In una parte del mondo, conosciuta solo a poche
persone, esisteva un meraviglioso bosco di alberi secolari.
Il bosco misterioso |
Non ne conosco il
nome, ma si racconta che tra i loro rami
trovassero rifugio magnifici uccelli con il piumaggio dagli splendidi
colori.
Uccelli fantastici |
Nel cavo di alcuni tronchi dall'enorme circonferenza, abitavano
misteriose entità, in grado di produrre suoni dolci, soavi e melodiosi. Ciò contrastava e mitigava il disagio che sorgeva
naturalmente nelle creature magiche che popolavano il bosco o negli
occasionali viandanti in cerca di un passaggio più breve per raggiungere il Regno
della Luna,
Il Regno della Luna |
che si narrava fosse abitato da artigiani dotati di particolari
abilità, che riuscivano a creare gioielli di rara bellezza, forse con poteri soprannaturali.
Da dove poteva mai venire quella melodia
suadente ed affascinante, che riusciva ad ammaliare ogni essere animato, qual
canto di sirena? Ma le sirene, si sa, non vivono nei boschi, il mare è il
loro ambiente naturale. Quale mistero dunque, nel cavo degli alberi? Dove
conducevano quei varchi nei tronchi, dai quali si diffondevano suoni tanto
ammaliatori e canti seducenti? Era da lì che si poteva accedere al Regno della
luna? Verdeama se lo domandò infine. Tante volte si era avventurata nel
bosco, addentrandosi anche nelle zone più fitte, alla ricerca della via che
l’avrebbe condotta in quel fantastico regno in cui si realizzavano magnifici
gioielli con le pietre di luna.
Pietra di luna |
Lei ci credeva. Non poteva essere solo una
bella fiaba inventata per alimentare la leggenda che da tanti e tanti anni
passava di voce in voce, di villaggio in villaggio. La sua ricerca non aveva
avuto fino ad allora il successo sperato e Verdeama si ripeteva ogni volta: -
Pazienza! Prima o poi troverò la via!
Verdeama |
Ma ora c’era impellenza: doveva fare un
dono speciale e voleva un gioiello speciale, un anello nel quale fosse
incastonata una splendida pietra di colore perlaceo, con una lucentezza morbida
e argentea che richiamasse il chiarore lunare. Questa volta non si sarebbe
fatta distrarre dagli uccelli colorati, dagli arabeschi dei rami o da qualche
Elfo giocoso!
Vuoi giocare con me? |
Era notte di plenilunio, evento atteso per la particolare
influenza che avrebbe avuto sui suoi progetti. Era quella la notte ideale per
raggiungere il Regno della Luna, trovare un valente artigiano in quel mondo
incantato e affidargli il compito di creare l’ anello che avrebbe donato al suo
promesso! La pietra di luna ha infatti proprietà eccezionali. Il gioiello
avrebbe trasmesso al giovane che la sua famiglia aveva scelto come suo sposo
l’amore che la ragazza serbava nel suo cuore, anche se ancora i due non si
conoscevano, né si erano mai visti. Da lui aveva ricevuto un anello di luce di
stelle, insieme alle promesse nuziali.
Anello di stelle |
A quel tempo era così che si
combinavano i matrimoni. A volte la scintilla scoccava al primo incontro, altre
ciò non accadeva. Ecco perché era così importante giungere nel Regno della
luna. La fanciulla aveva quasi perso ogni speranza, quando trovò l’albero più grande che mai avesse
visto nel bosco, con una grande fessura
nel tronco.
E' questa la via? |
“Sarà quello giusto?” – si chiese. Le sembrò poi di udire qualcosa
che echeggiava all’interno dell’apertura. Pensò fosse un segno e decise di
tentare. Doveva sbrigarsi però, la notte di plenilunio non è eterna! Titubante
e curiosa allo stesso tempo, attraversò
la fessura e si inoltrò. Provò subito un immenso disagio, quasi una vertigine:
il buio avvolgeva ogni cosa e gli occhi faticarono non poco ad abituarsi al
nuovo ambiente. Con passo incerto, a volte procedendo carponi, Verdeama proseguì, finchè quello che inizialmente le
era sembrato un suono indistinto, divenne melodia, e da essa si lasciò trasportare.
Oh, dolce melodia! |
Era
meravigliosa e avvolgeva ogni cosa, anche
il suo cuore e i suoi sensi, mentre in altri momenti sembrava abbandonarla.-
Avrò sbagliato?- si chiedeva ogni volta che il suono si affievoliva – Devo
essermi persa! Ma puntualmente il tono riprendeva, scandito da quella naturale
cassa armonica che era l’interno dell’enorme albero.
Oh, era proprio affascinante quel suono, ma la ragazza non riusciva a comprenderne la fonte. Pensò che solo magici strumenti potessero produrlo.
Oh, era proprio affascinante quel suono, ma la ragazza non riusciva a comprenderne la fonte. Pensò che solo magici strumenti potessero produrlo.
È ciò che si era
chiesto anche il principe Aran, durante le sue passeggiate segrete nel bosco.
Spesso aveva udito suoni melodiosi diffondersi tra la fitta vegetazione, senza
tuttavia capire da dove provenissero. A volte immaginava che il vento,
scuotendo dolcemente le fronde, fosse l’artista.
Il vento è un artista della natura |
Aran era il discendente di re Enrod e suo legittimo erede.
Un giorno sarebbe stato lui a governare il Regno della Luna. Era ancora troppo
giovane per aspirare a tale privilegio, giovane e intraprendente. Suo padre
avrebbe detto anche…incosciente e avventato. In verità, pur essendo un principe,
Aran possedeva l’esuberanza tipica dei giovani, unita al desiderio di avventure
straordinarie, che nel tranquillo Regno della Luna non poteva soddisfare. Di
tanto in tanto dunque, sfuggendo al controllo della guardia reale, saliva in
groppa al suo indomito puledro Dorian e si lanciava al galoppo
La "fuga" del principe |
per le immense
praterie e lungo le sponde del fiume Sele, ammirando i riflessi argentei delle
sue acque e cercando le misteriose specie magiche che da tempo si raccontava
vivessero in profondità, per emergere solo in speciali occasioni, senza
tuttavia permettere ad alcuno di vederle con i propri occhi.
Il fiume Sele |
Ciò aveva
alimentato innumerevoli leggende. Una di queste narrava che fosse imprudente e
assai pericoloso avvicinarsi alle sponde del fiume per cercar di scorgere le
misteriose creature che abitavano in quelle acque argentate. Chiunque avesse
osato tanto sarebbe svanito nel nulla senza far più ritorno.
Il vortice del "nulla"! |
Ma il principe
Aran amava le sfide e la giovanile incoscienza inibiva ogni timore; egli decise
quindi che avrebbe tentato di scoprire chi fossero le misteriose creature di
cui tanto si parlava e di cercare le occasioni particolari per vederle senza
sparire nel nulla.
Dorian era irrequieto. Forse percepiva il pericolo col particolare istinto che
solo gli animali possiedono. Scalpitava e nitriva scuotendo la folta criniera.
Dorian |
Aran non intendeva rinunciare a soddisfare la sua morbosa curiosità. Condusse
il suo destriero abbastanza lontano dal fiume, e poi tornò vicino alla riva,
silenziosamente. Si nascose dietro un grande masso di pietra e attese. La luce
lunare si rifletteva come al solito sulle acque che scorrevano tranquille. Ad
un tratto un gorgoglio attirò l’attenzione del principe, i cui sensi si
acuirono nell’attesa di un qualsiasi evento, che avrebbe forse svelato il
secolare mistero del Sele.
Qual è il tuo segreto, fiume? |
Verdeama intanto proseguiva il cammino, avvolta da
quei suoni indecifrabili nello stretto sentiero che scendeva, seguendo le
radici dell'albero. Improvvisamente, davanti a lei due occhi gialli, che avvicinandosi
diventavano sempre più grandi, quasi la ipnotizzarono.
Occhi inquietanti |
La giovane
trattenne il fiato e si coprì il volto
con entrambe le mani, sperando che quando avrebbe di nuovo guardato davanti a
sé tutto sarebbe stato normale. Quell'impresa si stava delineando più
pericolosa che mai. Rumori, suoni indistinti colpirono il suo udito, unitamente
a quelle melodie che l’avevano guidata fin lì. Quando Verdeama tolse le mani
dal viso, potè vedere una lama di luce,
Luce lunare |
quella della luna piena, che aveva
trovato un varco nella corteccia del tronco, e la ragazza si trovò davanti il
lupo più grosso e scuro che avesse mai incontrato.
L'animale si avvicinò, annusandola, le girò attorno e lei, tremante, attese.
L'animale si avvicinò, annusandola, le girò attorno e lei, tremante, attese.
Il lupo |
Mille pensieri le invasero la mente. Qualcosa, il suo istinto forse, la indusse
a restare immobile. Inaspettatamente la bestia indietreggiò e con un cenno
della testa inviò un chiaro invito a seguirla. Verdeama lo fece, col cuore in
gola, ma stranamente fiduciosa. Il buio tornò e la luce lunare divenne solo un
ricordo, mentre in lontananza si avvertiva nitidamente acqua che scorreva. La
ragazza procedeva alla cieca e non sapeva cosa avrebbe trovato alla fine del
percorso, ma la curiosità di conoscere un nuovo mondo, di scoprire chissà quali
misteri la affascinava. Continuò a seguire il lupo, che la precedeva lentamente,
con passi felpati. In fondo quella bestia le dava sicurezza, si sentiva
protetta. Era chiaro che non aveva intenzione di farle del male. Una flebile
luce tornò a sollecitare la sua vista. Proseguendo, divenne sempre più vivida,
finchè la luna apparve di nuovo, in tutto il suo splendore.
Meravigliosa luna! |
I suoi bianchi
raggi si diffondevano ovunque, e un meraviglioso paesaggio comparve. Ecco
cos’era quel gorgoglio e quello scorrere d’acqua: un ruscello dalle acque
limpide che riflettevano il disco luminoso. Sulla sua riva un bellissimo giovane,
inginocchiato, sembrava accarezzare delicatamente le acque. Verdeama, d'istinto,
esclamò: - Oh!- e portò una mano alla
bocca. Il principe, colto di sorpresa, si volse e stentò a credere ai suoi
occhi. Mai in vita sua aveva visto qualcosa di più bello.
Rimase per un istante
senza parole, poi si avvicinò a quella creatura venuta da chissà dove e con voce calda e gentile le chiese: - Chi
sei tu, dolce fanciulla? Verdeama non
riuscì a rispondere perchè Dorian, con uno scarto improvviso, nitrì alla vista
del grosso lupo.
Verdeama |
Dorian |
Aran prese le briglie con mano ferma e, accarezzandolo sul possente
collo, riuscì a calmarlo. Il lupo, consapevole che la sua presenza poteva
indurre l’ancestrale paura che tutti provano di fronte ad un esemplare della
sua razza, si allontanò, scomparendo tra la fitta boscaglia. Del resto il suo
compito era stato assolto.
Aran lo seguì con lo sguardo, ammirandone il corpo slanciato e la lucentezza del mantello.
Aran lo seguì con lo sguardo, ammirandone il corpo slanciato e la lucentezza del mantello.
E così il lupo si allontanò |
Si chiese quale fosse stato il suo ruolo in quella vicenda inaspettata,
ma decise di non fare troppe domande per non mettere a disagio la fanciulla. La
guardò di nuovo, rapito dalle sue grazie e si inchinò come solo un principe sa
fare, aspettando la risposta alla sua domanda di poco prima.
Ella disse: - Il mio nome è Verdeama. Sono alla ricerca del Regno della luna, per trovare una pietra iridescente da far incastonare in un anello da un abile artigiano. - Posso chiederti a chi è destinato l’anello? - Al mio futuro sposo - rispose la ragazza. - Oh! – esclamò il principe, che non riuscì a nascondere la delusione. Un profondo senso di smarrimento si impadronì di lui, e capì di essere perdutamente innamorato di quella splendida creatura. Cosa mai avrebbe potuto fare per conquistarla?
Ella disse: - Il mio nome è Verdeama. Sono alla ricerca del Regno della luna, per trovare una pietra iridescente da far incastonare in un anello da un abile artigiano. - Posso chiederti a chi è destinato l’anello? - Al mio futuro sposo - rispose la ragazza. - Oh! – esclamò il principe, che non riuscì a nascondere la delusione. Un profondo senso di smarrimento si impadronì di lui, e capì di essere perdutamente innamorato di quella splendida creatura. Cosa mai avrebbe potuto fare per conquistarla?
La tristezza di Aran |
Fu allora che il grosso lupo si materializzò nuovamente e si avvicinò a Dorian, che stavolta non mostrò paura. Sembrava anzi che tra i due vi fosse una sorta di complicità. Il destriero scosse la folta criniera ed il lupo si sdraiò accanto a lui. Nel frattempo i due giovani continuarono la loro conversazione, al chiar di luna, ignari del mondo intorno a loro, beandosi soltanto dei suoni che li avevano accompagnati fin lì e dello scorrere lieve del Sele.
Aran e Verdeama |
La magia era nell’aria. Dal fiume uscirono
eteree fanciulle, più spirituali che carnali, leggere ed evanescenti,
dai fluenti capelli biondi, che cantavano la ben nota
suadente melodia.
Magiche creature, leggere ed evanescenti |
Anche dal bosco proveniva
il suono di un flauto di Pan
accompagnato dallo scalpiccio di elfi dalle orecchie appuntite. Le femmine
indossavano vesti di un grigio pallido, e non avevano altro ornamento che una
cinta di foglie intrecciate con fili d’argento; sul capo una cuffia di pizzo
adornata con pietre preziose e scintillanti. Gli elfi maschi vestivano abiti
scamosciati nei toni del verde e marrone, che riprendeva il colore della
foresta.
Tante... |
creature... |
bellissime... |
e affascinanti apparvero. |
Aran era strabiliato Non sapeva che nel suo regno vi fossero creature simili. Il suo regno, sì. Era quello il Regno della luna. Il paesaggio bucolico aveva inglobato tutti. Dorian ed il lupo erano partecipi di quella allegoria. Verdeama stentava a riprendersi dallo stupore. Aveva capito di essere alfine giunta alla meta tanto agognata.
Il Regno della Luna |
Ora non le rimaneva che cercare la pietra per cui aveva
compiuto quel viaggio. Quasi intuendo il suo pensiero Aran si avvicinò ad una
roccia dietro suggerimento di Garrett, il re degli elfi. Usando il suo pugnale
staccò un frammento,
Il pugnale di Aran |
che subito prese vita fra le sue mani. Verdeama si incantò guardando l’ opale rosso
fuoco, colore che riscalda il cuore, la pietra ideale da incastonare
all’anello, appena avesse trovato l’artigiano che poteva forgiarlo.
Opale |
Persa nei suoi
pensieri non si accorse che Aran le tendeva la mano, e sul palmo…un anello. La
fiamma di un falò scoppiettava, illuminando la notte con milioni di scintille.
Fuoco e passione |
La montatura in oro del gioiello recava il sigillo del Regno della luna e il
nome Verdeama. Due mani intrecciate trattenevano al centro l'opale di fuoco.
Il magico anello |
Dorian ed il lupo, fino ad allora immobili, si avvicinarono ai due giovani,
come pure le ninfe del fiume. Gli elfi
avevano formato un cerchio attorno a loro. Aran prese la mano di Verdeama e guardandola negli occhi
le chiese di rimanere con lui, nel Regno della luna, diventando la sua compagna,
per sempre.
Il richiamo del cuore |
Ciò che la magia non può è reso possibile dal vero amore. Verdeama
si rese conto di non voler vivere in
altro luogo se non lì, in quel Regno meraviglioso. Null’altro aveva valore,
ogni sua convinzione precedente era stata vanificata dal gesto d'amore di Aran
che aveva forgiato per lei quello splendido anello. La fanciulla si rese conto che mai avrebbe
potuto sposare un ragazzo sconosciuto, che le era stato destinato fin dalla sua
nascita. Solo l’amore può unire. Sorridendo annuì, mentre Aran le donava l'anello, pegno del proprio amore. Nella foresta tutti si rallegrarono. Aran
fece ritorno al castello in groppa a Dorian, tenendo tra le braccia la sua
principessa.
E il sogno diventa realtà |
Al matrimonio presero parte i sudditi di re Enrod, le ninfe del fiume,
gli elfi e tutte le straordinarie creature che popolavano il bosco magico. Note
melodiose accompagnarono la sontuosa cerimonia, quelle stesse che avevano
guidato Verdeama incontro al suo destino.
Dolci note |
L'amore vero, è il cammino in
due verso la luce di un ideale comune, e i principi avrebbero saggiamente
governato il Regno della luna, quando sarebbe giunto il momento. Se mai vi
capitasse di udire una dolce melodia, passeggiando nel bosco, seguitela.
Chissà…potreste vivere…una fiaba!
Maria Laura Celli – Daniela Bonifazi – Marisa Ragaini – Cecilia Bonazzi
– Eleonora Marchiori
Le immagini sono state reperite sul Web
Magiche creature... le autrici!
RispondiEliminaBellissima!
DG