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SORELLE di Maria Laura Celli, Daniela Trinci, Cecilia Bonazzi

Foto tratta dal web

In una splendida mattina di agosto, tre giovinette dall'aria ingenua, esprimevano il loro candore, la loro gioia di vivere, la loro beltà di animo intonando canti e improvvisandosi "danzanti", lontane da occhi impuri!
A dire il vero,la più grande delle tre, trovò per prima la sfrontatezza di cimentarsi in un ballo liberatorio dai movimenti dolci e casti. Le due sorelle rimasero estasiate ed incuriosite a guardarla fino a che anche loro sentirono nascere dentro qualcosa che le spinse a muoversi seguendo la musica del vento, seguendo il ritmo delle acque del fiume che scorreva lì vicino, seguendo il canto degli uccellini.
I raggi del sole, trapassando le chiome degli alberi, illuminavano le giovanette e sembrava che le seguissero come occhi di bue da palcoscenico, senza mai lasciarle nell'ombra, perché la genuina e innocente bellezza dei loro movimenti doveva essere esaltata.
Mentre erano assorte in questa danza udirono un dolce suono venire da lontano. Non era chiaro da dove arrivasse; sembrava venire su dal cielo azzurro;  forse era un dolce canto di uccellini ? No, era una romantica ed emozionante melodia che proveniva da qualche parte al di là del fiume, da un posto difficile da individuare.
Alle giovanette vennero i brividi per l'emozione. La loro semplice e genuina danza si fermò per ascoltare quella dolce melodia e cercare, nello stesso tempo, di capire quale strumento veniva suonato; e da chi poi !
Per ascoltare meglio quella dolce melodia si avvicinarono alla riva del fiume, si sedettero e cominciarono a rivolgere gli sguardi sulla riva opposta, frugando con gli occhi tra la bassa vegetazione, ma nessuna delle tre fu in grado di capire da chi o da che cosa essa fosse prodotta.

Disegno di Elena di Cesare

Ad un certo punto videro avvicinarsi all'acqua, con un balzo aggraziato e leggero, un bellissimo cervo dotato di un meraviglioso ed imponente palco di corna: certamente un capobranco! Il cervo si fermò proprio nella loro direzione guardandole fissamente e poi muovendo il capo a destra e sinistra, lentamente, quasi ad invitarle a passare il fiume e a seguirlo.
Ancorata alla riva c'era una piccola barca e le giovanette senza parlare, ma come se avessero avuto un unico pensiero, si alzarono e vi salirono.
La più grande iniziò a remare ed in brevissimo tempo furono dall'altra parte.
Il cervo era ancora lì, immobile, che le aspettava e quando le giovanette arrivarono a riva, fece una genuflessione con la zampa come per dar loro il benvenuto; poi scosse la testa, delicatamente ,  per invitarle a scendere dalla barca e, voltando loro il posteriore, non per scorrettezza, allungò il suo dolce muso per invitarle a seguirlo.
Così scesero dalla barca, la ancorarono per bene sulla riva e lo seguirono, caute ma allo stesso tempo fiduciose, avanzando tra l'erba umida fino ad una radura.
Lì il cervo emise il suo verso, una sorta di richiamo, e subito, come per incanto, apparvero da ogni parte migliaia di farfalle dai colori splendidi e inimmaginabili!!!
Le loro alucce si agitavano dolcemente rappresentando una coreografia fantastica!!!!!
Le tre sorelle si lasciarono coinvolgere emotivamente e con movimenti sinuosi e gioiose risate, allargando le braccia e roteando su se stesse, si confusero insieme a quel turbinio di splendidi colori.
Non solo, ma lo sbattere frenetico delle ali produceva delle folate d'aria che le faceva spostare da una parte all'altra, in basso e in alto seguendo ritmi che soltanto loro pareva potessero udire e che le sorelle potevano immaginare.
Foto tratta dal web

Le farfalle erano venute a loro, per quale motivo?
Non c'era spiegazione logica a tutto ciò: forse era un messaggio che dovevano decifrare?
Quegli strani voli, colmi di meraviglia, le facevano però sentire appagate nell'animo, provavano un appagamento simile alla felicità pura che mai avevano provato prima; era come se le farfalle volessero far capire loro che nonostante la brevità della loro esistenza, vivevano ogni attimo con intensità, assaporando in pieno il gusto della vita.

Già era proprio questo il messaggio che quelle meravigliose creature volevano dare agli uomini. L'occasione era propizia; le tre giovani sembravano adatte al loro scopo, sarebbero state portatrici di un segnale di vita: sì non è tanto la longevità che conta ma come viene vissuta la nostra esistenza!
Lo sbattere frenetico delle ali aumentava sempre più ed in lontananza si udiva un dolce suono. Non si capiva bene che strumento fosse ed allora le due sorelle si presero per mano e sorridendo corsero verso quel soave suono.
No, non erano strumenti ma soltanto un folto gruppo di animali di ogni specie. C'era di tutto: coniglietti dal musetto simpatico, cervi dal portamento elegante, farfalle dai mille colori e splendide forme e poi ancora cuccioli di gattini e cagnolini!
Le due sorelle rimasero ferme lì; una forte emozione percorse il loro corpo e d'istinto si avvicinarono al gruppo allargando le braccia in segno di affetto.
Gli animali protesero i loro musetti verso le tre fanciulle e, continuando i loro versi, fecero capire loro che avrebbero dovuto seguirli.  
Foto tratta dal web

Dove intendevano portarle, si chiesero le sorelle, sarebbe stato pericoloso seguirli? Ma subito l'istinto decise per loro e saltellando ed inserendosi nel coro li seguirono senza alcuna paura.

L’erba, alta fino al ginocchio rendeva il cammino difficoltoso, ma la presenza dei loro compagni di viaggio permetteva alle sorelle di procedere nonostante tutto. Non si accorsero quasi di entrare in un bosco: bello, con alberi delicati e forti allo stesso tempo; un bosco fatto di faggi e querce e castagni. Un bosco dove giocare a nascondino, riparandosi dietro ai tronchi più grossi, dove farsi gli agguati scherzando, facendo finta di spaventarsi per poi scoppiare in sonore risate.
E, guarda là ! Un fungo ! Ma è bellissimo! Rosso coi puntini bianchi !
Sì, ma non devi assaggiarlo o ti verrà un gran mal di pancia !
Cecilia Bonazzi

E guarda questo ! Tutto giallo, ocra, in parte marrone ! Che magnifici colori ! Fra tutte queste foglie, stavo quasi per pestarlo !
Sarebbe stato un peccato: questo sì che è buono da mangiare !

Pian piano la luminosità del sole si fece più fioca, gli alberi più fitti e il buio divenne quasi totale.
Non si erano accorte le sorelle, di tale cambiamento ma ora, ora iniziavano a sentire anche freddo, qualche brivido improvviso, paura.
Dove siamo finite ? Perché è tutto cosi scuro ? Ho quasi paura !
Si abbracciarono le sorelle, per farsi forza, per incoraggiarsi, per scaldarsi.
I loro cuoricini battevano sempre più forte e il respiro era affannoso. Si guardavano intorno con ansia, son sospetto ad ogni minimo rumore. Si stringevano forte, si sussurravano incoraggiamenti e parole dolci e quando nemmeno la voce riusciva a far capolino, un sorriso era sufficiente  per testimoniare che, in fondo, no, non c’era pericolo, non c’era nulla di cui aver timore  perché ognuna di loro si sarebbe presa cura delle altre.
Anche gli animali si erano zittiti e procedevano a passo lento, su un percorso immaginario che, forse, solo loro riconoscevano tramite l’olfatto e l’innato istinto che li contraddistingue.
Le sorelle, pur nella paura, seguivano i compagni di viaggio, affidandosi a loro.
Foto tratta dal web

Lo scoiattolo si arrampicava veloce e furtivo sui rami più alti e ridiscendeva come un lampo tenendo in bocca qualche ghianda; le farfalle volavano leggere posandosi, di tanto in tanto, su un rovo, su un fungo, su qualche raro ma coloratissimo fiore. Il cervo avanzava imponente, col suo magnifico palco di corna ed era una certezza per tutti, un punto di riferimento, una zampa da seguire. Ogni animale aveva qualcosa da fare: chi  si fermava a gustare un frutto, chi a scavare una tana, chi a zufolare su qualche ramo.
Pian piano le sorelle sulla scia dei loro amici iniziarono ad imitarne il comportamento,  ad apprezzare qualche frutto, a fischiettare, a meravigliarsi per ogni cambiamento, anche il più sottile e a sorridere.
Il buio si fece meno buio, il bosco  meno fitto e i cuori iniziarono a tranquillizzarsi; il respiro si fece più calmo e disteso. Le sorelle si resero conto  che la gioia dei loro animi non le aveva mai abbandonate, non le avrebbe  mai  abbandonate e ripresero a sorridere, a danzare, a cantare.
Tra risate, suoni, batter d’ali, raggiunsero una radura cosparsa di fiori dai mille colori e un arcobaleno che incorniciava l’orizzonte, sembrava sorridere alla serenità ritrovata.

 
Foto tratta dal web
Si resero conto di trovarsi in un posto fantastico, surreale!
Era tutta una meraviglia della natura! Dovevano cercare di far loro quelle bellissime sensazioni che  venivano proiettate dal loro corpo verso il mondo esterno, condividendole con i nuovi amici. Certamente nel loro mondo di vita terrena non avevano mai assaporato tanta felicita' !!

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