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"Solo la pioggia sa essermi compagna" di Milvia Di Michele-Daniela Bonifazi-Sergio Milano-Serenella Menichetti-Stefania Galleschi



SOLO LA PIOGGIA SA ESSERMI COMPAGNA......(L'inseguimento)

Solo la pioggia sa essermi compagna.
Non è mia questa città, né questo tempo.
Aspetto tra figure e volumi scorrenti senza senso. Evanescenti.
Aspetto. Questo è il mio compito: guardare … camminare: io solo vivo tra morti o morto tra vivi.
Non più nel passato e non ancora nel futuro.
Cammino, corro : è sempre la stessa cosa, la stessa dannatissima cosa.
Sempre la stessa distanza tra me e il reale, tra il reale e me.
Sogni metallici, ferite indolori, fiato senza respiro, cuore senza amore …
giochi senza gioco, giochi senza gioia.
Aspetto, cammino, corro … aspetto, cammino, corro.
Senza affanno, senza domani, senza mistero, senza domande.
Ammazzarsi sarebbe già qualcosa: solo la pioggia sa essermi compagna.


Foto proposta dal concorso Serialchiller
Solo la pioggia sa esserti compagna.
Non è tua questa città, né questo tempo.
T’inseguo..tra figure e volumi scorrenti senza senso. Evanescenti.
Questo è il mio compito: inseguirti … braccarti che tu sia vivo tra morti o morto tra vivi.
Non c’è passato e non c’è futuro.
Cammini, corri: è sempre la stessa cosa, la stessa dannatissima cosa.
Sempre la stessa distanza tra te e il reale, tra il reale e te.
Sogni metallici, ferite indolori, fiato senza respiro, cuore senza amore …
Giochi senza gioco, giochi senza gioia.
Aspetti, cammini, corri … aspetti, cammini, corri.
Senza affanno, senza domani, senza mistero, senza domande.
Ammazzarti sarebbe già qualcosa. Solo la pioggia sa esserti compagna.

Il maestrale è tornato portando con sé la pioggia: grassa, insistente, rumorosa; fossi un gabbiano gioirei, potrei librarmi nel cielo plumbeo, volare.
La mia realtà invece è essere uomo: ho una città tutta per me, per tutto il tempo che mi resta.
Il mio cammino è un vuoto procedere senza amore: rassegnazione e attesa.
La mia presenza è l’attesa, la mia vita è l’attesa.
Questa pioggia continua e fitta mi sveglia i sensi ma infradicia i miei pensieri.
I miei passi rimbombano: è l’eco? No..sono altri passi che si avvicinano. La presenza del mio pedinatore è sempre più reale, cresce il loro rumore.
Spiovesse! La pioggia continua a venir giù con insistenza, con vigoria, la strada non c’è più, solo mare, mare che ricopre tutto.
Il gabbiano aviatore nel cielo plumbeo, il pedinatore dietro.
L’attesa . Sono solo, sperduto. Straniero in una città non mia, con un deserto davanti e dietro i passi di colui che m’insegue …
Non sempre la morte rappresenta un dolore. No!
Ma se non arriva e non ho il coraggio d’invocarla … è come il treno che mi doveva portare a casa e che non è più arrivato. Allora mi resta forse la speranza che quei passi dietro me, siano loro, sì proprio quelli della morte liberatrice.
Alzo gli occhi al cielo: è sempre plumbeo e l’amico, il gabbiano aviatore continua ad esercitarsi nella sua arte. Dietro odo sempre i passi del mio pedinatore, non lo scorgo, ma c’è… m’insegue: per quanto?

T’inseguo, non solo con i passi: il mio sguardo non ti lascia..non molla.
Non mi vedi .. eppure sai che ti spio!
Non lo senti questo tarlo che ti ho conficcato nel cuore e nella testa? Impazzirai!
Ti perdi.. sei già perso. Il tuo corpo dilata il suo confine, lo senti nel mondo . Ora sono io il tuo mondo.
E forse sei già pazzo , è già pazzia questo sentire la tua vita solo sogno, lontana dalla realtà .
Ormai sei in terra straniera,lotti con i sensi ovattati ,inutilmente cerchi di risvegliarli respirando profondamente,quasi per riacchiapparti l’anima che pare voglia fuggire.
Il tuo corpo vuole tornare alla materia di cui è impastato e così il simile torna al simile: il ferro al ferro,la terra alla terra, l’acqua all’acqua.
L'acqua..
Solo la pioggia sa esserti compagna
Ma nemmeno la pioggia può lavare il mio sguardo dalle tue spalle, dal tuo corpo, dalla tua mente.
Io ti guardo, ti spio....i miei occhi ti penetrano.
La pazzia è peggiore della morte...
Non ricordi quando io ho urlato, pregato, pianto, ho sofferto i tuoi giochi senza gioco, i tuoi giochi senza gioia.
Ora sono io a guidare il gioco e finalmente sorrido.
Senza gioia, ma sorrido e ti trafiggo l'anima.
Ieri c’è stato e tu lo ricordi. Ieri non puoi averlo dimenticato!
Solo la pioggia sa esserti compagna..
Solo la pioggia che ora, si mescola alle tue lacrime e al tuo sudore:
Si insinua tra i meandri della tua mente che vacilla, vaneggia, si perde...
Solo la pioggia sa esserti compagna...una fredda presenza che ti logora, ti trafigge come strali, non ti concede tregua.
Il gioco lo conduco io, spietato, crudele, snervante...
Vorresti urlare, liberarti dal dominio, che prima era tuo ed ora ti sovrasta...ti annulla...ti corrode dentro.
Solo la pioggia sa esserti compagna...ed in essa anneghi le tue ansie...l'odio ti consuma.
Ed io ti guardo, ti spio, sorveglio ogni tua mossa.
Dunque gioca! Senza gioia...senza nulla che piacere possa procurarti.
La vendetta mi esalta, mentre osservo te che giochi...che vacilli sotto il peso del mio sguardo penetrante.
Solo la pioggia sa esserti compagna...
Ricordi? ORA RICORDI?
C’è stato un tempo in cui ero innocente.. eri innocente!
C’è stato un tempo …. quanto tempo fa!
Il gioco era gioco, la vita era vita,il gabbiano volava felice nel cielo, bello sempre,anche quando pioveva.
E il corso del tempo era dolce.
Tu mi hai tolto l’innocenza..RICORDI? ORA RICORDI?
E l’innocenza è stata tolta anche a te.
L’Innocenza persa chiede questo: che chi la toglie agli altri la neghi anche a sé .
E ORA :CORRI..CAMMINA..ASPETTA! ASPETTA ..CAMMINA.. CORRI!
Che io ti seguo e con te corro,cammino,aspetto…
Con il mio sguardo che ti rode come un tarlo.

Vita! Si può chiamare così la mia… la tua..una vita?
Un tempo sognavo, immaginavo il mio futuro appagante, pieno . Ma adesso vedo solo vuoto:un deserto. Davanti a me c’è un dirupo che mi isola . Nero come la tua anima. Nero come la mia anima. Una voragine scavata insieme è il nostro mondo,e ci siamo seppelliti qui dentro da soli. Ci sentivamo forti ricordi? Noi, insieme, orgogliosi del nostro pensiero divergente. Gli altri solo poveri omucoli che vegetavano. Adesso, ci sono giorni in cui vorrei risalire questa voragine e oltrepassarla. Ma ogni volta che raggiungo il suo bordo, la mia mente vacilla. E di nuovo si tuffa nel suo abisso. Si perde . Ricama pensieri, sogni, ossessioni. Non sa,non osa andare oltre. Si nega la luce, il reale.
Gli altri”omucoli”, vivono la vera vita, a noi resta questo: un inseguimento.
Io che fuggo da uno sguardo che mi accusa, tu che insegui un nemico che hai amato.
E la vita è una voragine, una bocca di un vulcano che si farà lago,uno scorrere senza alcun tempo..un deserto..un grigio deserto d’acqua. Su questo deserto, solo il volo di un gabbiano.
Questa è la vita per noi due.
Piove ancora e dentro la pioggia ci sono tutte le lacrime del mondo che ci siamo negati. Perché le mie lacrime non sono vere lacrime, non sono mie, ma per me piange il cielo, e piange davvero!
Silenzio e pioggia: vorrei ci fosse un urlo. Dove sei?
Io sono quello che scappa, tu quello che m’insegue. Ma potrebbe anche essere il contrario: sono i tuoi occhi la mia ossessione! Quello sguardo che vedo nella mente, ma che il grigio che ci avvolge nasconde. Ecco nasce l'urlo. Lo sento, rimbomba assordante, poi d'improvviso il silenzio.
Esci dall’ombra, sei dietro di me, poi accanto a me ed ora dentro me ..sì dentro l’anima ho il tuo sguardo duro, colmo di odio e rancore, di dolore.
E' giunto il momento vero? ....finalmente!
L’inseguimento è finito, mi hai raggiunto.
E' finita! L’urlo ha spezzato la catena :ora precipito con una risata che poi cessa mentre la mia mente vola via e lascia questo corpo che la pioggia continua a bagnare.
Pioggia: tu sola..tu soltanto..
sì, solo la pioggia sa essermi compagna!

Milvia Di Michele- Sergio Milano-Stefania Galleschi-Daniela Bonifazi-Serenella Menichetti 


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