NATURALMENTE POESIA

MOMENTI NO”

(Serenella Menichetti)

La forza del vento ti spinge

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sul fondo del baratro nero,

allora la luce si stinge, 

scolora pian piano e sparisce.

Affiora alla mente un pensiero,

 intanto l'affanno affluisce;

 il giorno poi lento si accende

 e, scosso da tocco leggero,

 il corpo il tepore riprende

Riappare ora tutto più chiaro!

E' grazie a uno sguardo sincero,

che riesci a fugare l'amaro.

Riprendi ora in mano la vita,

affronti anche il vento più nero:

rientri a giocar la partita.

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ALBERO

(Franco Pulzone)

Strato circolare, 

raccolto, 

tra scorza d'arbusto, 

il tempo indica, 

ove, 

sedimento umano, 

traccia non lascia.

UN AMORE COSI'

POESIA scritta dalla mia bella sorella
(Lalla Tosi) 

 Si son sprecati fiumi d'inchiostro

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per raccontare un amore come il vostro.
impossibile da tener nascosto,
sbocciato con l'odore del mosto.
Nell'Italia liberata
sula VESPA impolverata
correvate incontro al vento
colmi di dolce struggimento.
Nell'incanto della sera
sbocciò speranza leggera
d'insaziabili momenti
e di promesse ardenti.
Oggi il capo è rizzolato
ma il cuor di gioie popolato:
certamente c'è voluta costanza
ma l'amore era in abbondanza.....
Un amore così
(credo nacque di lunedì)
forse con qualche peripezia
DI SICURO è stato una MAGIA..

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FATALE

(Franco Pulzone)

Corda violata, 

tra nota trovata, 

d'essenze cercata, 

voluta, adorata, 

aspra terra, 

diversa incanta,

eleva,

se adorata.

BOLLA D'ARIA

(Lalla Tosi)

(scritta al termine della mia lunga estenuante TERAPIA nov.2011-nov 2012 )

In una bolla d'aria son rimasta

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tutto un anno imprigionata
sospesa a metà tra VITA e IRREALTA';
rapporti attutiti
sogni che sembravan finiti.
In un embargo che tra poco finirà
ma forse un poco mi mancherà.
Ho scoperto il cuore di tanti,
misurata e compianta l'aridità di altri,
ho imparato a valutare
quali son le cose da desiderare
ho capito le vere soddisfazioni,
ed anche le mie imperfezioni.....
Ho scoperto con grande sorpresa
una volontà ed una forza ben tesa...
Spero che ciò mi faccia copagnia
pur per il resto della vita mia.
4 novembre 2012

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PERLE

(Serenella Menichetti)

Silenzi intensi fluttuano

tra i rami e il cielo.

Inali la magica essenza

dalle pagine di un libro

seduta su una poltrona

di roccia vulcanica.

La superba bellezza della natura

ti lascia sospesa fra cielo e terra

Setacci le parole del vento

cadute sul fondale di un oceano

di conformismo.

E costruisci la tua collana di giorni.

TRATTO

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(Franco Pulzone)

 
Anonimo aspetto,
sazia l'anima,
di mille cosmi,
corolla infinita,
d'identità certa,
foggia e placa,
L'Aedo.

Il merlo innamorato

(De Gaetano Francesco)

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Solo, nell’angolo alto del capannone,

grigio e tetro, cubo di cemento tra l’asfalto,

tutte le sere, verso l’imbrunire,

voglioso urla il suo richiamo.

E’ unico in questo deserto industriale,

è facile scorgerlo, nero su grigio.

Note alte e squillanti si levano nell’aria,

che cerchi Merlo?

Sorrido udendo la tua voce assordante.

Ma, ieri sera, dopo tanti canti persi nel vuoto,

ti ha risposto !!

dove si nascondeva, dove era acquattata non so,

eppure era lì, ad aspettare il tuo invito.

Subito ti sei alzato in volo, felice, intonando la

tua più bella canzone e, veloce, l’hai raggiunta.

D’incanto, questi capannoni tristi,

hanno preso il colore del tramonto.

Felicità.

LO STRETTO DI MESSINA

(Giovanni Tricozzi)

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Lo Stretto è una favola, una culla di mare

una voce di madre che narra al piccino
di acque che ferme si fissano al cielo.

Quelle stesse che mutano il profilo alla costa
quando pare indifesa, costretta al mutar dalla resa.

Lo Stretto ha il sapore del sale che trasuda
nelle giornate di sole, o quando la pioggia
nei suoi grovigli di gocce turbinati dal vento
lo scioglie e tu quel sapore l’hai dentro.

Lo Stretto è una favola e si compie ogni giorno.
Un racconto che vibra in canzone
tra due sponde, al passare dei mari

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ANDATO 

(Frabci Pulzone)

Riflesso sbirciato, 

di nota perduta, 

in ampolla chiusa, 

più non ode, 

il fragor d'amore.

OLTRE

(Serenella Menichetti)

Dentro quegli occhi azzurri come cielo 

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io, non ritrovo più le trasparenze,

chè di azzurrina cenere colmate.

Forse per combustione del presente?

Opachi adesso guardano i tuoi occhi,

verso una sconosciuta direzione,

dal tempo e dallo spazio distaccati,

di sperduti orizzonti, alla ricerca.

Cerco quel volto amato che mi sfugge,

nella foschia della sua assenza immerso.

Quel libro ormai, più non lo so leggere. 

C'è un' immensa distanza a separarmi

da quelle pagine, di cui le parole

si son disciolte, lasciando d'inchiostro,

velato alone, del tutto indecifrabile.

E dallo sguardo, che dal mio discosto

volge oltre i labirinti dell'immenso.

Mentre richiami remoti, tu ascolti,

passato e presente si dissolvono

nella scia luminosa d' una stella.

Alla profondità dell'Universo,

miri, e vaghi una porta cercando. 

E la tua mano dalla mia si stacca

la chiave in pugno, stringe per l'altrove.

Vorrei seguirti mentre passi oltre,

ché io, da sola non vorrei lasciarti,

Neppure priva, di te rimanere,

Ed è angoscia profonda, più del mare.

 SUPERSTIZIONI

(Franco Pulzone)

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Tra culture diverse, 

aleggiano arcani concetti, 

restano nell'animo 

con passi spediti di civiltà, 

proiettano volontà 

d'usanze e costumi, 

di velati ricordi, 

marcano il conoscere 

instabile per ogni tempo, 

sia in un sapere

opulento o no, 

fiduciario rifugio resta, 

per cercare di svelare 

il futuro.