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FILASTROCCHE SUGLI ANIMALI

NOI E GLI ANIMALI.

L'uomo contemporaneo non guarda più a se stesso come il centro indiscusso del creato, padrone di ogni cosa, ma riconosce la propria stessa natura di animale, pur con prerogative particolari e speciali.

Purtroppo molto lunga è ancora la strada che dobbiamo percorrere per arrivare a una vera e propria "liberazione" animale. Ancor oggi le bestie sono oggetto di loschi commerci organizzati da gente senza scrupoli, vengono vivisezionate indiscriminatamente nei laboratori per scopi di ricerca scientifica, vengono abbandonate da padroni irresponsabili, tenute in condizioni precarie e avvilenti in molti zoo, sfruttate dall'industria alimentare e manifatturiera, per realizzare il massimo profitto senza tener conto delle esigenze di spazio, aria, luce, cibo e movimento degli animali utilizzati.
Crudeltà inaudite vengono quotidianamente perpetrate verso gli animali, soprusi che ormai ripugnano alla parte sempre più consistente e matura dell'opinione pubblica. Scempi che devono finire al più presto, come reclamano molti cittadini scontenti di come le amministrazioni politiche governano i problemi che riguardano gli animali. Basta vedere come molti comuni gestiscono il fenomeno disgustoso quanto pericoloso del randagismo: l'attenzione è scarsa, i fondi insufficienti, le speculazioni per arricchimenti personali all'ordine del giorno.

Il fatto che il dolore degli animali, celato al chiuso, muto e senza potere, sia rimosso dalla nostra coscienza, non ci autorizza a perpetrare ulteriori crudeltà e maltrattamenti verso di loro.

Questa premessa ha l'intento di accostarci alla lettura di queste filastrocche con la consapevolezza che anche questi nostri amici possiedono un'anima.



Filastrocca degli animali 

C'è il leone nella foresta,
che ha sul collo una gran testa ,
c'è il gatto nella casa
affettuoso, tutto fusa,
c'è il cane nostro amico,
quasi quasi non lo dico,
poi c'è l'orso nel gran bosco
sembra Winnie, lo conosco!
e anche il gallo nel pollaio,
canta sempre, è molto gaio,
il topino sta in campagna
qualche volta pur si bagna....
e chi vuole ancor ne metta,
di finire non c'è fretta!
Elisa Tomassi


                                           


                                                       Il mio cane

                                                                      Com'è bello alzarsi dal letto
                                                                      e  vedere il suo bel musetto
Gino il mio cane
che con la codina al vento
mi guarda furbetto e contento.
Con le mani accenno una carezza
e lui si sdraia con destrezza   
chiedendo coccole soltanto
per amarmi non so quanto!  
Con lui la casa è piena di vita
di giochi, di corse, di grida
ogni giorno mi strappa un sorriso
se lo colgo che guarda il mio viso,
ha talmente un'aria adorante
e uno sguardo dolce e sognante
che devo per forza esclamare:
- Amico mio, ti posso solo amare!-
                                                                                       Stefania Galleschi                                            



Filastrocca della mosca

Mosca nera o mosca bianca
di volare mai si stanca
noiosa assai ed invadente
porta occhiali a spessa lente.
Affamata ogni oltre dire
cerca cibo a non finire
su ogni genere di immondizia
che per lei è vera delizia.
Molto difficile è liberarsene
che una ragione bisogna farsene.
E c'è pure la Tse Tse
se ti punge sciagura a te:
stanchezza ti prenderà improvvisamente
dormire ti farà così all'istante.
Daniela Trinci




Filastrocca del topino

Filastrocca del topino
che mangia sera e mattino.
Mangia tanto, beve poco
perchè tutto gli sembra un gioco.
Con i denti azzanna bene
tutto ciò che gli conviene,
e per sfuggire al micio-gatto
da topino diventa ratto.
Maria Laura Celli




La raganella Mafalda

Cra ...cra- gracida impaurita una raganella,
pensa: -l’ho scampata per la mia buona stella !-
La stella di cui gracida è quella che, ogni sera,
Illumina il pantano come candela di cera,
candela che dà luce ma che non riscalda:
-Piacere: chi sei?.. Io mi chiamo Mafalda!-
La raganella Mafalda sa parlare:
ha imparato a farlo dal suo compare,
un pappagallino che viene dalle ombre,
da marzo a giugno e fino a dicembre,
a bere l’acqua del suo speciale pantano
perché ci trova un sapore molto strano                                                                                
gli ricorda tanto la sua terra africana
che gli è rimasta nel cuore, ma è lontana…
(l’hanno rapito certi tipi loschi e foschi
per farlo vivere nei nostri boschi,
ma il pappagallino disperato è morto

poi, nel mio bosco , un bel dì è risorto!).
Ora chiacchiera e chiacchiera e mai smette:
capite perché Mafalda sa parolette
un po’ buffe, ma che parlano di un mondo
in cui il pappagallino tornerebbe giocondo?
........................................
La raganella che molto vede e sa,
anche se nessuno mai ci crederà…
(sempre pensando comodamente
quel che crede e dice tutta la gente,
e cioè che la volpe è furba, l’ape laboriosa,
la cicala canta sempre senza posa
e non pensa all’inverno che arriverà,
ma la formica ci sta sempre a pensa',
e poi che il re è il leone e non si discute
e tutte le paperelle devono star mute,
il gufo è un gran saggio,perché la notte
porta consiglio, ma che belle frotte!
Io vi assicuro che la mia raganella
è davvero sapiente e non è una storiella)
… dunque dicevo che molto vede e sa,
ma a dirla tutta non può parlà!
Non ha la licenza, non può nulla svelare,
del mistero del bosco non può narrare,
può tutt’al più , fare allegorie
e indicare a chi ascolta tutte le vie
che porteranno alla conoscenza
che come il frutto vien dalla semenza.
Pensa e ripensa, allor sapete che fa?
Alza la testa e poi fa: cra.. cra ..!
Milvia Di Michele



Il micio


il micio riposa,
con la coda tutta rosa.
Ha la forma di una pallina,
sopra il cuscino sembra una stellina,
i baffi per sentire
che nell'aria c'e'profumo di fatine.
le fatine colorate
portano al micio perle prelibate,
le dolci fusa per sentire
che la vita è tutta un divenire...
Lisa Bellini



Il gallo del pollaio

Nel pollaio del mio vicino
canta il gallo ogni mattino;
canta canta fino a sera
d'estate, autunno, inverno e primavera
Manda in alto le sue note
proprio come tanti strilli
e con questo fa tremar
tutti quanti i suoi bargigli.
Con la coda bella lunga
e il piumaggio colorito
lui s'avanza dentro all'aia
camminando bello impettito.

Le galline e i pulcini
quando passa fanno inchini
le pollastre impertinenti
gli si parano davanti
camminando a passi lenti
con i fianchi dondolanti.
Lui arricciola gli occhietti
guarda in qua e un po' più in là
fino a quando tra le tante
una poi ne sceglierà.
Inizierà così una danza
di gorgheggi ed esibizioni
fino a che la preferita
capitolerà senza esitazioni.
Se ne andranno fianco a fianco
canticchiando in sintonia
e tra un po' un ovetto bianco
spunterà dentro alla stia.
Daniela Trinci



Ode al gatto

Sguardo verde bottiglia
da mago incantatore.
Tu sei una meraviglia
e un grande saltatore
Dal Nilo proveniente
superbo e misterioso
Mostri un'aria sapiente
e un far molto curioso.
idolo dei faraoni
e dei cristiani vittima
corri sui cornicioni
e la tua vista è ottima
Mi piaci assai gatto
elegante ed enigmatico
e, il tuo felino scatto
il tuo esser flemmatico.
Hai un fascino notevole
che mi ammalia davvero
Chissà su l'uom mutevole
quale sia il tuo pensiero.
Serenella Menichetti



Istinto

Fischiava stamani la merla
vicino alla folta magnolia
quei fischi, parevan
singhiozzi.
Chiamava
il piccolo merlo, sparito.
Quel povero sibilo
rompeva il silenzio
dell'alba.
Frantumi di dolore
spruzzavano rugiada
sul prato.
Nessuna risposta
del figlio.
Ormai da tre giorni
la madre
chiamava il piccolo
uccello
Il grido spandeva
nel cielo un suono
di nubi grigiastre
Languiva la luce
E, tutto taceva.
Nessuna risposta
nell'aria.
Un vuoto di suoni
angosciante,
scendeva nell'anima.
Un piccolo cucciolo
nero, sdraiato
sull'erba giocava,
con un tenero
corpo esanime
come fosse
una palla
Serenella Menichetti











                                                                          

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