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"CERCANDO FELICITA' di Anna Green Rossetti-Milvia De Michele-Francesco De Gaetano

Disegno di Milvia Di Michele

Cercando felicità
Maria abbracciò sua figlia. Era cresciuta davvero, ormai era una piccola donna. Una piccola donna che, però, non era felice. Almeno così le aveva confidato. Il cuore le faceva male, come se qualcuno glielo stesse strizzando fortemente: una mamma vorrebbe vedere i propri figli pieni di gioia, orrebbe per loro un mondo di fiaba.....
Cosa poteva fare? Qualcosa doveva pur inventarsi, trovare qualche soluzione, che aiutasse sua figlia a ritrovare la gioia di vivere .
Non si era mai arresa di fronte alle difficoltà, aveva sempre lottato per risolvere i non pochi problemi che era stata costretta ad affrontare, anche dopo che il marito era partito allegramente per il suo giro intorno al mondo, all’avventura, perché gli pesava vivere in un paese senza grandi prospettive. E Maria l’amava anche perché era fatto così e non gli portò mai rancore.
Ma ora bisognava pensare a Dora, forse l’unica soluzione era mandarla da tata Lucia, lì in mezzo ai monti, dove la donna si era rifugiata per scrivere in pace il suo libro di memorie… e che memorie!
Di tata Lucia, Maria non aveva mai parlato a Dora, aveva paura di non essere creduta. Ma ora era arrivato il momento.
Doveva mandarla da lei, più ci pensava e più ne era convinta perché il mondo, con lei vicino, si trasformava in un tesoro, un misterioso tesoro colorato, inatteso, tutto da conoscere. E scoprirlo, a poco a poco, era davvero un bellissimo gioco .
Così, asciugandosi gli occhi e, con tenerezza, asciugando anche le lacrimucce che bagnavano le rosee guance della bella Dora, le disse: “ Basta piangere!..smettiamola con questi piagnistei da donnucole da quattro soldi. Che diamine! Noi siamo fatte di pasta buona! Ascolta figlia mia, ho da farti una proposta”
Mentre parlava, il cuore le si rallegrava nel vedere il visetto della ragazzina con una espressione sempre più interessata e incuriosita. Già, la curiosità, mai lasciarla spegnere, le diceva sempre tata Lucia.
Così , il giorno dopo, Maria accompagnò la sua Dora alla stazione, con una bella valigetta rossa, il cappottino verde e la sciarpetta bianca: pareva la bandiera italiana che andava in vacanza.
Ad aspettarla c'erano tata Lucia e il suo meraviglioso mondo incantato.
Il viaggio si prospettava lungo e noioso, e la giovane fanciulla aveva portato con sé un libro di racconti. Seduta in quel trenino aveva appena aperto il libro quando si accomodò di fronte a lei una strana donna, all'apparenza molto anziana, completamente vestita di nero. Dora, con meraviglia, notò che la pagina del libro su cui si era soffermata mostrava un'immagine molto simile alla vecchietta che aveva di fronte. L'anziana donna le sorrise e così cominciarono a parlare. Dora scoprì alcune cose assai strane della donna: che si chiamava Fatma e veniva da molto lontano, da un paese da cui i governanti avevano bandito la fantasia, le risate, come pure i giochi dei bambini e dove avevano iniziato ad albergare solo malumore e disperazione . La ragazzina commossa dal triste racconto di Fatma e, scoprendo che non aveva un posto per dormire, l'invitò presso Lucia, contando sul buon cuore della tata.
Arrivate a destinazione, trovarono ad aspettarle la tata, che le accolse molto calorosamente. Lungo la strada che le portava a casa, Dora aprì ancora il libro e un'altra immagine catturò la sua attenzione: un grosso cane lupo, anch'esso nero, ma dall'aria molto mansueta, era ritratto nella pagina. Alzando gli occhi dal libro si accorse che la vettura si era fermata perché sulla strada giaceva un povero cane ferito, di nuovo molto simile a quello raffigurato! Lo soccorsero subito e lo presero con loro. Arrivati a casa si accertarono delle condizioni del cane che tutto sommato stava bene e decisero di chiamarlo Flash: luce, un nome bene augurante.
Dora era molto incuriosita dalle molte novità che il soggiorno già le prospettava ed il suo umore sembrò subito migliorare.
Il secondo giorno, aprendo il libro vide il volto di una bimba che, felice, riceveva in dono un bel libro, con una copertina che Dora conosceva bene: era proprio il libro che aveva iniziato a leggere sul treno e che sua mamma le aveva regalato prima di partire.
Tata Lucia aspettava quieta, mentre preparava la zuppa di latte per se stessa, per Fatma, per Dora e per Flash .Aspettava che la ragazzina le chiedesse una spiegazione di quel mistero e infatti
-Tata Lucia!- l’apostrofò la nostra signorina sempre più ex triste- mi sveli il segreto?-
E Lucia cominciò: - la signora che regala il libro son io e la bimba che lo riceve è Maria, tua madre, la mia carissima figlioccia. Devi sapere che un po' di anni fa, quando tua madre era piccina, mi venne data in affidamento per insegnarle ad usare il dono.-
-quale dono?- chiese sgranando i suoi occhioni belli Dora
- il dono che ha tua madre, che ho io e che ora hai pure tu, piccina mia!-
E fu così che Dora seppe che aveva un potere incredibile, un potere che le permetteva di far vivere tutti i personaggi dei libri che leggeva. Bastava che le piacessero e voilà, quelli prendevano corpo e diventavano suoi amici per la pelle. Anche mamma Maria e tata Lucia sono capaci di farlo, e molti altri ancora possiedono quel dono, basta che possiedano un po’ di fantasia. Quel che la nostra Dora non sapeva e non seppe mai ( noi tutti manterremo il segreto!) è che lei stessa era nata, perché la mamma aveva visto un bel giovane marinaio disegnato in un libro di avventure e aveva tanto desiderato che diventasse il suo compagno e in modo da una figlia da lui che, naturalmente… oplà ed opquà,..il compagno e la piccina.. le voilà! Eccoli qua!
-Ma perché sia la donna che il cane sono “ vestiti “di nero?- chiese inaspettatamente Dora a tata Lucia. E Lucia rispose placidamente, con la sua solita calma e dolcezza – il nero delle immagini ha voluto significare che avevi l’animo tetro e triste, il “ nero” non è un colore cattivo in sé, non indica malvagità, nero significa avere luce, non provare gioia.-
La piccola si accorse infatti che con il passare dei giorni, mano a mano che sentiva che per Fatma e Flash lei diventava sempre più importante, le immagini del libro diventavano più chiare, perdevano le tonalità scure e ne assumevano altre più gaie, più colorate e limpide.
-Finalmente ho capito- disse un giorno Dora al colmo della felicità – la mia tristezza è scomparsa quando ho fatto del bene, quando ho aiutato chi aveva bisogno: una povera profuga, un cane ferito.
La gioia più autentica e profonda è fare qualcosa per gli altri, sentirsi utili, perché ritorna indietro tanto amore, tanto buonumore, e la vita assume i colori di questa gioia.
Trascorsero così alcune settimane in quell'atmosfera incantata dove, ogni giorno che passava, la gioia, la serenità e la felicità crescevano di pari passo con il ravvivarsi di tutti i colori e la scomparsa di qualsiasi traccia di nero; dai vestiti, dai mobili, dalle pareti. Dora passava sempre più tempo a giocare con Flash e a ridere e scherzare con Tata Lucia e con Fatma.
Finché un bel giorno, all'inizio della primavera, arrivò un calesse dal sentiero che conduceva alla casa di Tata Lucia e ne discesero mamma Maria, con un vestito sfavillante di mille colori al braccio di un bellissimo marinaio con la sua bella divisa blu mare e bianca ornata da mille galloni d'oro.
Dora capì subito chi era quell'uomo che le sorrideva: era quel papà “immaginario” che, da quando Dora aveva imparato ad usare il suo dono, aveva ogni giorno evocato per la sua gioia e per cercare di riportare felicità a sua mamma Maria.
Si abbracciarono tutti e tre mentre Tata Lucia piangeva dalla gioia e Fatma batteva le mani felice e sembrava ringiovanire a vista d'occhio (eh sì la felicità rende giovani!). Il cane Flash abbaiava festoso correndo in girotondo intorno alle tre belle anime felici.
La famogliola ritornò infine alla sua casa e visse felici per il resto della vita che, non fu breve e non venne mai più molestata da nessun' ombra nera.
Vivete felici bambini miei nel mondo colorato del buonumore e delle speranza e non fatevi abbattere mai dai piccoli contrattempi che incontrerete sul vostro cammino.
Gioia e serenità a tutti!
Anna Green Rossetti-Milvia De Michele-Francesco De Gaetano

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