Barbara, guardava incredula il risultato del test di gravidanza: POSITIVO ! Questo termine, scritto di lato, la colpì al petto come un pugno. Non riusciva più a respirare, si sedette su una panchina, esausta. - Calma, si disse. Si fece coraggio e guardò ancora il foglio dove la scritta POSITIVO adesso ballava, le lettere si erano messe a danzare davanti ai suoi occhi, sembrava volessero prenderla in giro. Riuscì a respirare e rimase una ventina di minuti seduta sulla panchina, incapace di pensare, mentre una pioggia fitta le bagnava i capelli ed il volto. Non era possibile. A sedici anni era veramente prematuro.
Aveva atteso di arrivare a casa prima di aprire quella busta, si era seduta sul divano e con calma aveva tolto dalla busta il foglio con il responso, il cuore le batteva precipitosamente.
Chissà se, questa volta, era successo. Erano anni che Dora, avrebbe voluto dare un fratellino a sua figlia. Adesso si sentiva veramente in forma, pronta a diventare madre in una stagione diversa da quella della sua prima gravidanza. Già non aveva il coraggio di aprire quel foglio bianco piegato in due. Lo girava e rigirava tra le mani sudate. Le dita lo stringevano così forte da lasciare, quasi, le impronte dei polpastrelli. Pensò e ripensò, fece un respiro profondo e di colpo aprì il foglio ma chiuse contemporaneamente gli occhi. Contò fino a dieci,li aprì d'un colpo e lesse il responso, POSITIVO. No, non credeva a ciò che era stato scritto. Sbatté le palpebre più volte, si stropicciò gli occhi e rilesse: POSITIVO. Non c'erano dubbi, aveva letto bene. Il suo cuore cominciò a battere forte nel petto, fino a quasi sentirlo uscire dal torace affannato. Dora ansimava dall'emozione, avrebbe finalmente dato un fratellino a sua figlia. Si sentiva pronta ora, si sentiva più matura. Riprese fiato, si asciugò le mani sudate dalla tensione e pensò sul da farsi. Avrebbe dovuto subito pensare al corredino, al nome, a... ma cosa pensava? La cosa più importante, adesso, era quella di dare la bella notizia a sua figlia, annunciarle che presto avrebbe avuto un fratellino. Poi avrebbero insieme scelto il nome e pensato all'acquisto del corredino. I pensieri si accendevano nella sua testa velocemente, uno dietro l'altro. Si sentiva eccitata. Quella notizia, anche se desiderata,la coglieva in un certo modo di sorpresa. Una nuova gravidanza, a trentasei anni. Come l'avrebbe presa suo marito ? E Barbara? Ormai era molto tempo che non parlavano più di questa cosa. Dora aveva quasi perso la speranza. Il rumore di una serratura che si apriva, distolse Dora dai suoi pensieri. Questa è Barbara, come dirglielo,come la prenderà? Si chiese. In un attimo mille domande senza risposta le ruotarono nella mente. Il cuore cominciò a battere forte,le mani sudate si posarono in grembo e le dita come per incanto lentamente si incrociarono a mo' di preghiera. Un sorriso si delineò sul suo dolce viso e un profondo sospiro uscì dalle sue labbra. Ecco si aprì la porta ed apparve, sua figlia Barbara che, sorpresa di trovare la madre in casa a quell'ora, si mostrò per un attimo disorientata e confusa. Immobile, con lo zainetto su una spalla, la ragazza era rimasta sulla soglia. Sembrava non avesse alcuna voglia di entrare. Dora era altrettanto nervosa, ma cercò di controllarsi ed andò incontro alla figlia con la consueta euforia, che faceva parte del suo carattere esuberante e gioioso. "Ciao tesoro! Che fai, non entri?" Barbara le sorrise:" Non dovresti essere al lavoro, mamma"? "Beh, ho preso il pomeriggio libero. Sai, volevo preparare una bella cenetta e fare una sorpresa a papà. Mi sono ricordata stamane che oggi è il suo onomastico ed ho pensato ad una festicciola. E' così tanto tempo che non stiamo insieme in allegria! Tu sempre tra i libri, io e tuo padre super impegnati col lavoro. Dai, vieni aiutami per gli ultimi preparativi. Manca solo il dolce, il resto è pronto: cocktail di scampi, gnocchetti alla crema di gamberi, maz...ma Dora non poté finire che Barbara, gettato lo zainetto a terra, era corsa in bagno presa da conati di violenta nausea.
Dora, preoccupatissima, fece più di un tentativo per invitarla alla conversazione, mentre la figlia si affannava tra il frigorifero, tra l'abbandono dei vestiti e la preparazione di una doccia. I tentativi di Dora ad un approccio di dialogo scadevano tutti impietosamente. Ma perché Barbara era così intrattabile, era evidente che non stava bene, ma perché non alzava gli occhi, cosa mai le stava succedendo? Era agitata,frettolosa,non alzava lo sguardo verso di lei, perché? Doveva cercare di capire o era meglio lasciare stare ed aspettare che fosse lei a parlarle e a dirle qualcosa che la tranquillizzasse? Dora seguì con lo sguardo ogni movimento,i suoi pensieri si affollavano nella mente ma preferì non dir parola e aspettare che fosse lei a parlare. Forse si sarebbe pentita un giorno di non aver chiesto, di non aver cercato di capire, ma l'emozione era troppo forte,il timore che Barbara le rivelasse qualcosa di brutto la costringeva a quel silenzio che le dava tanta sofferenza. Barbara si tuffò nel suo bagno doccia e per un po' non si sentì altro che lo scrosciare dell'acqua ed il piccante profumo del bagno schiuma. Dopo interminabili minuti, con passi felpati e dentro un accappatoio dai colori sgargianti, apparve Barbara come d'incanto e si sedette vicino a Dora senza proferir parola. Le due donne si guardarono con occhi interrogativi e, solo dopo qualche minuto, Barbara parlò con voce sommessa e raccontò: -Ho conosciuto un ragazzo, un po'di tempo fa. Ci siamo subito innamorati ma non ho detto niente perché volevo essere sicura di quello che provavo per Andrea.- Si fermò un attimo e poi tutto d'un fiato disse-fra poco diventerai nonna.- Dora sbarrò gli occhi, aprì la bocca ma dalle sue labbra non uscì alcun suono. Non capiva più niente,la sua mente sembrava una trottola che girava. D'improvviso la trottola si fermò e Dora sgranò gli occhi e sorrise! Quale meraviglioso avvenimento le stava capitando:
TEMPO !!!!!
"Quando l'ho chiamato al cellulare, gli ho chiesto di incontrarci al solito posto. Lui è venuto subito, allarmato dal tono della mia voce. Pensa che temeva volessi lasciarlo! Senza tanti preamboli gli ho dato la notizia. Lui è rimasto immobile come una statua, fissandomi con gli occhi sbarrati ed ho visto che deglutiva in continuazione. Era chiaramente in stato di shock, ma poi si è ripreso. "Ok,calma e sangue freddo, - ha detto facendo il suo tipico gesto col braccio quando deve affrontare situazioni un po' complicate - tu come stai? Sei pallida" "Sono spaventata Andrea! - ho risposto - Ti rendi conto che ho solo sedici anni e tu ne hai diciassette. Un po' presto per metter su famiglia non trovi"? "Tesoro, ti prego, dimmi che non stai pensando di"... - ha aggiunto. "No di certo, mai e poi mai! Io voglio questa creatura e voglio te...e tu"? - Tremavo aspettando la sua risposta, ma lui mi ha preso entrambe le mani tra le sue ed ha detto queste precise parole: "Anch'io amore! Non era nei nostri progetti, certo cambierà le nostre vite, ma ce la faremo, insieme noi due ce la faremo, anche se è certo che ci servirà un po' di aiuto. Santo cielo! Dovremo dirlo ai nostri genitori!” "Bene, io l'ho appena fatto, mamma, e lo dirò a papà appena rientrerà a casa e sarà quel che sarà"! "Lo diremo a papà, tesoro, e vedrai che riusciremo a farlo ragionare. Ricordi cosa racconta sempre della sua famiglia? Di sua nonna che si è sposata a quindici anni e di sua madre che lo ha partorito a diciotto e del fatto che abbiano avuto subito dei figli. Sì, obietterà che erano altri tempi e bla bla bla, ma alla fine tutto andrà bene"!
Intanto Andrea, si era preparato più volte il discorso per affrontare i suoi genitori, e adesso stava raccogliendo tutte le sue forze per prendere il via e dire : "Vi devo dire una cosa molto importante, ho conosciuto una ragazza e... ci vogliamo bene e aspettiamo un figlio!" Entrato in casa trovò solo il padre davanti alla TV, la sigaretta accesa e quello sguardo sempre benevolo e accogliente. Andrea si sedette accanto a lui e l'uomo lo guardò con aria interrogativa perché conosceva del figlio anche il minimo dettaglio: dai suoi gesti, dalla voce, dai movimenti poteva indovinare le sue gioie, la sua rabbia, le sue preoccupazioni di giovane. E così fu il padre che iniziò a parlare: "Andrea, cosa c'è, tutto bene? Ti vedo perplesso, qualcosa non va? Ne vuoi parlare?" Fu come sfondare una porta aperta, un fiume di parole piene di sentimento, di eccitazione, di paura, di gioia travolsero l'uomo. Andrea gli raccontò del suo grande amore per questa ragazza gentile, timida e molto carina che lo ricambiava con lo stesso trasporto. Dei sogni che li univano, del loro parlare e immaginare una vita futura insieme. Certo non avevano messo in conto di avere così presto un figlio, ma l'amore li aveva travolti ed era successo. Non volevano tornare indietro e far finta che niente fosse avvenuto, perché erano certi del loro desiderio di affrontare insieme le difficoltà e sapevano che, con l'aiuto delle loro famiglie, avrebbero potuto superarle. Il padre, frastornato dalla notizia e dalle struggenti parole del figlio, non riusciva neppure a dire una parola, i discorsi gli si accavallavano in testa ma non sapeva dare loro una logicità e d'improvviso ricordò il grande dolore provato alla perdita del primo figlio, quando sua moglie lo partorì ormai privo di vita. Quanta tristezza aveva segnato quell'evento! Quanto amore si era consumato in quel ricordo e sua moglie non era riuscita a farsene una ragione per molti mesi, quasi dimenticandosi anche di lui.Il tempo e un altro figlio avevano rimediato a quel dolore, ma la donna era rimasta sempre particolarmente delicata, sensibile, piena di affetto e gentilezza per gli altri ed un'ansia sempre presente anche i piccoli problemi. Mentre i ricordi si avvicendavano nella mente pensava a lei e al modo di non turbarla. Fu proprio in quel momento che Gaia, la mamma di Andrea, rientrò dalla solita camminata pomeridiana che il medico le aveva prescritto quale cura alla sua depressione, sempre latente, mai debellata del tutto, dopo il parto sventurato. "Ragazzi? Siete in casa? - chiamò a voce alta non sentendo alcun suono provenire dal salotto, dove solitamente Umberto, suo marito, guardava la TV.” "Siamo qui Gaia"! - rispose Umberto.
All'ingresso della madre nella stanza Andrea fu preso dal panico, di nuovo, com'era accaduto prima di parlare col padre, ma si fece forza, poiché ora non era più solo. Confidava nell'aiuto e nella grande diplomazia del genitore, che certamente avrebbe saputo gestire la cosa assai meglio di lui. "Ciao cara, siedi con noi, c'è qualcosa di cui vorremmo parlarti"! "Ma, cosa succede? Avete delle facce! No! Non ditemi che si è rotto il televisore! E' per questo che è spento"?
"No Gaia, il televisore non c'entra nulla, ti assicuro che è perfettamente funzionante. C'è qualcosa di molto più importante, te lo assicuro, qualcosa che spero ti renderà felice almeno quanto lo sono stato io nell'apprendere la notizia"!
"Notizia"? - ripeté la donna vi prego, non fatemi aspettare. Li guardò con occhi interrogativi ed aggiunse - ditemi qualcosa ma che sia una buona notizia altrimenti preferisco non conoscerla.-
Andrea si avvicinò a sua mamma,la carezzò dolcemente e con voce pacata, quasi suadente, le annunciò la novità. Gaia rimase quasi pietrificata e per qualche istante non proferì parola. All'improvviso una prorompente risata senza freni uscì dalla sua bocca. Sembrava impazzita, non riusciva a frenare quella risata isterica e mentre lo faceva abbracciò Andrea e se lo strinse forte al petto, poi la risata si sopì di colpo e nel fervore di quell'intenso momento, Gaia lentamente si staccò dal figlio e si sedette sulla poltrona: dagli occhi le scendevano lacrime silenziose, ma con amore guardava i due uomini. Con un cenno della mano li invitò a sedere anch'essi e, mentre cercava di trattenere quella fortissima commozione ed il sussulto provocato dal pianto,cominciò a parlare. "Forse una qualunque altra madre ti direbbe che un figlio, alla tua età, senza che tu abbia terminato gli studi, senza un lavoro che ti consenta il mantenimento di una famiglia, senza il necessario senso di responsabilità, sarebbe pura follia. Ma sarò sincera, nonostante tutto non avresti potuto darmi notizia più bella. Una nuova vita! Un tenero frugoletto da amare, il mio... il nostro - guardando il marito - primo nipotino. Tesoro, non preoccuparti, tutto si aggiusterà. Questo bimbo sarà una benedizione"! "Oh, mamma! Ti voglio bene e sapevo che avresti capito. Spero solo che anche i genitori di Barbara siano dello stesso avviso". - Ne parleremo insieme e sono certo che riusciremo a gestire la cosa con razionalità e spero con entusiasmoooo! - aggiunse l'uomo suscitando l'ilarità della moglie e di suo figlio. "Ecco, l'abbiamo già perso ora, figuriamoci quando nascerà il piccolo"! - ironizzò Gaia.
Intanto, a casa di Dora, l'aria, dapprima tesa, pian piano si riscaldò. Dora guardò a lungo la figlia, le fece una carezza e si disse: ora forse è arrivato il momento di sapere.
- Anche io ho una notizia da darti: presto sarò anch'io di nuovo mamma!-
Ci fu poi un lungo silenzio. Le due donne si guardarono a lungo e d'improvviso la ragazza lanciò un urlo di gioia.
- Mamma -disse - è il segno del destino. La nostra vita cambierà. Sta succedendo qualcosa di meraviglioso! Ora dobbiamo solo pensare a prepararci per la nascita di questi due tesori. Saremo una grande famiglia e sono sicura che tutto andrà per il meglio. Eccolo dunque il miracolo dell'amore! Si era compiuto ancora una volta! Amore e saggezza sono sempre vincenti se non si nascondono i problemi. Barbara e Andrea avrebbero dovuto "crescere" in fretta, assumersi le loro responsabilità, ma ce l'avrebbero fatta perché non sarebbero stati soli e quel che è certo è che il lieto fine ci sarà.
Barbara si stropicciò gli occhi:guardò dalla finestra della sua cameretta e vide che era già buio. Doveva aver dormito molto. Raccolse da terra quel foglio sfuggitole di mano. Forse l'ansia, la corsa per arrivare a casa, nell'intimità della sua camera, l'aveva stremata ancor prima di leggere quel risultato e si era assopita di colpo! Ma adesso leggeva ed era NEGATIVO. Barbara si sentì leggera,leggera come una piuma, saltò, urlò, prese la giacca,la borsa ed uscì andando incontro alla sua spensieratezza, pur se in fondo all'anima rimaneva un piccolo senso di vuoto.
Anche Dora si stava risvegliando da un sogno ad occhi aperti, mentre guardava la figlia uscire. Ancora una volta si rese conto che quel sogno non si era realizzato! Il suo desiderio di essere ancora madre non era reale, con suo enorme dispiacere. Niente fratellino per sua figlia, così era scritto sul foglio che stava leggendo.
Di lì a poco rientrò in casa Barbara come una furia cantando e invitò allegramente Dora a uscire: mamma e figlia insieme!!
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