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LE ALLEGRE BOLLICINE di Daniela Bonifazi e Milvia Di Michele. Racconti singoli




Trilù e Trilà, due eccentriche bollicine, da anni intrappolate in una particolare
bottiglia di pregiato Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene, erano lusingate
di esser parte di un vino tanto rinomato, sempre presente nei banchetti più
lussuosi. La loro soddisfazione era ancor più grande per il fatto di appartenere alla categoria dei "frizzanti".Le tipologie di Prosecco sono infatti il tranquillo, il frizzante e lo spumante, ed esse non erano di certo tranquille. Spesso,
quando l'operaio specializzato effettuava la manovra del remuage, si elettrizzavano a tal punto che la bottiglia sobbalzava per le loro scorribande su e giù dal tappo al fondo.
"Ehi, Trilù - disse un giorno la piccola Trilà - sono proprio stufa di starmene
accatastata in questa cantina umida e buia, senza odori e suoni... che ne pensi di prenderci una bella vacanza"?
"Già- commentò Trilù - e ti sembra facile"? "Più di quanto pensi, sorellina...aspetta e vedrai. Ho un piano che ci condurrà
fuori di qui in men che non si dica"! E ciò detto iniziò a ballare la samba, il cha cha cha, il twist, il mambo...
"Dai, pigrona! Canta e balla con me"!
Trilù non si fece pregare, e cominciò a gorgheggiare come un usignolo,
fischiando e lanciando acuti che avrebbero fatto impallidire i tre tenori: " La la
lala la la lala, la la lala la la la la la"- si cimentò col Bolero di Ravel e, ruota di qua...ruota di là, la bottiglia fu sbalzata dalla pupitre e rovinò a terra,
cominciando a rotolare. Rotola rotola, arrivò all'ingresso della cantina, proprio nel preciso momento in cui la grande porta veniva aperta dal signor Tosco, nome singolare scelto dal padre appassionato dell'opera lirica di Puccini che, non avendo avuto figlie f
emmine aveva "mascolinizzato" il nome Tosca che era stato dato al primo figlio maschio. 
Distratto dai suoi pensieri, l'uomo non si accorse della "fuga" in atto, e la bottiglia si ritrovò a proseguire il suo percorso sul prato, leggermentein discesa, che la portò fino ad un grande giardino dove tante persone erano 
sedute su panchine addobbate con delicati fiori bianchi legati da nastri di
candido tulle.
Improvvisamente tutta quella gente si alzò in piedi, applaudendo e gridando a gran voce: "Bacio...bacio! Evviva gli sposi"!
La bottiglia non smise di rotolare e, al suo interno, Trilù e Trilà se la godevanoun mondo, ed anch'esse iniziarono ad acclamare i giovani sposi che
sprizzavano felicità da tutti i pori. Proprio mentre si scambiavano un bacio
appassionato, ecco che ai loro piedi il viaggio del Prosecco, frizzante come
l'atmosfera generale, si concluse.
"Ops! - esclamarono all'unisono le due bollicine - Ed ora che succederà"?
La risposta non tardò ad arrivare. Lo sposo raccolse la bella bottiglia e, dopo
aver letto l'etichetta esclamò:" Mia cara e dolce sposa...questo è un dono

inaspettato, ma molto speciale. Faremo un brindisi al chiaro di luna addirittura con un Prosecco di Conegliano! Vieni, lo metteremo in valigia e verrà con noi in viaggio di nozze". 

La sposa sorrise compiaciuta:" Andiamo allora, Parigi ci attende"!
"Hai sentito Trilù? - disse concitata Trilà - Paris...la Tour Eiffel...oh la la, c'est magnifique"! E le due pazzerellone e vagabonde bollicine cominciarono a cantare "La vie en rose",pregustando già la meravigliosa vacanza che tanto avevano sognato.
Daniela Bonifazi



Libertà, Libertà, Libertà …
Togliete il tappo, e arriverà!
Lalla, Lella, Lilla, Lullo e Lollo, erano cinque bollicine: tre femminucce e due 
maschietti, tutti molto ribelli, che non volevano assolutamente restare dentro una bottiglia di vetro verde scuro a guardare il mondo come da un oblò. Anche se da un oblò di solito si vede il mare, e loro avrebbero adorato vedere 
finalmente il mare. -Bisogna far qualcosa per uscire e conquistarci la libertà - disse il coraggioso Lollo.
– Già- rispose la saggia Lalla - ma come si fa? Noi siamo qui, prigionieri dentro una bottiglia, non possiamo agire!-.
-Bisogna inventarsi un modo per farci aiutare da altri - propose l’ingegnosa Lella.
- Certo!- fu subito d’accordo lo sfaticato Lullo. 
-Geniacci!- rise l’allegra Lilla- e come comunichiamo con … gli altri?
Ma le nostre bollicine e bollicini, quel dì furono fortunati perché arrivò Enrichetta la cameriera che,inconsapevole di cambiare il loro destino, prese la loro bottiglia-casa e la portò nella salone, dove i festeggiamenti del matrimonio di Aldo e Alda erano alla fine, la torta era stata tagliata e gli invitati salutavano già, con gli ultimi brindisi di auguri, gli sposi.
Aldo e Alda erano troppo felici: si erano appena sposati e ora li attendeva la luna di miele nell’isola dell’Amore.
Però erano anche stufi dei festeggiamenti e, afferrando al volo una bottiglia di spumante dal buffet nuziale , alla chetichella, fuggirono via dalla bolgia festante. 
Ridendo si misero jeans e maglietta in macchina.
-Finalmente la Libertà- disse Alda - viva la Libertà!- aggiunse Aldo- viva! Viva! Viva la Libertà- dissero in coro … CHI?
Ma le bollicine e i bollicini , perché la bottiglia era proprio quella che aveva afferrato la cameriera Enrichetta.
I ragazzi notarono che le allegre vocine argentine parevano uscire dalla bottiglia che si erano portati dietro, per festeggiare in privato e con un minimo di privacy. 
Aldo guardò, spalancando gli occhioni. Alda li spalancò più di lui.
Osservarono un po’ increduli: una volta, due volte, poi si fermarono un po’ a riflettere, infine risero a crepapelle.
Che meraviglia quel pugnetto di bollicine e bollicini birichini che salivano e scendevano quasi ballando dentro lo spumante: erano anche canterini.
Infatti avevano iniziato a cantare:

Bello è ballar e leggere piroettar 
Dentro una bottiglia o dentro il mar    
Però togliete il tappo alla Libertà,
S’il vous plait- toglieteci da qua!
Così il nostro sogno sarà realizzato
E, libere volerem per il creato.
Libertà, Libertà, Libertà …
Togliete il tappo, e arriverà!


Milvia Di Michele

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