Foto tratta dal web |
In una splendida
mattina di agosto, tre giovinette dall'aria ingenua, esprimevano il loro
candore, la loro gioia di vivere, la loro beltà di animo intonando canti e
improvvisandosi "danzanti", lontane da occhi impuri!
A dire il vero,la più
grande delle tre, trovò per prima la sfrontatezza di cimentarsi in un ballo
liberatorio dai movimenti dolci e casti. Le due sorelle rimasero estasiate ed
incuriosite a guardarla fino a che anche loro sentirono nascere dentro qualcosa
che le spinse a muoversi seguendo la musica del vento, seguendo il ritmo delle
acque del fiume che scorreva lì vicino, seguendo il canto degli uccellini.
I raggi del sole,
trapassando le chiome degli alberi, illuminavano le giovanette e sembrava che
le seguissero come occhi di bue da palcoscenico, senza mai lasciarle
nell'ombra, perché la genuina e innocente bellezza dei loro movimenti doveva
essere esaltata.
Mentre erano assorte in
questa danza udirono un dolce suono venire da lontano. Non era chiaro da dove
arrivasse; sembrava venire su dal cielo azzurro; forse era un dolce canto di uccellini ? No, era
una romantica ed emozionante melodia che proveniva da qualche parte al di là
del fiume, da un posto difficile da individuare.
Alle giovanette vennero
i brividi per l'emozione. La loro semplice e genuina danza si fermò per
ascoltare quella dolce melodia e cercare, nello stesso tempo, di capire quale
strumento veniva suonato; e da chi poi !
Per ascoltare meglio
quella dolce melodia si avvicinarono alla riva del fiume, si sedettero e
cominciarono a rivolgere gli sguardi sulla riva opposta, frugando con gli occhi
tra la bassa vegetazione, ma nessuna delle tre fu in grado di capire da chi o
da che cosa essa fosse prodotta.
Disegno di Elena di Cesare |
Ad un certo punto
videro avvicinarsi all'acqua, con un balzo aggraziato e leggero, un bellissimo
cervo dotato di un meraviglioso ed imponente palco di corna: certamente un
capobranco! Il cervo si fermò proprio nella loro direzione guardandole
fissamente e poi muovendo il capo a destra e sinistra, lentamente, quasi ad
invitarle a passare il fiume e a seguirlo.
Ancorata alla riva
c'era una piccola barca e le giovanette senza parlare, ma come se avessero
avuto un unico pensiero, si alzarono e vi salirono.
La più grande iniziò a
remare ed in brevissimo tempo furono dall'altra parte.
Il cervo era ancora lì,
immobile, che le aspettava e quando le giovanette arrivarono a riva, fece una
genuflessione con la zampa come per dar loro il benvenuto; poi scosse la testa,
delicatamente , per invitarle a scendere
dalla barca e, voltando loro il posteriore, non per scorrettezza, allungò il
suo dolce muso per invitarle a seguirlo.
Così scesero dalla
barca, la ancorarono per bene sulla riva e lo seguirono, caute ma allo stesso
tempo fiduciose, avanzando tra l'erba umida fino ad una radura.
Lì il cervo emise il
suo verso, una sorta di richiamo, e subito, come per incanto, apparvero da ogni
parte migliaia di farfalle dai colori splendidi e inimmaginabili!!!
Le loro alucce si
agitavano dolcemente rappresentando una coreografia fantastica!!!!!
Le tre sorelle si
lasciarono coinvolgere emotivamente e con movimenti sinuosi e gioiose risate, allargando
le braccia e roteando su se stesse, si confusero insieme a quel turbinio di
splendidi colori.
Non solo, ma lo
sbattere frenetico delle ali produceva delle folate d'aria che le faceva
spostare da una parte all'altra, in basso e in alto seguendo ritmi che soltanto
loro pareva potessero udire e che le sorelle potevano immaginare.
Foto tratta dal web |
Le farfalle erano
venute a loro, per quale motivo?
Non c'era spiegazione
logica a tutto ciò: forse era un messaggio che dovevano decifrare?
Quegli strani voli,
colmi di meraviglia, le facevano però sentire appagate nell'animo, provavano un
appagamento simile alla felicità pura che mai avevano provato prima; era come
se le farfalle volessero far capire loro che nonostante la brevità della loro
esistenza, vivevano ogni attimo con intensità, assaporando in pieno il gusto
della vita.
Già era proprio questo
il messaggio che quelle meravigliose creature volevano dare agli uomini. L'occasione
era propizia; le tre giovani sembravano adatte al loro scopo, sarebbero state
portatrici di un segnale di vita: sì non è tanto la longevità che conta ma come
viene vissuta la nostra esistenza!
Lo sbattere frenetico
delle ali aumentava sempre più ed in lontananza si udiva un dolce suono. Non si
capiva bene che strumento fosse ed allora le due sorelle si presero per mano e
sorridendo corsero verso quel soave suono.
No, non erano strumenti
ma soltanto un folto gruppo di animali di ogni specie. C'era di tutto: coniglietti
dal musetto simpatico, cervi dal portamento elegante, farfalle dai mille colori
e splendide forme e poi ancora cuccioli di gattini e cagnolini!
Le due sorelle rimasero
ferme lì; una forte emozione percorse il loro corpo e d'istinto si avvicinarono
al gruppo allargando le braccia in segno di affetto.
Gli animali protesero i
loro musetti verso le tre fanciulle e, continuando i loro versi, fecero capire
loro che avrebbero dovuto seguirli.
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Dove intendevano
portarle, si chiesero le sorelle, sarebbe stato pericoloso seguirli? Ma subito
l'istinto decise per loro e saltellando ed inserendosi nel coro li seguirono
senza alcuna paura.
L’erba, alta fino al
ginocchio rendeva il cammino difficoltoso, ma la presenza dei loro compagni di
viaggio permetteva alle sorelle di procedere nonostante tutto. Non si accorsero
quasi di entrare in un bosco: bello, con alberi delicati e forti allo stesso
tempo; un bosco fatto di faggi e querce e castagni. Un bosco dove giocare a
nascondino, riparandosi dietro ai tronchi più grossi, dove farsi gli agguati
scherzando, facendo finta di spaventarsi per poi scoppiare in sonore risate.
E, guarda là ! Un fungo
! Ma è bellissimo! Rosso coi puntini bianchi !
Sì, ma non devi
assaggiarlo o ti verrà un gran mal di pancia !
Cecilia Bonazzi |
E guarda questo ! Tutto
giallo, ocra, in parte marrone ! Che magnifici colori ! Fra tutte queste
foglie, stavo quasi per pestarlo !
Sarebbe stato un
peccato: questo sì che è buono da mangiare !
Pian piano la
luminosità del sole si fece più fioca, gli alberi più fitti e il buio divenne
quasi totale.
Non si erano accorte le
sorelle, di tale cambiamento ma ora, ora iniziavano a sentire anche freddo,
qualche brivido improvviso, paura.
Dove siamo finite ?
Perché è tutto cosi scuro ? Ho quasi paura !
Si abbracciarono le
sorelle, per farsi forza, per incoraggiarsi, per scaldarsi.
I loro cuoricini
battevano sempre più forte e il respiro era affannoso. Si guardavano intorno
con ansia, son sospetto ad ogni minimo rumore. Si stringevano forte, si
sussurravano incoraggiamenti e parole dolci e quando nemmeno la voce riusciva a
far capolino, un sorriso era sufficiente per testimoniare che, in fondo,
no, non c’era pericolo, non c’era nulla di cui aver timore perché ognuna
di loro si sarebbe presa cura delle altre.
Anche gli animali si
erano zittiti e procedevano a passo lento, su un percorso immaginario che,
forse, solo loro riconoscevano tramite l’olfatto e l’innato istinto che li
contraddistingue.
Le sorelle, pur nella
paura, seguivano i compagni di viaggio, affidandosi a loro.
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Lo scoiattolo si
arrampicava veloce e furtivo sui rami più alti e ridiscendeva come un lampo
tenendo in bocca qualche ghianda; le farfalle volavano leggere posandosi, di
tanto in tanto, su un rovo, su un fungo, su qualche raro ma coloratissimo
fiore. Il cervo avanzava imponente, col suo magnifico palco di corna ed era una
certezza per tutti, un punto di riferimento, una zampa da seguire. Ogni animale
aveva qualcosa da fare: chi si fermava a gustare un frutto, chi a scavare
una tana, chi a zufolare su qualche ramo.
Pian piano le sorelle
sulla scia dei loro amici iniziarono ad imitarne il comportamento, ad
apprezzare qualche frutto, a fischiettare, a meravigliarsi per ogni
cambiamento, anche il più sottile e a sorridere.
Il buio si fece meno
buio, il bosco meno fitto e i cuori iniziarono a tranquillizzarsi; il
respiro si fece più calmo e disteso. Le sorelle si resero conto che la
gioia dei loro animi non le aveva mai abbandonate, non le avrebbe mai
abbandonate e ripresero a sorridere, a danzare, a cantare.
Tra risate, suoni,
batter d’ali, raggiunsero una radura cosparsa di fiori dai mille colori e un
arcobaleno che incorniciava l’orizzonte, sembrava sorridere alla serenità
ritrovata.
Si resero conto di
trovarsi in un posto fantastico, surreale!
Era tutta una
meraviglia della natura! Dovevano cercare di far loro quelle bellissime
sensazioni che venivano proiettate dal loro corpo verso il mondo esterno,
condividendole con i nuovi amici. Certamente nel loro mondo di vita terrena non
avevano mai assaporato tanta felicita' !!
che bello!!! un tuffo danzante nella natura :)
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