglia di XXY; insomma avevano avuto la stessa idea, molto carina in verità.
L'arrivo dell'amico giochiniano era previsto per la settimana successiva e Giada non stava più nella pelle, tanto era impaziente. Non fece altro che pensare e pensare ad un regalo speciale e, tra un tentativo ed un altro usciva in veranda a guardare il cielo, assaporando la gioia dell'arrivo dell'amico ultrastellare.
Già: il regalo! Cosa poteva essere tanto gradito ad abitanti di una stella dove si gioca e si ride e si è sempre felici?
Infine ebbe un'idea: quello che sul pianeta Giochino apprezzavano
molto era…l'armonia. Lì ci si voleva tutti molto bene, si parlava dolcemente e
si rispettava il tempo di ognuno.
Sì...il tempo armonioso...quasi una musica dove le
note si uniscono tra loro in dolce sinfonia!
E questo sarebbe stato il suo regalo speciale, anzi, i
suoi regali.
Preparò uno scatolone azzurro – cielo - infinito in cui mise, ben incartato, il suo carillon che, da piccola, l'accompagnava nel mondo dei sogni; poi con bell'ordine mise i CD che più amava, il fischietto del papà arbitro, uno scacciapensieri siciliano, un tamburo africano, una pianola, un piffero che ancora funzionava e poi....uh! Quanti altri strumenti musicali mise!
Preparò uno scatolone azzurro – cielo - infinito in cui mise, ben incartato, il suo carillon che, da piccola, l'accompagnava nel mondo dei sogni; poi con bell'ordine mise i CD che più amava, il fischietto del papà arbitro, uno scacciapensieri siciliano, un tamburo africano, una pianola, un piffero che ancora funzionava e poi....uh! Quanti altri strumenti musicali mise!
Infine, aggiunse una registrazione di lei che
cantava..." dolce capire..che non son più sola, ma che son parte di
un'immensa vita, che generosa risplende intorno a me”...Non avrebbe potuto dire
con altre parole quanto fosse stato meraviglioso scoprire un'altra forma di
vita intelligente nell'universo, una vita di cui anch'essa ormai faceva parte e
che era parte della sua. Sì, era assolutamente sicura che tra tutti, il dono
più speciale fosse proprio quel CD con la sua voce, che avrebbe mitigato la
nostalgia quando, inevitabilmente, Giada avrebbe dovuto lasciare il Pianeta di
XXY.
Certo, si sarebbero tenuti sempre in contatto video e audio, ma l'amicizia
è fatta anche di contatto fisico, di attività fatte insieme...cosa c'è di più
bello di un abbraccio per manifestare affetto, cosa più elettrizzante di un
gioco entusiasmante, su un Pianeta poi che in quanto ad attività ludiche aveva
moltissimo da offrire.
Ma torniamo ai preparativi. Giada si disse che per la nostalgia c'era sempre tempo, un po' come Rossella O'Hara in "Via col vento" quando pronuncia le indimenticabili parole:- Ci penserò domani…in fondo domani è un altro giorno"! Per ora l'impazienza di vedere di nuovo quella luce lassù era divenuta insostenibile. Finalmente una sera, scrutando il cielo, Giada vide una luce muoversi verso la Terra e capì subito, questa volta, che il suo amico stava arrivando.
Ma torniamo ai preparativi. Giada si disse che per la nostalgia c'era sempre tempo, un po' come Rossella O'Hara in "Via col vento" quando pronuncia le indimenticabili parole:- Ci penserò domani…in fondo domani è un altro giorno"! Per ora l'impazienza di vedere di nuovo quella luce lassù era divenuta insostenibile. Finalmente una sera, scrutando il cielo, Giada vide una luce muoversi verso la Terra e capì subito, questa volta, che il suo amico stava arrivando.
Non fu sorpresa per la dolcezza con cui l'astronave di
XXY atterrò vicino a lei, invece,la sua meraviglia fu grandissima quando vide
scendere un giovane bellissimo, somigliante a...Johnny Depp (che poi era il suo
attore preferito per cui, il suo cuore ebbe un sussulto).
Ma...e il suo amico?
Una risata rosa gli svelò che il bel giovane era proprio XXY, il quale aveva scelto di mutare il proprio aspetto, somigliando ad un mito dell'amica (tutti i Giochiniani erano in grado di farlo). Giada, negli ultimi anni, non aveva fatto altro che dirgli quanto era bello questo attore e quanto le piacesse. I due si guardarono e poi, di colpo, risero e risero, abbracciandosi, mentre Giada, che ancora non riusciva a credere ai propri occhi, si pentì per non aver indossato il miniabito nuovo nuovo, che le donava un sacco.
Una risata rosa gli svelò che il bel giovane era proprio XXY, il quale aveva scelto di mutare il proprio aspetto, somigliando ad un mito dell'amica (tutti i Giochiniani erano in grado di farlo). Giada, negli ultimi anni, non aveva fatto altro che dirgli quanto era bello questo attore e quanto le piacesse. I due si guardarono e poi, di colpo, risero e risero, abbracciandosi, mentre Giada, che ancora non riusciva a credere ai propri occhi, si pentì per non aver indossato il miniabito nuovo nuovo, che le donava un sacco.
Di certo avrebbe colpito il
suo...amico? Ma come si fa a resistere a un Johnny Depp, sia pur non originale?
La ragazza era confusa e mille emozioni si alternavano e la disorientavano.
Questo cambiamento in XXY avrebbe condizionato la loro amicizia? E se si
fossero innamorati? Tutt'a un tratto Giada vide il mondo girarle attorno e non
riusciva a fermarlo.
Il suo amico extraterrestre si accorse che qualcosa non andava:" Ehi, Giada, ma che... - non fece in tempo a finire la frase che dovette prendere al volo l'amica, in procinto di svenire.
"Piero! Cinzia! Venite, presto! Giada sta male"!
I genitori della ragazza si precipitarono fuori e, vedendo la scena che si presentava ai loro occhi, per poco non svennero anche loro. Per fortuna l'aria fresca della sera fece bene a tutti, Giada compresa, che si riebbe e tranquillizzò tutti: "Sto bene, sto bene, calma e sangue freddo"!
Eccola lì, l'indomita fanciulla, esploratrice dello spazio profondo. Era tornata! Ripreso il controllo di sè e della situazione, rivolgendosi ai suoi genitori, esclamò con l'enfasi di una presentatrice: Madame e monsieur...voilà...XXY"!
Beh...questa sì che è bella! - Dai, sempre con i soliti scherzi, voi ragazzi. Su, togliti quella maschera, Gianni. Va bene che è Carnevale, ma non abbiamo in programma nessuna festa per stasera.
Il suo amico extraterrestre si accorse che qualcosa non andava:" Ehi, Giada, ma che... - non fece in tempo a finire la frase che dovette prendere al volo l'amica, in procinto di svenire.
"Piero! Cinzia! Venite, presto! Giada sta male"!
I genitori della ragazza si precipitarono fuori e, vedendo la scena che si presentava ai loro occhi, per poco non svennero anche loro. Per fortuna l'aria fresca della sera fece bene a tutti, Giada compresa, che si riebbe e tranquillizzò tutti: "Sto bene, sto bene, calma e sangue freddo"!
Eccola lì, l'indomita fanciulla, esploratrice dello spazio profondo. Era tornata! Ripreso il controllo di sè e della situazione, rivolgendosi ai suoi genitori, esclamò con l'enfasi di una presentatrice: Madame e monsieur...voilà...XXY"!
Beh...questa sì che è bella! - Dai, sempre con i soliti scherzi, voi ragazzi. Su, togliti quella maschera, Gianni. Va bene che è Carnevale, ma non abbiamo in programma nessuna festa per stasera.
Su, entrate, che stiamo aspettando il vero XXY. Tu, piuttosto, Giada, vai a
chiudere le valigie e controlla di aver preso tutto ciò che ti serve.
XXY e Giada si guardarono, ammiccando e cominciarono a ridere di gusto. Poi, avvicinandosi alla madre, Giada la invitò con un gesto della mano a guardare la casa-astronave sul prato e quindi a toccare il volto dell'amico. Cinzia sgranò gli occhi, aprì la bocca, ma nessun suono le uscì. Piero fu l'unico a mantenere ben saldo il controllo e, rivolgendosi alla moglie, disse:"Visto, cara? Te l'ho detto che ora anche gli uomini possono farsi il lifting. Ho deciso, domani contatterò il mio amico Sergio, il chirurgo plastico, te lo ricordi, no? Presto avrai al tuo fianco...Brad Pitt!
XXY e Giada si guardarono, ammiccando e cominciarono a ridere di gusto. Poi, avvicinandosi alla madre, Giada la invitò con un gesto della mano a guardare la casa-astronave sul prato e quindi a toccare il volto dell'amico. Cinzia sgranò gli occhi, aprì la bocca, ma nessun suono le uscì. Piero fu l'unico a mantenere ben saldo il controllo e, rivolgendosi alla moglie, disse:"Visto, cara? Te l'ho detto che ora anche gli uomini possono farsi il lifting. Ho deciso, domani contatterò il mio amico Sergio, il chirurgo plastico, te lo ricordi, no? Presto avrai al tuo fianco...Brad Pitt!
No! Questo era decisamente troppo per Cinzia, che con
le mani tra i capelli, entrò di volata in casa gemendo:"Una gabbia di
matti! Una vera gabbia di matti"!
Dopo cena, radunati nel salotto, XXY ancora divertito dall’effetto che aveva prodotto sui suoi amici, spiegò: “ Noi di Giochino possiamo con poca fatica assumere le sembianze di chiunque, purchè questo non offenda o rechi danni a chi imitiamo, un codice morale molto severo ci impedisce di approfittare di questa capacità per nuocere. Di fatto non subiamo nessuna trasformazione fisica, ma per mezzo di onde cerebrali particolari siamo in grado di apparire alla persona che ci sta di fronte, nell’immagine che più gradisce.
La bellezza, e noi di Giochino lo abbiamo scoperto da miliardi di anni, non è mai esteriore ma è nella nostra anima. Chi è bello nell’anima lo è anche esternamente.
Dopo cena, radunati nel salotto, XXY ancora divertito dall’effetto che aveva prodotto sui suoi amici, spiegò: “ Noi di Giochino possiamo con poca fatica assumere le sembianze di chiunque, purchè questo non offenda o rechi danni a chi imitiamo, un codice morale molto severo ci impedisce di approfittare di questa capacità per nuocere. Di fatto non subiamo nessuna trasformazione fisica, ma per mezzo di onde cerebrali particolari siamo in grado di apparire alla persona che ci sta di fronte, nell’immagine che più gradisce.
La bellezza, e noi di Giochino lo abbiamo scoperto da miliardi di anni, non è mai esteriore ma è nella nostra anima. Chi è bello nell’anima lo è anche esternamente.
Poi, l’effetto che produce nei confronti di chi ci
guarda è talmente divertente che è uno dei nostri giochi preferiti.”
Tutti vollero mettere alla prova quanto diceva XXY e iniziarono, a turno, a pensare a personaggi famosi: Abramo Lincoln, John Wayne, Burt Lancaster, Giulio Cesare, Napoleone e XXY, man mano cambiava i lineamenti assumendo quelli dei personaggi ai quali i suoi amici pensavano volta per volta intensamente.
Passarono così alcuni giorni durante i quali Giada finì i preparativi e finalmente giunse la sera della partenza.
Caricati i bagagli sull’astronave, da un borsone previsto alla fine riempirono il capiente bagagliaio, Giada e XXY si accomiatarono dai parenti e dagli amici. Lo sportello si chiuse, la casa-astronave iniziò a vibrare ed a illuminarsi e lentamente si sollevò dal suolo, dirigendosi verso il cielo in direzione Alfa Centauro.
Tutti vollero mettere alla prova quanto diceva XXY e iniziarono, a turno, a pensare a personaggi famosi: Abramo Lincoln, John Wayne, Burt Lancaster, Giulio Cesare, Napoleone e XXY, man mano cambiava i lineamenti assumendo quelli dei personaggi ai quali i suoi amici pensavano volta per volta intensamente.
Passarono così alcuni giorni durante i quali Giada finì i preparativi e finalmente giunse la sera della partenza.
Caricati i bagagli sull’astronave, da un borsone previsto alla fine riempirono il capiente bagagliaio, Giada e XXY si accomiatarono dai parenti e dagli amici. Lo sportello si chiuse, la casa-astronave iniziò a vibrare ed a illuminarsi e lentamente si sollevò dal suolo, dirigendosi verso il cielo in direzione Alfa Centauro.
Giada, come la prima volta, era affascinata da tutto
ciò che vedeva e rimase incollata all’oblò dell’astronave sino a che si
trovarono nello spazio siderale. XXY le si avvicinò e, senza accorgersene e
senza sapere perchè, le mise un braccio attorno alle spalle, incurante della
sua bella mano a sette dita che le aveva sempre nascosto perchè temeva che le
avrebbe procurato un po’ di impressione.
Ora Giada invece era tranquilla, niente più le faceva paura dell'amico, anzi tutto le era caro: la cresta azzurra che aveva in testa come la corona di un re, le sue dita, che in una mano erano sette e nell'altra tre, (in fondo pareggiava e in tutto ne aveva 10 come noi), il pomo che sporgeva fuori dal suo petto, proprio dove noi abbiamo il cuore.
XXY gli stava diventando più caro persino di Johnny Depp, cosa che non avrebbe mai creduto possibile. Ma il suo alieno preferito le aveva fatto comprendere quanto possa l'anima superare di gran lunga in bellezza l'esteriorità. Sì, è vero, anche da noi "va di moda" questa affermazione, ma chi ci crede davvero? I nostri valori sono un po' decaduti, diciamoci la verità: passeggiando per le strade nessuno si volta mai ad ammirare una insignificante ragazza o un uomo poco attraente, perchè la bellezza interiore purtroppo non appare...“Ecco il mio segreto. E’ molto semplice: non si vede bene che col cuore. L’essenziale è invisibile agli occhi”...Questo l'insegnamento della volpe dicendo addio al Piccolo Principe. Una gran verità, senza dubbio.
Ora Giada invece era tranquilla, niente più le faceva paura dell'amico, anzi tutto le era caro: la cresta azzurra che aveva in testa come la corona di un re, le sue dita, che in una mano erano sette e nell'altra tre, (in fondo pareggiava e in tutto ne aveva 10 come noi), il pomo che sporgeva fuori dal suo petto, proprio dove noi abbiamo il cuore.
XXY gli stava diventando più caro persino di Johnny Depp, cosa che non avrebbe mai creduto possibile. Ma il suo alieno preferito le aveva fatto comprendere quanto possa l'anima superare di gran lunga in bellezza l'esteriorità. Sì, è vero, anche da noi "va di moda" questa affermazione, ma chi ci crede davvero? I nostri valori sono un po' decaduti, diciamoci la verità: passeggiando per le strade nessuno si volta mai ad ammirare una insignificante ragazza o un uomo poco attraente, perchè la bellezza interiore purtroppo non appare...“Ecco il mio segreto. E’ molto semplice: non si vede bene che col cuore. L’essenziale è invisibile agli occhi”...Questo l'insegnamento della volpe dicendo addio al Piccolo Principe. Una gran verità, senza dubbio.
Giada si distolse dalla sua meditazione, dato che,
assorta nei suoi pensieri, non si era accorta che stavano posandosi sul suolo
di GIOCHINO. Una nuova avventura sarebbe iniziata per la ragazza, che era
impaziente di salutare la famiglia del suo stratosferico amico, dalle mille
risorse, e dai mille volti. Ma ci pensate? Giada avrebbe potuto, con una
semplice richiesta, trascorrere una giornata in compagnia di un Johnny Depp,
oppure cenare al lume di...due splendidi Soli con Brad Pitt e, perchè no,
lasciarsi corteggiare dal divo del momento, il sexi-licantropo Taylor Lautner alias
Jacob e così via. Sai che divertimento! Suvvia, torniamo coi piedi per terra, o
meglio, su Giochino, dove una gran folla si era radunata per accogliere Giada,
dopo tanti anni. Cosa accadde quando la ragazza uscì dalla porticina della
casa-astronave assieme a XXY è inimmaginabile; sulla Terra neanche il
personaggio pubblico di maggior successo avrebbe ricevuto mai un'accoglienza
simile: applausi, lancio di fiori ( sul Pianeta crescevano spontaneamente fiori
di rara bellezza, molto dissimili da quelli terrestri, e particolarmente
profumati), grida di giubilo...insomma, Giada non sapeva più dove guardare ed
era rimasta lì, sbigottita, imbarazzata da tanta attenzione nei suoi riguardi
e...immensamente felice!
"Coraggio, principessa, andiamo...il palcoscenico è tutto tuo"!
"Coraggio, principessa, andiamo...il palcoscenico è tutto tuo"!
"Ehi, non scherziamo bello, non lasciarmi sola
eh"!
"Ah ah ah ah"! - rise XXY, sorprendendo ancora un volta la sua amica, che commentò:" E...URGHHH URGHHHH...che fine ha fatto"?
"Mia cara - rispose l'amico - non sei la sola ad aver imparato cose da noi, del resto da uno che può assumere le sembianze di chiunque voglia, non è certo difficile ridere alla maniera terrestre. Non ti piace la mia nuova risata"?
Giada, sorridendo, lo guardò con affetto e gli disse: " Ormai lo so che ho un amico eccezionale ed unico."
Incominciò ad abbracciare i vecchi amici e quando fu la volta del genitori di XXY il cuore prese a batterle all'impazzata. "Come mi sono affezionata!- pensava - eppure dovrò di nuovo tornare sulla Terra e chissà se potrò mai più mettere piede su questo meraviglioso pianeta”!
- " Coraggio" - le disse XXY, che aveva visto la commozione negli occhi di Giada" questo è il momento della felicità, al resto penseremo poi"
Aveva capito perfettamente perché Giada appariva così triste nonostante la gioia di essere lì insieme a tanti amici, anche lui provava la stessa ansia e si faceva le stesse domande di Giada.
-“Fra poco saremo adulti – pensava - ed ognuno dovrà incamminarsi per la sua strada, dovrà decidere quale strada intraprendere nella vita. Giada sapeva già che sulla Terra è diritto e dovere di ogni cittadino lavorare, pur con le difficoltà del momento, data la crisi economica e le scarse opportunità di occupazione, specialmente per i giovani.
-" Che strano - pensò - non ho mai chiesto al mio amico se, oltre a sperimentare nuovi giochi, sul suo Pianeta si lavori, e che genere di mestieri o professioni eventualmente vi siano".
Lo guardò, aveva la domanda sulla punta della lingua, ma capì che non era quello il momento più opportuno per soddisfare la sua curiosità. Il suo arrivo su Giochino, dopo tanti anni, aveva letteralmente "sconvolto", in senso buono naturalmente, la vita dei Giochiniani. Ora doveva solo "concedersi" ai numerosi amici che volevano salutarla, farle mille domande, stringerle la mano.
Per fortuna i genitori di XXY intervennero, frenando l'entusiasmo generale:" Va bene, va bene...avete dimostrato quanto siate contenti di rivedere la nostra Giada, ma ora lasciate che venga a casa con noi, che si riposi un po' e poi, nei prossimi giorni, avrete modo di salutarla come si deve, magari senza "aggredirla" tutti insieme".
Per Giada fu un vero sollievo l'intervento della famiglia del suo amico. Presto furono a casa, beh...in effetti la ragazza si ritrovò nell'astronave, visto che quella era la loro abitazione, che però si trasformava quando da mezzo di trasporto spaziale tornava ad essere casa: si aprivano un sacco di scomparti, dal pavimento "sorgevano" tavoli e sedie, sulle pareti, si fa per dire, tondeggianti, apparivano mensole sulle quali venivano disposti barattoli di vario genere, contenenti i pasti preconfezionati che sarebbero stati consumati nei vari momenti della giornata per la colazione, il pranzo, la cena ed i vari spuntini...ma un letto? ci sarà un letto?- pensò Giada, ricordando che i giochiniani dormivano sotto una specie di cappello colorato e che lei , nell'altro viaggio, aveva dormito arrotolata nella sua morbida coperta di lana merinos, che ora si era vergognata di portare, perchè ormai era grande e non voleva somigliare a Linus.
Ma XXY le serbava una magnifica sorpresa: aveva trasformato un angolo " giro" della sua astronave, in una camera romantica con il letto a baldacchino da cui scendevano, raccolti da lacci di raso rosa, morbidi veli bianchi elegantemente drappeggiati.
"Ah ah ah ah"! - rise XXY, sorprendendo ancora un volta la sua amica, che commentò:" E...URGHHH URGHHHH...che fine ha fatto"?
"Mia cara - rispose l'amico - non sei la sola ad aver imparato cose da noi, del resto da uno che può assumere le sembianze di chiunque voglia, non è certo difficile ridere alla maniera terrestre. Non ti piace la mia nuova risata"?
Giada, sorridendo, lo guardò con affetto e gli disse: " Ormai lo so che ho un amico eccezionale ed unico."
Incominciò ad abbracciare i vecchi amici e quando fu la volta del genitori di XXY il cuore prese a batterle all'impazzata. "Come mi sono affezionata!- pensava - eppure dovrò di nuovo tornare sulla Terra e chissà se potrò mai più mettere piede su questo meraviglioso pianeta”!
- " Coraggio" - le disse XXY, che aveva visto la commozione negli occhi di Giada" questo è il momento della felicità, al resto penseremo poi"
Aveva capito perfettamente perché Giada appariva così triste nonostante la gioia di essere lì insieme a tanti amici, anche lui provava la stessa ansia e si faceva le stesse domande di Giada.
-“Fra poco saremo adulti – pensava - ed ognuno dovrà incamminarsi per la sua strada, dovrà decidere quale strada intraprendere nella vita. Giada sapeva già che sulla Terra è diritto e dovere di ogni cittadino lavorare, pur con le difficoltà del momento, data la crisi economica e le scarse opportunità di occupazione, specialmente per i giovani.
-" Che strano - pensò - non ho mai chiesto al mio amico se, oltre a sperimentare nuovi giochi, sul suo Pianeta si lavori, e che genere di mestieri o professioni eventualmente vi siano".
Lo guardò, aveva la domanda sulla punta della lingua, ma capì che non era quello il momento più opportuno per soddisfare la sua curiosità. Il suo arrivo su Giochino, dopo tanti anni, aveva letteralmente "sconvolto", in senso buono naturalmente, la vita dei Giochiniani. Ora doveva solo "concedersi" ai numerosi amici che volevano salutarla, farle mille domande, stringerle la mano.
Per fortuna i genitori di XXY intervennero, frenando l'entusiasmo generale:" Va bene, va bene...avete dimostrato quanto siate contenti di rivedere la nostra Giada, ma ora lasciate che venga a casa con noi, che si riposi un po' e poi, nei prossimi giorni, avrete modo di salutarla come si deve, magari senza "aggredirla" tutti insieme".
Per Giada fu un vero sollievo l'intervento della famiglia del suo amico. Presto furono a casa, beh...in effetti la ragazza si ritrovò nell'astronave, visto che quella era la loro abitazione, che però si trasformava quando da mezzo di trasporto spaziale tornava ad essere casa: si aprivano un sacco di scomparti, dal pavimento "sorgevano" tavoli e sedie, sulle pareti, si fa per dire, tondeggianti, apparivano mensole sulle quali venivano disposti barattoli di vario genere, contenenti i pasti preconfezionati che sarebbero stati consumati nei vari momenti della giornata per la colazione, il pranzo, la cena ed i vari spuntini...ma un letto? ci sarà un letto?- pensò Giada, ricordando che i giochiniani dormivano sotto una specie di cappello colorato e che lei , nell'altro viaggio, aveva dormito arrotolata nella sua morbida coperta di lana merinos, che ora si era vergognata di portare, perchè ormai era grande e non voleva somigliare a Linus.
Ma XXY le serbava una magnifica sorpresa: aveva trasformato un angolo " giro" della sua astronave, in una camera romantica con il letto a baldacchino da cui scendevano, raccolti da lacci di raso rosa, morbidi veli bianchi elegantemente drappeggiati.
Cento candele profumate erano accese e sparse in
bell'ordine ovunque e, nella penombra della stanza, creavano macchie di luce
colorata ovunque, come farfalle, come fiori in primavera su un prato azzurro
cielo! (eh!..sì, azzurro cielo era il colore della stanza…non verde!).
Lui la guardò con occhi innamorati e le chiese-“ Chi
vuoi ch'io sia”?
-“ Un amico, il mio meraviglioso amico, che mi ha donato tanto in questi anni, un amico speciale che, pur lontano anni luce dal mio Pianeta, mi è sempre stato vicino. Ogni volta che ho avuto un problema tu c'eri a consolarmi, a darmi i giusti consigli. Ricordi quando ti ho chiamato con lo spaziofono perchè a scuola mi prendevano in giro, dato che non riuscivo mai a fare una schiacciata nelle partite di pallavolo? Tu mi hai detto:"Non devo certo dirti io che esistono cose più importanti e più grandi di noi, hai conosciuto l'Universo Giada, non curarti dei commenti dei tuoi compagni. Per ogni individuo che non ti apprezza ce ne sono tanti altri che ti vogliono bene e ti accettano così come sei. Non tutti nascono campioni. Beh, sai cosa ti dico? Tu per me sei un campione, come ce ne sono pochi, hai conquistato la medaglia d'oro come"Miglior amico di tutti i tempi".
-“ Un amico, il mio meraviglioso amico, che mi ha donato tanto in questi anni, un amico speciale che, pur lontano anni luce dal mio Pianeta, mi è sempre stato vicino. Ogni volta che ho avuto un problema tu c'eri a consolarmi, a darmi i giusti consigli. Ricordi quando ti ho chiamato con lo spaziofono perchè a scuola mi prendevano in giro, dato che non riuscivo mai a fare una schiacciata nelle partite di pallavolo? Tu mi hai detto:"Non devo certo dirti io che esistono cose più importanti e più grandi di noi, hai conosciuto l'Universo Giada, non curarti dei commenti dei tuoi compagni. Per ogni individuo che non ti apprezza ce ne sono tanti altri che ti vogliono bene e ti accettano così come sei. Non tutti nascono campioni. Beh, sai cosa ti dico? Tu per me sei un campione, come ce ne sono pochi, hai conquistato la medaglia d'oro come"Miglior amico di tutti i tempi".
Ti voglio bene così come sei, con le tue sette dita in
una mano e tre nell'altra, con la tua cresta azzurra e quel pomo che sporge dal
tuo petto. Non dovrai mai cambiare per me, ognuno ha diritto alla sua identità,
e per niente al mondo dovrai rinunciare alla tua - e così dicendo la ragazza
abbracciò il suo amico alieno (anche se al momento l'aliena era lei) - tu
resterai sempre nel mio cuore"!
XXY rimase lì, in piedi, senza sapere cosa dire, ma aveva capito ciò che Giada intendesse. Le sue parole erano una chiara risposta al suo sguardo colmo d'amore di poco prima; capì che tra loro non poteva esserci rapporto diverso dall'amicizia. Perchè? Beh, credo non sia difficile da comprendere; perchè appartenevano a due Mondi molto diversi, pur condividendo interessi, giochi, sentimenti...Entrambi erano consapevoli che non avrebbero mai potuto formare una famiglia insieme, senza ferire i genitori dell'uno o dell'altra, prendendo la decisione di vivere su Giochino o sulla Terra. Questo tuttavia era il minore dei problemi; già, non dimentichiamo la natura dei due ragazzi, assolutamente e irrimediabilmente diversa: Giada era un'umana, XXY una macchina, capace di provare sentimenti, è vero, di fare cose straordinarie, ma ciò non cambiava la realtà delle cose.
Il ragazzo-alieno, ma solo sulla Terra, si commosse a tal punto che per la prima volta in vita sua, pianse. Giada gli asciugò le lacrime, azzurre come il cielo, col suo fazzolettino ricamato e gli regalò il suo più bel sorriso, al quale XXY rispose con il suo, tutto rosa, come ben sappiamo. Poi i due si presero per mano ed entrarono nella casa-astronave. Giada era molto stanca ed aveva bisogno di recuperare le forze; era stata una giornata intensa di emozioni. Nei giorni che sarebbero seguiti, i due amici avrebbero fatto tante cose insieme, avrebbero vissuto avventure meravigliose e soprattutto...giocato, giocato, giocato! Cosa? Pensate siano ormai troppo cresciuti per giocare? Oh, no, vi sbagliate! Non c'è limite d'età per giocare e divertirsi e poi non dimenticate che si trovavano sul pianeta GIOCHINO!
“Ehi, ragazzi che state leggendo queste ultime righe…ricordate che un viaggio nel mondo della fantasia può rendervi più felici e farvi accantonare, anche solo per un po’, i problemi di aritmetica, l’interrogazione di italiano, la verifica di inglese…insomma, su Giochino il nostro amico XXY è sempre pronto ad accogliervi, per offrirvi tutte le cose meravigliose che Giada ha conosciuto e sperimentato, per regalarvi…la magia”!
Francesco De
Gaetano – Daniela Bonifazi– Milvia Di Michele – Stefania Galleschi
Tutte le
immagini sono state reperite sul Web