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"IL BOSCO INCANTATO" di Patrizia Ascione-Daniela Bonifazi-Serenella Menichetti





Il bosco incantato 
Nel bosco incantato, situato nei pressi del fiume Argento, fata Primavera aveva già lasciato evidenti segni di risveglio dal lungo sonno invernale. L'orso Gepu, abbandonata la caverna che lo aveva ospitato nei mesi più freddi, gironzolava in perenne ricerca di miele o altre leccornie che potessero soddisfare il suo formidabile appetito; doveva rimettersi in carne dopo tanto digiuno! La farfalla Marilù si era appena liberata dall'involucro che l'aveva protetta e mantenuta al sicuro ed ora svolazzava sui primi fiori dai colori vivaci e dagli intensi profumi, suggendo il nettare dolcissimo. Il ghiro Ronf era sempre stato l'ultimo a svegliarsi dal letargo, ma qualcosa di insolito e piuttosto rumoroso, l'aveva destato bruscamente e, facendo fatica a tenere gli occhi aperti, sbirciò fuori della sua tana e vide un tipo davvero strano che con una grande ascia stava tentando di intaccare la base della vecchia quercia all'interno della quale si trovava la dimora di Ronf.
"Ehi! Che stai facendo? - gridò il ghiro con aria minacciosa - Sei impazzito per caso"?
"Impazzito? Io? E perchè mai dovrei esserlo"? - rispose con voce stridula quell'essere mai visto prima nel bosco incantato.
" Prima di tutto dimmi chi sei e come hai fatto ad introdurti nel mio bosco"!
"Il tuo bosco? Ma sentitelo...il suo bosco"! Ma chi credi di essere...il padrone della natura? Questo bosco è anche mio, non seccarmi"!
Ronf, prima di replicare, cercò di capire chi fosse quel tizio così antipatico e arrogante, e lo osservò con più attenzione, dato che ormai si era svegliato del tutto: piuttosto piccolo di statura, ma straordinariamente muscoloso, con enormi piedi che stonavano con la sua altezza, un volto rugoso ed un naso rubicondo e due occhi a palla, sovrastati da folte sopracciglia; abbigliamento da boscaiolo ed un cappello verde a punta con una piuma di fagiano completavano il quadro d'insieme.
" Uhmmm...ma guarda che tipo! - esclamò quindi il ghiro - Si dà il caso, caro mio, che QUESTO bosco non sia un comune bosco dove tutti possono avere libero accesso...questo è il bosco incantato, dove solo pochi privilegiati hanno il diritto di vivere ed entrare. Capito"?
Lo strano individuo continuò imperterrito a sferrare violenti colpi d'ascia, alla base della vecchia quercia bofonchiando tra sé e sé:” Tsè! Pochi privilegiati! Si dà il caso che io faccia parte di questa categoria…presuntuoso”!
Ronf lo osservava stupito... “Ma da dove viene costui, possibile che non conosca le regole del bosco incantato”?- pensò-. Il tipo continuò a colpire la base del grande albero con molta forza, senza riuscire ad intaccarla minimamente.
Il tempo passava e Norberto così si chiamava quell'energumeno, picchiava la sua grande ascia contro la quercia, con il solo risultato di sudare molto e di arrabbiarsi ancora di più.
Il suo viso era divenuto violaceo, dallo sforzo e dalla rabbia ma, non accennava a fermarsi, anzi la rabbia intensa, faceva crescere la sua voglia di sferrare sempre più colpi.
La rabbia non gli faceva nemmeno vedere gli animaletti e gli elfi del bosco, che erano accorsi per capire da dove provenissero quegli insoliti colpi e, alla vista di quel piccolo energumeno che si era messo d'impegno per abbattere l'annosa quercia, cominciarono a protestare con decisione, senza alcun timore nei confronti di Norberto, il cui colorito cominciava a destare qualche preoccupazione, dato il colore sempre più rosso della carnagione ed il copioso sudore che dalla fronte scendeva fino a inzuppare la camicia e persino ad "innaffiare" il terreno sottostante. Nel frattempo Ronf non era rimasto con le mani in mano, ed era corso alla dimora di Madre Natura, per metterla al corrente di quanto stava accadendo. Spettava infatti a lei decidere il da farsi. E lei decise!
-"Ronf, mio fedele amico, dalla tua descrizione ho capito perfettamente chi è l'individuo che ha violato la pace e la serenità del nostro bosco. Si tratta dell'ultimo esemplare della grande famiglia degli gnomi delle caverne Atre, che si trovano all'interno del nostro grande bosco, nascoste però alla vista di chiunque, poichè l'ingresso è celato da una fitta vegetazione. Quello che temevo forse si sta ora avverando: Norberto, l'ultimo degli gnomi, può essere impazzito a causa della solitudine che ha dovuto sopportare per oltre trecento anni all'interno delle caverne, ed ora manifesta la sua aggressività cercando di distruggere il bosco incantato, anche se mi riesce difficile crederlo”!
"Ma, mia signora - disse Ronf - egli dovrebbe sapere che ogni cosa viva o inanimata all'interno del bosco Atro non può essere distrutta, in quanto magica. Solo tu potresti mutare gli eventi, se lo ritenessi assolutamente necessario. Cosa possiamo fare per convincerlo a desistere dal suo proposito? Egli non sente ragioni"!
" Ebbene, forse non ascolta voi, creature del bosco, ma non potrà ignorare me. Seguimi! E così Madre Natura si mise in cammino, seguita fedelmente dal ghiro che cominciava a vedere uno spiraglio di luce in quella ingarbugliata faccenda.
Nel frattempo Norberto si era accasciato a terra, esausto ed ancora più contrariato vedendo che i suoi sforzi erano stati del tutto inutili: la quercia era ancora lì, senza la minima scalfittura. Ai piccoli animali e agli elfi si erano uniti altri abitanti del bosco, che avevano circondato lo gnomo con aria minacciosa e la situazione prometteva infausti sviluppi per lo gnomo, quando arrivò Madre Natura seguita da Ronf, ormai più che sveglio.
La Sovrana che domina da sempre ogni manifestazione, ogni mutamento, ogni succedersi degli eventi naturali, si rivolse allo gnomo Norberto con voce dolce e suadente, come suo solito, dicendogli:" Cosa c'è che non va, mio caro amico? Voi gnomi non siete mai stati collerici ed aggressivi! Deve essere accaduto qualcosa di veramente grave per indurti a questo tentativo di scempio nel bosco incantato, del quale anche tu fai parte, l'hai dimenticato"?
Lo gnomo allora scoppiò in lacrime e tra i singhiozzi raccontò: “Mia Sovrana, mai e poi mai gli gnomi si sono macchiati di simili crimini, voi lo sapete, non è nella nostra natura; purtroppo però il mio gesto si è reso necessario per salvare il bosco incantato.
Sono venuto a conoscenza del fatto che il Magnate della cementificazione ha deciso di costruire un villaggio turistico sulle radici dell'antica quercia . Questa notizia mi ha fatto impazzire di dolore ed ho chiesto consiglio ai vecchi e saggi gnomi dal cappello rosso che, dopo aver consultato il grande libro degli gnomi, hanno dato questo responso: Il bosco può essere salvato se con la vecchia quercia un recinto verrà costruito, che ne cinga il perimetro, costituendo una sorta di confine tra il mondo reale e quello magico del bosco stesso. Non v'è altra soluzione”!
"Capisco - commentò Madre Natura - ma devo rimproverarti nonostante i tuoi nobili propositi; perchè non sei venuto da me? Avresti dovuto informarmi di questo diabolico disegno del Magnate e sarei intervenuta, com'è mio dovere, per proteggere il nostro magico ambiente"!
"Hai ragione, mia signora, ti chiedo perdono"!
"Non importa mio caro Norberto, per fortuna siamo ancora in tempo per impedire che si attui questo insano progetto che metterebbe a repentaglio il mondo della magia. I bambini hanno bisogno di credere nella magia ed anche gli adulti, anche se spesso rifiutano di ammetterlo.
Madre Natura si rivolse poi all'amica quercia:" Naturalmente hai compreso la situazione, mia cara, e so che eri già preparata ad un simile evento.
Sappiamo bene che l'avidità degli uomini a volte rasenta la pazzia. E' giunto il momento di fare ciò che è giusto per la salvezza del nostro bosco"!
"Io sono pronta - rispose con tono deciso la pianta - fai ciò che devi Madre"!
Fu così che la grande quercia fu circondata da tutte le creature del bosco e Madre Natura pronunciò la magica formula che avrebbe tolto l'invulnerabilità alla pianta:
"Magiche forze del bene
lenite le mie pene,
or qui tutte accorrete
presto su venite,
unitevi a noi tutti
da terra, cielo e flutti
per fare ciò ch'è giusto,
venite, e fate presto"!
In un baleno meteore luminose vorticarono tra i presenti ed avvolsero tutta la quercia, scuotendone le fronde come vento del nord, impetuoso e freddo, poi velocemente come erano apparse, si dileguarono.
"Ohhh!! - esclamarono tutti non comprendendo bene ciò che era accaduto.
"Non vi spaventate miei cari, le forze del bene hanno compiuto il loro dovere, ora sta a te, caro Norberto, svolgere la tua mansione. Puoi eseguire ciò che i saggi gnomi dal rosso cappello hanno sentenziato...abbatti la quercia, e non temere di farle male, poichè le forze del bene, assieme alla magia hanno portato il gelido vento del nord, così che la nostra amica non soffra per i colpi della tua ascia. Il freddo sarà come un potente anestetico per lei. Ma prima che tu inizi il tuo lavoro, lasciami fare una cosa". Madre Natura si avvicinò all'amica quercia e, accarezzandone il tronco rugoso e le amate fronde, staccò un germoglio che tenero e di un verde tenuo spuntava quasi alle radici della pianta, poi sussussò:"Non è un addio, mia cara, questo germoglio ti darà di nuovo vita...a presto"!
Norberto, ad un cenno di Madre Natura, sia pur a malincuore, iniziò a colpire con la sua ascia la base della grande quercia e, prima di ogni colpo diceva sommessamente e con grande imbarazzo:"Scusa"! All'ennesima scusa dello gnomo la pianta, con voce dolce, così si rivolse a Norberto:"Non scusarti più, ti prego. Io capisco, io sento il tuo cuore, come quello di tutte le altre meravigliose creature di questo bosco incantato...il tuo, Gepu, mio caro orso a cui ho offerto la dura corteccia del mio tronco per una bella grattatina al dorso...il tuo, Marilù, che svolazzavi spensierata attorno a me allietandomi le giornate...il tuo, Ronf mio caro inquilino per lunghi anni; dovrai trovarti un altro alloggio, ma sono più che certa che il mio amico Cedro ti ospiterà volentieri...gliel'ho già chiesto. Voglio bene a tutti voi - aggiunse poi rivolgendosi a tutte le creature del bosco che si erano riunite - mi mancherete, ma non crucciatevi...io tornerò in qualche modo. Il tenero germoglio che Madre Natura ha tra le sue mani è parte di me e quando io non ci sarò più, esso crescerà proprio qui, in questo punto dove ora mi trovo, ed offrirà rifugio a tutti gli animali che ne avranno bisogno. Io vivrò ancora, nei vostri ricordi e nei vostri cuori...quindi vi saluto con un arrivederci e non con un addio"!
Tra la commozione generale Norberto, con gli occhi umidi, proseguì il suo difficile compito, cercando di fare più in fretta possibile, affinchè la sua amica quercia non dovesse patire a lungo. Ben presto, al posto della pianta, sul suolo c'erano tanti rami ed il tronco. Lo gnomo allora esclamò con la voce rotta dall'emozione:"Forza, ragazzi, datemi una mano. Facciamo in fretta, così che la nostra amica non si sia sacrificata invano...abbiamo un recinto da realizzare, ricordate? Coraggio...diamoci da fare"!
Iniziò così una proficua collaborazione per portare a termine al più presto il compito a loro affidato. Che organizzazione! E che grinta da parte di tutti! Ben presto il frutto di tanto lavoro fu visibile: un recinto che cingeva tutto il bosco. Appena in tempo! Il Magnate della cementificazione stava arrivando con i suoi operai e una grande ruspa che sarebbe servita ad abbattere la quercia. Quale fu la sua delusione quando provò, invano, ad entrare all'interno del bosco! Tentò con ogni mezzo, ma...niente! Non c'era proprio verso...era come se una invisibile barriera frenasse ogni suo tentativo. Madre Natura, alla quale non era consentito farsi vedere dagli umani secondo le leggi della comunità magica, fece però sentire la sua voce:"Desistete dai vostri propositi - disse con voce decisa - questo bosco non potrà mai e poi mai essere violato e quindi ogni vostro sforzo per accedervi sarà vano. Andate via da qui, dove regna l'armonia e la pace...non c'è posto per il duro cemento in questo luogo, ma solo per il verde e la quiete"!
Il Magnate, intimorito da quella voce senza volto, dato che sembrava provenire dal nulla, non ebbe altra alternativa se non quella di arrendersi. Che grande vittoria! Il bosco incantato era salvo ed il recinto sarebbe rimasto per sempre a proteggerlo dalle smanie di potere e guadagno a discapito della natura da parte di uomini senza scrupoli.
Nel bosco si fece una gran festa e...sapete dove si svolse? Intorno ad una grande quercia...sì, proprio quella nata dal giovane germoglio, nello stesso posto della quercia madre. Com'era bella! E senza "rughe"! Il suo tronco era liscio e quasi vellutato. Vi chiedete forse come abbia potuto crescere così in fretta? Ma cari ragazzi...in un bosco incantato cosa potete aspettarvi se non magie? A proposito...l'accesso è vietato solo a chi non possiede un cuore che batta per la vita, l'amore, la pace e...la magia! Chiunque condivida questi valori sarà accolto a...rami aperti!



Daniela Bonifazi - Serenella Menichetti - Patrizia Ascione

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