Copyright

COPYRIGHT Fantasia In Rete 2010-2012 Tutti gli scritti sono riservati e soggetti ad autorizzazione da parte degli Amministratori e degli Autori.
DISCLAIMER " Alcune immagini, fotografie e creazioni grafiche sono state trovate sul Web e non è stato possibile verificare se siano di pubblico dominio o meno. Se non fossero pubbliche, inviare una Email a 'galleschi.stefania@gmail.com' e la grafica in questione verrà rimossa."


IL CONDOMINIO DEGLI GNOMI Autori:Maria Laura Celli – Rossella Calvi – Umberto Flauto – Lalla Tosi – Milvia Di Michele – Daniela Bonifazi – Serenella Menichetti – Cecilia Bonazzi -





IL CONDOMINIO DEGLI GNOMI


“Stasera Dada è proprio “su di giri” mamma…- esclama sua sorella Asia – Non vuol saperne di dormire. Io ci rinuncio…pensaci tu”!
Moira sorride alla figlia sedicenne ed annuisce, sale in cameretta del piccolo ribelle e lo trova seduto alla scrivania della sua cameretta, tutto impegnato in un disegno molto elaborato.
Tesoro, non mi sembra questo il momento di fare l’artista. È un po’ tardi non ti pare? Dovresti dormire o domattina ci vorranno le cannonate per svegliarti”!
“Ma io devo disegnare gnomo Felice, altrimenti mi dimentico com’è fatto”!
"Gnomo Felice? Cos’è questa novità Dada? Da quando ti piacciono gli gnomi”?
“Da oggi. La maestra ci ha insegnato il suono “gn” e abbiamo scritto tante paroline: gnocchi, pigne, castagne, campagna…insomma tante tante, e poi lei ha appeso alla parete un cartellone con il disegno di uno gnomo e vicino il suono “gn” scritto in rosso, poi ci ha raccontato la storia di Gnomo Felice. “Così ricorderete sempre come si scrivono le paroline con la “gn” di gnomo”! – ci ha detto.
“Senti, - dice allora la mamma – se io ti leggo una bella storia sugli gnomi, mi prometti che dopo dormirai? Potrai finire di colorare il tuo bel disegno domani. Che ne dici”?
Gli occhi di Dada si illuminano e, mentre si tuffa sul suo lettino esclama con gioia: “Sì! Una storia sugli gnomi…che bello”!
Moira si assenta per un attimo e torna con un libricino in mano. Sulla copertina spicca il titolo: “Il Condominio degli Gnomi”. Dada batte le manine e poi siede a braccia conserte, pronto ad ascoltare il racconto. E la mamma inizia…
C'era una volta un Condominio di Gnomi, dove tutti vivevano felici, spensierati, affaccendati ma senza ansia. Nel loro vocabolario "correre" non esisteva proprio. La vita trascorreva tranquilla, senza grossi problemi.
DADA e la sua mamma
Un giorno però, in quel Condominio arrivò uno strano essere che gli gnomi non avevano mai visto prima, mezzo coniglio e mezzo topo.
Lo gnomo più anziano, capo del villaggio, gli si avvicinò per fare gli onori di casa, ma il tipo improvvisamente fece un gran salto e lo colpì alla testa, fino a farlo svenire e, mentre gli altri gnomi cercavano di prestare soccorso al loro capo, magicamente egli sparì insieme allo strano animale. Scoppiò una confusione generale. Chi era quell'essere orribile che aveva rapito il più saggio del Bosco Ameno?
Lo Gnomo Gualtiero
Perché poi? I piccoli gnomi entrarono nel panico. Si sentirono smarriti senza una guida. Speravano di veder riapparire il loro capo da un momento all'altro così come era sparito, ma passò una settimana e di Gualtiero, così si chiamava lo gnomo anziano, nessuna traccia. A rendere la situazione ancora più inquietante era la sparizione del Grande Manuale, un grosso volume dove erano trascritte da secoli addietro le ricette segrete degli gnomi, in grado di curare ogni sorta di malanno e anche di più.
Il Grande Manuale

Lo Gnomo Pasquale
Che guaio”! - disse lo gnomo Pasquale.
Anche il gigante Massimo, ospite praticamente fisso del Condominio, era preoccupatissimo, tanto da aver un attacco acutissimo di mal di pancia. Intanto il mal di pancia era venuto a Pasquale, come al solito, un mal di pancia da gnomo, ma comunque fastidioso.
Il piccolo abitante del Condominio si consolò pensando che il malessere del gigante Massimo era sicuramente molto più intenso del suo, in quanto proporzionato alle dimensioni dell’addome, ma questo non lo consolò più di
tanto.
Il vero problema era un altro e, riguardava loro, i piccoli gnomi del Condominio GNOMUS ed era un problema veramente grave."Per tutte le barbe! – esclamò Pasquale rivolgendosi al gruppo e massaggiandosi ripetutamente l'addome gonfio - " Bando al mal di pancia, adesso prenderò una tisana e poi decideremo il da farsi". Se l’anziano capo Gualtiero ed il Manuale non fossero stati ritrovati entrambi, poteva voler dire la fine del Regno degli Gnomi; infatti, secondo le regole del Reame, lo gnomo anziano era anche il designatore del suo successore, eletto per anzianità con una cerimonia presieduta dal Capo Gnomo. Ironia della sorte, questa volta due erano i successori, due gemelli nati nello stesso giorno, e solo il capo avrebbe potuto decidere a chi sarebbe toccato il potere, seguendo una regola importante, senza inquietare lo Spirito del Manuale: il gemello nato per primo sarebbe stato eletto, ma solo Gualtiero era a conoscenza di chi si trattasse dei due. Per nulla al mondo gli gnomi avrebbero cambiato le regole... piuttosto l'estinzione!
Si decise di passare all’azione. Bisognava iniziare le ricerche. 
Pertanto fu incaricato lo gnomo Scopritore di condurre una spedizione per trovare il Capo, il Manuale, e quello strano animale che, per semplificarne l'individuazione e per le somiglianze che sembrava avere, fu denominato Topiglio.Lo Gnomo Scopritore volle con sé gnomo Sapientone, Pasquale e, naturalmente…il Gigante Massimo.Gli gnomi, come si sa, ne sanno una più degli Uomini. Si cominciò a pensare ad un’escursione fuori dal villaggio-condominio, ma era una vera incognita perchè gli gnomi non erano andati mai oltre i loro pur ampi confini. Ma la tragicità del momento imponeva coraggio. Dalla foresta fitta e umida il piccolo (si fa per dire data la presenza del gigante) si diresse verso la radura che portava alla vallata aperta, soleggiata e coperta di erba alta. “Alta per uno gnomo, - disse Massimo - ma insignificante per me”! “Sarà anche insignificante per te, ma noi non vediamo più niente e ci stiamo perdendo” . - rispose lo gnomo Scopritore- “Sì, ci stiamo perdendo e non vediamo niente”. - ripetè Pasquale, che ad ogni passo si teneva la pancia sempre più dolorante.“Va beh, ho capito”- disse Massimo il gigante e con l’addome che ballonzolava, si chinò per sollevare i compagni di viaggio e ne pose uno sulla spalla sinistra, gli altri due sulla spalla destra. Certo, da lassù tutto cambiava: il cielo era più azzurro e pareva di poterlo toccare con un dito, di poter salire su uno di quei fantastici uccelli e volare con loro, come loro...e l'orizzonte poi! Mamma mia… l'orizzonte! Mai visto uno spettacolo simile! Mai viste così tante meraviglie in una volta ! Mai visto uno spazio così...spazioso! “Per tutti gli gnomi del sottobosco, questo sì che è vivere! E laggiù ? Ah, no, meglio non guardare in basso…rischio vertigini”! – pensò Sapientone.
Il gigante Massimo
Così, mentre gli gnomi si guardavano intorno, con passo apparentemente lento ma ben cadenzato, il gigante Massimo si dirigeva sempre più verso il centro della vallata dove, si diceva di gnomo in gnomo, un fiume l'attraversava.
E un fiume c’era davvero! “Eccolo! - gridò gnomo Scopritore. Ecco il fiume! Guardate come luccica al sole”! Infatti scendeva dalle colline intorno, fino a nascondersi e riapparire tra l’alta erba come un fanciullo che giocasse a nascondino, un fiumiciattolo allegro e canterino, un torrentello pieno d’acqua fresca che si era formato dalla neve che imbiancava i monti, sciolta con il tepore della bella Primavera.
 "Andiamo”! - disse gnomo Pasquale, come dirigesse un pilota d’ aeroplano, dimenticando di essere “ ospite” del gigante Massimo, che tutto stizzito stava per replicare, ma non potè farlo per un borbottio un po’ esagerato del suo pancione.
“Andiam...andiam...andiamo a ricercar... - continuò cantando Pasquale, al quale si unì, con la sua vocetta acuta e stridula, anche gnomo Scopritore.”Andiamo fin laggiù”! A Massimo non restò che assecondarli e cantare con loro, con la sua voce baritonale, impostando note inframmezzate da qualche ... “Ohi…Ohi”... per il mal di pancia che proprio non gli dava tregua.Non sapevano che il fiume sarebbe stato per loro la via e la meta.
Cammina cammina, scendi scendi giù per la collina, finalmente l’eccentrico terzetto giunse al piccolo fiume.
“Ora che si fa”? – chiese Massimo attendendo ulteriori istruzioni dallo gnomo Scopritore che aveva appunto l’arduo compito di…scoprire che fine avesse fatto l’anziano Gualtiero e l’inquietante Topiglio, aggressore e rapitore del grande saggio e del prezioso manuale.
“Mai fare niente d’impulso e in modo avventato…qui ci vuole un piano ben congegnato. Mettici giù ora, mio caro gigante. Dobbiamo riflettere e decidere con saggezza il da farsi”! – sentenziò Pasquale. Sedettero ognuno su un ciottolo di fiume e si misero a scrutare l'orizzonte basso, mentre il Gigante Massimo, appoggiato il sederone su un grande masso osservava l'orizzonte in alto. Gli sguardi di otto occhi esploravano le sponde al di là del fiume, in largo e in lungo, in basso e in alto, a destra e a sinistra… Niente! Non c'era traccia nè di Gualtiero, nè del prezioso Manuale e nemmeno del misterioso Topiglio.
TOPIGLIO disegno di Daniela Bonifazi
Fu allora che gnomo Pasquale si mise a rimare, cosa usuale tra i piccoli abitanti del Sacro Bosco:"Di certo non basta guardar!Avanti gente dobbiamo andar non sol con gli occhi ad esplorar,ma tutti i sensi dobbiamo usar”!
I tre gnomi fecero un grande salto per raggiungere le spalle di Massimo, ma in realtà si trovarono molto più in alto, e quindi vi atterrarono dopo un bel po', ridendo come matti. No, non avevano dimenticato l’importanza della loro missione, ma gli gnomi, si sa, sono goliardici e scherzosi anche nelle avversità. Per loro è un po’ come sdrammatizzare la situazione e darsi la carica

Massimo con due passi attraversò il fiume. Dall'altra parte, il paesaggio apparve subito completamente diverso da come si presentava poco prima. La riva del fiume era composta da tanti ciottoli, color nocciola; erano morbidi ed anche profumati. Massimo ne prese uno tra le sue grosse mani per osservarlo da vicino. Il piccolo sasso era tondo e morbido, la sua superficie liscia. Alle narici del gigante arrivò un profumino delizioso, il suo istinto gli suggerì di portare alla bocca il ciottolo di fiume, che scivolò nella grossa gola del gigante. "Mmmm! Che buono! Ma è un panino appena sfornato!" Disse il Gigante leccandosi le labbra con una lingua grande come una bistecca senz'osso.
SLURP.....CHE BUONO!
Non aveva ancora finito di parlare che si sentì sprofondare in una grossa buca e con lui scomparvero anche gli gnomi, che erano rimasti comodamente seduti sulle sue spalle.
"Sabbie mobiliiii”! - tuonò il gran vocione di Massimo.
“Sabbie mobili ? No, non possono essere sabbie mobili, troppo dolci per esserlo”! - pensò gnomo Scopritore, attento e sagace.
TROPPO DOLCI SON SQUISITE
MI VERRA' UNA GRAN COLITE !
“Sabbie mobili, sabbie mobili”! - ripetè Pasquale, e più ripeteva, più ingurgitava quella strana sabbia dolce e appiccicosa, ma non cessava di ripetere “sabbie mobili” e anzi, ad ogni parola si aiutava con la manina, per fare in modo che ne entrasse di più nella sua bocca… in fondo era dolce, che male c’era?

Continuarono ad essere risucchiati, sempre più giù, sempre più in profondità, fino a quando toccarono il fondo, o meglio, si ritrovarono in una caverna, che non era proprio tale, cioè era buia e nera, ma al suo interno c’erano scintillii, luccichii, sembrava di essere nel firmamento, ma non era così; si trovavano in verità all’interno di una miniera di carbone…dolce, e quegli scintillii erano…occhi! Eh, già! Proprio occhi! Tanti occhi che scintillavano nel buio. Tutto ciò era molto inquietante! “Brrrrrr! - fece Pasquale - quest'atmosfera mi mette i brividi – Brrr Brrr" - continuò, mentre gli strani occhi si muovevano da un posto all'altro, occhi di tutte le misure, grandi e piccoli, larghi e stretti.Occhi che guardavano, occhi che osservavano, occhi che scrutavano.
Pasquale se ne trovò un paio proprio davanti ai suoi, un impulso strano guidò la sua manina, anzi il dito mignolo, che andò a conficcar visi.
"AHIIIII! Per tutte le barbe corte e lunghe! Che male boia! Chi è che mi vuol cavare un occhio"? - La voce acuta dello gnomo Sapientone ruppe il silenzio di quel luogo.
“Ops! Scusa amico…mi sono sbagliato! – disse Pasquale, mentre tutti quegli occhi “ballavano” nel buio.Egli non sapeva più che fare, si massaggiò l'addome che aveva ripreso a dolergli, poi senza un valido motivo si mise a ridere, e più rideva più pativa per il mal di pancia, ma non sapeva come smettere. Risa irrefrenabili gli uscivano dalla bocca, e l'addome gli si gonfiava come un palloncino. La situazione era veramente tragicomica.
All’improvviso, un boato coprì le sue risa e una luce potente si impose al buio. Gli occhi fluttuanti di colpo si fermarono al loro posto. O forse c'erano sempre stati! “Dove”? - chiederà qualcuno- " Ma dove possono mai stare gli occhi se non in una faccia?"
“ E sopra il naso”! – dice Dada pronto, mentre ascolta la storia dalla mamma.
"Eh, no caro Dada, gli occhi questa volta non sono sopra al naso. Pur essendo nella faccia: sono sotto il naso e sopra la bocca. E le bocche di tutti quegli esseri erano aperte, anzi spalancate, intente a farsi la risata più lunga della loro vita, contagiati tutti dalla risata dello gnomo”.
E la mamma riprende la lettura…

Si sbellicavano dalle risate tutti, proprio tutti. A questo punto anche Sapientone, ripresosi dal dolore all'occhio, si mise a ridere a crepapelle. Massimo il Gigante fu coinvolto anch’esso, e la sua risata risuonava in quel luogo come un tuono, tanto che un crepitio, annunciò che le pareti si stavano incrinando. Ma le risate sembravano essere irrefrenabili. Piano, piano la miniera cominciò a crollare e tanti pezzettini marroni caddero a terra. Pasquale ne raccolse uno e lo portò al palato, constatando che era cioccolata, cioccolata pura!

Erano capitati nel Paese "Tutto Dolce" dove il Gran Carbocchi ne era il custode. Carbocchi era stato uno gnomo anche lui, ma per un incantesimo che Topiglio aveva operato era diventato una "giungla di carbone" dove solo i suoi occhi scintillanti sembravano restituirgli un senso di vita. Lui era diventato triste nel tempo e cercava una ragione di vita che lo facesse reagire; per fortuna, appena vide i suoi ex simili, gli gnomi, tutta la baldanza gli uscì fuori e, pur non riuscendo a controllare i lapilli, gli scintillii che la gioia, inesorabilmente gli procurava, finalmente reagiva. Era felicissimo e, senza spaventarli, chiese loro chi fossero e da dove provenissero, intuendo però, dalla loro paura, che Topiglio doveva essere implicato anche nella loro vicenda. Gli gnomi raccontarono la loro storia e tutto fu chiaro per Gran Carbocchi che, di colpo, riprese la sua proverbiale forza d'animo e decise di aiutare i nuovi amici.
“Tutto Dolce” era una specie di Paese dei Balocchi per golosi, invitante e carino con i suoi alberelli dal tronco di cioccolata e le chiome di pistacchio, i laghetti di succo d’ananas che al tramonto diventavano al sapor d’arancia rossa, le nuvolette di zucchero filato, i prati in fiore pieni di caramelline dai mille colori e gusti. Come ogni Paese dei Balocchi che si rispetti, dava una falsa felicità: prima o poi si ricadeva nella caverna degli occhietti, prima o poi, ma non così in fretta come era accaduto ai nostri gnometti.
Il paese di Tutto Dolce
Meno male che c'era Gran Carbocchi pronto ad aiutarli e meno male che era talmente interessato alla loro storia da aver dimenticato quella specie di mania che lo distraeva continuamente. Volete sapere quale? Ma perchè mai, secondo voi, lo chiamavano il Gran Carbocchi degli Scarabocchi?
Ebbene sì, egli aveva la mania di scarabocchiare ovunque. Dentro la caverna era così buio che tutti i suoi scarabocchi erano appena visibili, ma era un vero peccato, perchè in verità i suoi erano scarabocchi d'arte, realizzati con maestria.
Ma finalmente il nostro custode ....
Gran Carbocchi
“Dada, ascolta un po' quel che fece! La mamma non l'avrebbe mai immaginato”!
…decise che l’arrivo degli gnomi accompagnati dal gigante era il segno che egli da tempo aspettava per liberarsi da quell’assurdo ed esagerato incantesimo che lo aveva relegato in quella tetra caverna, alla mercè del popolo Topigliano e di Topiglio, loro indiscusso capo. Le dimensioni di Massimo avrebbero di certo avuto il loro peso…e che peso!
“Amici miei, - disse Gran Carbocchi – è giunto il momento di ribellarsi a questi esseri malevoli e dediti solo alle cattive magie! A breve Topiglio tornerà da una delle sue solite “escursioni” sul suolo terrestre, e solitamente non rientra mai solo, ma con qualche sventurato che cade tra le sue grinfie. Al tramonto la caverna si acqueta, poiché anche i Topigliani dormono. La notte sarà nostra alleata. Sarà allora che agiremo”!

LA NOTTE SARA' NOSTRA ALLEATA
“Agiremo…fai presto tu a dirlo, - intervenne Gnomo Sapientone – ti sembra facile combattere un nemico praticamente invisibile. Non possiamo batterci contro degli esseri di cui non conosciamo i punti deboli, il numero, le armi a loro disposizione, la magia di Topiglio. È come agire alla cieca”!
“Ah, gnomo di poca fede!...TU…non conosci il nemico, ma io, in tutti gli anni trascorsi ad osservarli, posso affermare senza esitazione che abbiamo i mezzi e le capacità per sconfiggerli per sempre. Da solo non potevo agire, ma si sa…l’unione fa la forza. Insieme ce la faremo! Venite con me…ci riuniremo in segreto in un posto che ho scoperto e che i Topigliani non conoscono. Là studieremo il piano d’azione”!
“Massimo? Ma che fine ha fatto il nostro amico”? – disse Pasquale guardandosi attorno.
“Eccomi”! – bofonchiò il gigante che ancora si ingozzava di cioccolata e altri dolciumi.
“Per il sacro bosco! Non ne hai ancora abbastanza? Vuoi prendere un’indigestione, forse? Piantala immediatamente…ci servi in piena efficienza e non appesantito da tutto ciò che hai trangugiato. Ora smetti di mangiare e per questa sera si spera che tu abbia digerito tutto. Giuro che se per colpa della tua ingordigia perdiamo l’opportunità di tornare nel nostro mondo, ti consegnerò personalmente a Topiglio affinchè ti trasformi in uno scarafaggio”!
“D’accordo, capo”! – mormorò Massimo un po’ mortificato.E così Gnomo Sapientone e tutto il suo seguito si avviarono verso il posto segreto. Camminarono a lungo, tra viottoli pieni di grossi sassi, alberi dalle strane forme, ciuffi d'erba dai colori accecanti. Era un posto veramente inimmaginabile.
Lo gnomo Sapientone
“Oh! I miei poveri piedi”! – si lamentò il gigante, che a causa della grandezza dei suoi piedoni non era mai riuscito a trovare un paio di calzature che gli andassero bene.
“Tu fai il tuo dovere e combatti con tutte le tue forze, quando giungerà il momento della riscossa, ed io ti prometto che ti condurrò da Mago Abelone, mio affezionato amico da sempre, ed avrai delle scarpe che ti calzeranno a pennello”! – disse gnomo Pasquale.
“Evviva! Finalmente non dovrò più temere sassi aguzzi e spine e scorpioni velenosi”! – esclamò Massimo al colmo della contentezza.
Il percorso comunque andava via via facendosi sempre meno accidentato, finchè il gruppetto giunse finalmente a destinazione. Il luogo segreto era in effetti una cavità alla quale si poteva accedere semplicemente spingendo col proprio corpo quella che sembrava essere una parete rocciosa e che invece era marzapane di color grigio azzurrino. Dopo il passaggio della “comitiva” l’apertura si richiuse all’istante. Non esisteva un luogo più segreto di quello. Non restava quindi che mettere a punto un piano efficace ed attendere la sera per attuarlo.
All’interno della “dolce grotta” le pareti erano piene di scarabocchi, a testimoniare che Gran Carbocchi vi aveva trascorso molto tempo.
I cinque sedettero in circolo e il gigante sovrastava tutti con la sua mole. L’appoggio era morbido e profumato di vaniglia…un ambiente ideale per pensare ed escogitare interventi atti al ritrovamento del Capognomo Gualtiero e del prezioso manuale. Tutti erano consapevoli però che ciò non sarebbe bastato, occorreva stabilire una tregua permanente con Topiglio ed un patto di non belligeranza definitivo.
“Basta con i rapimenti! Ciascun popolo dovrà rispettare delle regole e non oltrepassare i propri confini, salvo un motivo più che valido e uno speciale permesso”! – sentenziò Pasquale.
Gran Carbocchio, che ben conosceva il malefico Topiglio, disse:”Concordo pienamente, mio caro amico, ma non dobbiamo sottovalutare il nemico. Egli dispone di un esercito ben addestrato e di arti magiche…guardate cosa ha fatto di me! Più dì ogni altra cosa io desidero tornare ad essere parte della vostra…cioè nostra comunità di gnomi”.
“Allora dicci tutto ciò che sai sui Topigliani e il loro capo. Se come hai affermato li conosci bene, saprai anche qual è il loro punto debole, no”? Carbocchio pensò e ripensò, strinse le labbra grosse come una mela e sbruffò: “Sì, forse so qual è il loro punto debole o forse.....no. Che dire? Di certo sono molto furbi e intriganti perciò voglio essere certo di non proporre cose sbagliate che potrebbero far fallire ogni nostra azione. Datemi il tempo di riflettere bene...vediamo.... Oh sì! Certo…perché no? Potrebbe funzionare”! – esclamò l’ex gnomo sotto incantesimo.
"Cosa potrebbe funzionare? Hai avuto un’idea amico mio”? – chiese Pasquale.
“Ebbene…sì! Credo proprio di aver trovato il modo per riavere con noi l’anziano capo gnomo ed il prezioso Manuale”!
"Come”?- chiese Massimo incuriosito.
“Ma grazie a te, mio gigantesco amico”!
"A me”? – esclamò il gigante perplesso.
“Esatto! Topiglio e i suoi sono convinti di poter prevalere su noi, piccoli esseri poco avvezzi alle battaglie, ma non si aspettano di certo uno della tua mole, caro Massimo. Tu con un sol colpo del tuo possente braccio puoi sgominare decine e decine di Topigliani, senza dar loro neanche il tempo di ragionare e passare al contrattacco. Ciò ci fornirebbe l’opportunità di catturare Topiglio, che è l’unico a saper praticare qualche magia, ma solo se ha le mani libere. Noi dobbiamo immobilizzarlo e a quel punto sarà alla nostra mercè e dovrà per forza negoziare la resa, alle nostre condizioni. Quando riavremo il saggio Gualtiero e soprattutto il Manuale, tu gnomo Sapientone potrai preparare una pozione che annullerà tutte le magie operate a danno del sottoscritto, per cominciare, e di altri malcapitati. Il perfido Topiglio diverrà innocuo e potrete relegare lui e il suo popolo nella Valle desertica, dalla quale non potranno più uscire. Che ne pensate”?
Pareva proprio a tutti di aver trovato finalmente un’ottima soluzione, un’efficace strategia di attacco a Topiglio che lo rendesse finalmente inoffensivo, ma ecco che il gigante Massimo fece un “OHI! davvero “ gigantesco”! Il suo mal di pancia lo aveva messo KO!
“Oh no! Ed ora come faremo a catturare il feroce Topiglio con Massimo così ridotto”? - esclamò gnomo Pasquale disperato.
Carbocchio sorrise trionfante. “Venite! – disse con voce decisa – Seguitemi…ho io la soluzione”!
Fu così che guidò il nostro gruppetto di eroi in miniatura, che cercava di sorreggere alla meglio il loro gigante un po’ malmesso, giunse fino alla famosa cascatella Bicarbonatina, che scorreva sotterranea e che anche in passato aveva guarito spesso i mal di pancia dei golosoni di “Tutto Dolce”, quelli che non sapevano esser moderati con i piaceri della gola.

“Bevetene a volontà!- incitò Carbocchio i compagni d’avventura - Vedrete che vi sentirete meglio”!
“Oh! Che sollievo! – dissero all’unisono Massimo e Pasquale.
L’acqua dalle benefiche proprietà aveva avuto un effetto istantaneo e benefico. Il mal di pancia era finalmente debellato. Ora sì che si poteva agire!
“Bene, signori…è quasi l’alba. I Topigliani stanno ancora dormendo e di sicuro non si aspettano rappresaglie. È il momento giusto per attaccarli. Ascoltatemi con attenzione poiché, come diceva mio nonno, una perfetta tattica è garanzia di successo. Massimo, a te spetta mettere “fuori uso” i seguaci di Topiglio, ed è un compito più che facile, dato che essi dormono tutti insieme ammucchiati all’aperto. Basterà una dimostrazione della tua forza e si arrenderanno subito, del resto per metà sono conigli, non dimentichiamolo, una specie animale famosa per la sua codardia. A quel punto li rinchiuderai in una grande grotta che è lì vicino e ostruirai l’ingresso con un masso. Noi invece – disse rivolgendosi agli gnomi – ci occuperemo di Topiglio. Il perfido essere solitamente dorme appoggiato al tronco di una quercia secolare, con una delle sue foglie sugli occhi, dato che a suo dire la luce lunare lo disturba. Ciò rende più semplice il nostro piano: dobbiamo avvicinarlo senza fare alcun rumore e…immobilizzarlo.
Gnomo Scopritore
A quel punto sarà fatta… sapremo dove è tenuto prigioniero l’anziano Gualtiero e riavremo il Manuale. Domande”?
“Ma…se”… - iniziò gnomo Pasquale.
“Nessun “ma” e nessun “se”. – replicò Sapientone – Complimenti Carbocchio! Piano perfetto! Sembra ideato da me, che ne so una più del diavolo”!
“E per me non sarà difficile trovare il nostro capo e il manuale…non per niente mi chiamo…Scopritore”!
“Bando agli indugi, allora. Tutti sapete cosa fare. Diamo inizio all’Operazione Sgominatopigli”!
Le cose andarono proprio come Gran Carbocchio aveva previsto. Massimo riuscì senza difficoltà a neutralizzare i Topigliani e gli altri colsero di sorpresa Topiglio, che non potè reagire e si arrese. Quando vide il gigante Massimo poi la lingua gli si sciolse velocemente e svelò dove aveva rinchiuso gnomo Gualtiero. Per fortuna l’anziano capo stava bene e teneva ben stretto il Manuale. Con lui furono liberati anche tutti gli altri prigionieri, che non la smettevano più di ringraziare e inchinarsi di fronte a Massimo, che ritenevano quasi una divinità.
La prima cosa da fare era liberare tutti coloro che erano rimasti vittima delle pur scarse doti magiche di Topiglio.
“Non puoi immaginare, Dada, la felicità di Carbocchio quando, specchiandosi in una pozza d’acqua, si vide tornato gnomo a tutti gli effetti”!

“Evviva! – esclamò il bimbo battendo le manine – E poi che succede”?
E la mamma riprende la lettura del libricino, per giungere alla conclusione della fantasiosa storia…
La seconda era ovviamente sbarazzarsi definitivamente del popolo Topigliano, che fu condotto nel Valle desertica, da dove non sarebbe più uscito per combinar guai.
Il ritorno al Bosco Ameno e al condominio GNOMUS fu a dir poco trionfale. Gli gnomi più anziani ricordavano ancora Carbocchio, quando viveva con loro ed era un giovane gnomo con la mania del disegno, e furono felici di riaverlo fra loro.

Si festeggiò tutto il giorno, ballando, cantando e naturalmente…mangiando! Ma niente paura: Pasquale e gli altri, previdenti, avevano portato con sé una buona scorta di acqua Bicarbonatina, per eventuali mal di pancia.
Nel condominio degli Gnomi tutto era tornato alla normalità, finalmente, e Massimo fu nominato Gran Gigante Onorario, e sarebbe stato il benvenuto ogni volta che avesse voluto lasciare la sua dimora nel Bosco Ameno, per far visita ai suoi amici.
"Allora...ti è piaciuta Dada"? - chiese Moira volgendosi verso il suo piccolo.
Ma Dada si era addormentato con il sorriso sulle labbra, e quella era la conferma per la sua mamma che la storia era stata gradita e che il bimbo forse stava già sognando il Bosco Ameno e la vita serena nel Condominio GNOMUS. Con delicatezza sfiorò con le labbra la fronte del suo tesoro, gli rimboccò le coperte e, dopo un ultimo sguardo colmo d'amore, socchiuse la porta della cameretta.
E a voi è piaciuto questo racconto, miei cari lettori? Oh, capisco...siete perplessi. "Ma che c’entra – vi chiederete - ..." il fiume… via e meta"?
"Ebbene...non ve lo dirò, dovrete arrivare a comprenderlo da soli! Un “ aiutino”? Nel fiume ci sono sempre due sponde, ma l’acqua scorre nello stesso letto… ANCHE QUELLA BICARBONATINA!


Anche io sono un abitante del condominio ma mi conoscerete meglio nella prossima storia di
 FANTASIA IN RETE

Fra poco arrivo !

Maria Laura Celli – Rossella Calvi – Umberto Flauto – Lalla Tosi – Milvia Di Michele – Daniela Bonifazi – Serenella Menichetti – Cecilia Bonazzi -





Nessun commento:

Posta un commento