FILA...STROCCA DI TUTTI TUTTI
(Serenella Menichetti)
Questa qui è la fila-strocca
della pesca e l'albicocca,
della frutta sciroppata
della strega sgangherata,
del bambino dispettoso
e del gatto permaloso.
Della fata innamorata,
della gallina spennata.
Poi del frate cappuccino,
del sacrestano Tonino.
Filastrocca della suora,
della bionda e della mora.
Quella di chi è contento
e di chi non ama il vento.
Questa è pur la filastrocca
di chi possiede una bocca,
di chi ha pure un cervello,
di chi batte col martello.
E' filastrocca di tutti
siano belli oppure brutti.
Vecchi, giovani, piccini.
soprattutto è dei bambini!
Questa qui è la fila-strocca
Immagine tratta dal web |
della frutta sciroppata
della strega sgangherata,
del bambino dispettoso
e del gatto permaloso.
Della fata innamorata,
della gallina spennata.
Poi del frate cappuccino,
del sacrestano Tonino.
Filastrocca della suora,
della bionda e della mora.
Quella di chi è contento
e di chi non ama il vento.
Questa è pur la filastrocca
di chi possiede una bocca,
di chi ha pure un cervello,
di chi batte col martello.
E' filastrocca di tutti
siano belli oppure brutti.
Vecchi, giovani, piccini.
soprattutto è dei bambini!
FILASTROCCA PAZZERELLA
Filastrocca pazzerella
oggi è uscita con la gonnella
una gonna tutta a balze
fa ballar le donne scalze
che se pestano un sassolino
si fan male al mignolino.
Filastrocca pazzerella
con il mignolo malandato
le scarpette hai poi comprato
di colore giallo e rosso
con il tacco bello grosso
per ballare son l'ideale
così i piedi non fanno male!
(Dolce
Glicine)
Filastrocca sciocca sciocca,
lascia tutto tale e quale
mal non fa , ma senza sale
il palato non balocca.
Ci vuol sempre un po’ di gusto
per esprimer qualche cosa:
basta poco, anche una rosa,
se vuoi dire “t’amo”. Giusto?
Filastrocca sciocca sciocca,
lascia tutto tale e quale
mal non fa , ma senza sale
il palato non balocca.
Ci vuol sempre un po’ di gusto
per esprimer qualche cosa:
basta poco, anche una rosa,
se vuoi dire “t’amo”. Giusto?
FILASTROCCA TUTTA MATTA
(Daniela
Bonifazi)
Immagine tratta dal web |
Filastrocca tutta matta
e graffiante come gatta,
se ne va per la sua strada
e non vuole far la coda,
se la rima non le viene
dalla rabbia quasi sviene,
compra tutto oppure no
getta i soldi da un oblò,
guarda i pesci dal pontile
e si mostra un po’ gentile,
ma se abbocchi ti cucina
con la salvia e una salsina.
E se arriva un temporale
sale e scende dalle scale,
tuoni e lampi fan paura
ma la strocca è una dura,
va, si getta dal balcone
ed atterra col fiatone.
Un costume da eroina
ha indossato stamattina,
si rialza senza danni
e rientra nei suoi panni.
Se la incontri all’erta sta
quella è matta e non lo sa,
non temere, sta’ tranquilla
c’è una cura… camomilla!
Filastrocca all’ospedale
c’è la gente che sta male,
che sta male più di me
ed io forse sono un re.
Sono un re o una regina
e se duole la pancina
non l’ascolto e dico: “stop!".
Devo fare l’hula-hop
per assistere il malato
e vederlo sollevato,
sollevato dal dolore
anche se non son dottore.
Il dottore poi farà
la sua parte… et voilà:
una cura ed un sorriso…
... può aspettare il Paradiso!
c’è la gente che sta male,
che sta male più di me
ed io forse sono un re.
Sono un re o una regina
e se duole la pancina
non l’ascolto e dico: “stop!".
Devo fare l’hula-hop
per assistere il malato
e vederlo sollevato,
sollevato dal dolore
anche se non son dottore.
Il dottore poi farà
la sua parte… et voilà:
una cura ed un sorriso…
... può aspettare il Paradiso!
FILASTROCCA DI UN LAPIS
(Serenella
Menichetti)
strillava
forte perchè abbandonato.
Nessuno
lo curava ed era stanco
d'
essere divenuto un pensionato.
Diceva
singhiozzando con dolore
-Vorrei
viaggiare ancora sopra il foglio!
Fare
le giravolte e grandi voli
lasciar
segni di vita,-sempre voglio!-
Alcuni
amici udirono il lamento
da
un pollice e da un indice fu preso
così
fine fu messa a quel tormento:
il
lapis s' animò molto sorpreso.
E
voli e viaggi dalla Toscana al Lazio
Il
lapis diventò pur rosso treno
fu
missile veloce nello spazio
e
aquilone su d' un cielo ameno.
Fogli
bianchi fioriti d'emozioni
con
ghirigori che recano un senso
sono
gioie, dolori e alienazioni
che
resero lo spazio bello e intenso.
Minuscolo
oggetto interessante
fatto
di legno e di punta fornito
amico
nostro da sempre importante
il
tuo fascino sempre ci ha colpito.
Se
tu non ci fossi, i nostri pensieri
sarebbero
rimasti imprigionati
e
noi ci riteniamo molto fieri;
indubbiamente
ci hai beneficiati !
SOGNI DI GLORIA
(Lalla Tosi)
Ognuno ha dei sogni
Immagine tratta dal web |
e sempre agogni
magari di..partire
raggiunger luoghi lontani
oltre quelli paesani
Poi il tempo scorre,scorre
e ognuno lo percorre
con le possibilità
qualche sogno diviene realtà.
Alcuni restan sogni
altri son repressi dai bisogni
Ma quello che puoi fare
è amare,amare,amare..
Era il sogno mio più bello
ed è rimasto quello........
Anche dal mio angolino
lo realizzo ogni mattino.
Svolazzi più grandi e fantasiosi
restan un po grinzosi...
Ma non per questo persi
solo un pò diversi
Forse li realizzerò
ma forse anche .... no..
Intanto io li conservo.
(Dolce Glicine)
A notte volge ormai questa giornata
che è stata molto lunga e faticosa;
avvolta nel silenzio l’ho passata,
trascorsa vorrei averla più chiassosa.
Stanche le membra e l’anima stremata,
ho mal di testa e sono assai nervosa;
conviene a letto vada di filata
domani, chissà mai, mi svegli rosa!
Pertanto amici cari vi saluto
mandando a tutti un bacio ed un abbraccio
dicendo virtualmente buon riposo.
(Dolce Glicine)
Viva viva il becco d’oca
che non becca la tapioca,
becca, invece, tra i capelli,
tutti i riccioli ribelli
annodati ad un pensiero
quando bianco e quando nero.
Se lo becca a cielo terso,
questo poi diventa un verso,
ma se piove o tira vento
si trasforma in un lamento.
E chi in testa se lo scorda
prima o poi… se lo ricorda!
Viva viva il becco d’oca
che non becca la tapioca,
becca, invece, tra i capelli,
tutti i riccioli ribelli
annodati ad un pensiero
quando bianco e quando nero.
Se lo becca a cielo terso,
questo poi diventa un verso,
ma se piove o tira vento
si trasforma in un lamento.
E chi in testa se lo scorda
prima o poi… se lo ricorda!
ZANZARE
(Lalla Tosi)
Entrano a flotte
alcune han le ali rotte
per spingersi dentro
cercando di far centro
dalle finestre aperte
entran nelle coperte..
povere zanzare
devono campare..
la fine s'avvicina
il fresco le decima.....
(Rosaria Esposito)
C’era una volta un gatto rosso
Che miagolava a più non posso,
alla fine a più non posso si stancò
e il gatto tutto rosso strangolò.
C’era un cane con la coda a rococò,
rococò, rococò, rococò,
e tanto rococò,
che la coda gli si srotolò.
C’era una bestia
che non si sa che bestia era,
era un po’ bianca, un po’ grigia, un po’ nera,
un po’ grossa, un po’ piccolina,
più che una bestia
pareva un…cerca un po’ la rima.
C’era una volta un gatto rosso
Che miagolava a più non posso,
alla fine a più non posso si stancò
e il gatto tutto rosso strangolò.
C’era un cane con la coda a rococò,
rococò, rococò, rococò,
e tanto rococò,
che la coda gli si srotolò.
C’era una bestia
che non si sa che bestia era,
era un po’ bianca, un po’ grigia, un po’ nera,
un po’ grossa, un po’ piccolina,
più che una bestia
pareva un…cerca un po’ la rima.
il cui padrone era assai avaro
ma così avaro e così tanto avaro,
che nessuno mai si occupò di lui,
né del suo somaro.
C’era un pappagallo
scortese e assai molesto,
di lingua forcuta
e becco lesto,
null’altro saprei dir
di questo pappagallo,
scortese e assai molesto.
Immagine tratta dal web |
C’era una lumaca senza il guscio,
come una casa senza l’uscio,
come un peluche senza il piluscio,
come una pasqua senza…lo struscio.
C’era una formica
che finì in una mollica,
la mollica a palla si arrotolò,
e la formica per terra capitombolò.
C’era un orsetto lavatore,
e il padrone si chiamava
Salvatore, ma…
s’è mai visto uno che si chiama Salvatore,
che sia il padrone di un orsetto lavatore?
C’era un topolino,
figlio di un altro topolino,
nipote di un altro topolino,
e un giorno fu inghiottito da un gattino.
C’era un pesce rosso,
né piccolo né grosso,
per casa gli fu data una boccia,
ma d’acqua di mare neppure una goccia.
C’era un diavoletto di Tasmania,
era una femmina e si chiamava
Melania,
ma a nessuno gliene fregava,
che fosse di Tasmania
e si chiamasse Melania.
C’era un piccione viaggiatore,
andava su e giù a tutte le ore,
un giorno finirono le ore,
e fu solo un piccione
senza viaggiatore.
C’era un ragno con otto zampe, una si spezzò,
e rimasero sette zampe,
un’altra si staccò,
e rimasero sei zampe,
la terza si frantumò,
e rimasero cinque zampe,
la quarta si scassò,
e rimasero quattro zampe,
la quinta si sminuzzò,
e rimasero tre zampe,
la sesta si sgretolò,
e rimasero due zampe,
la settima si smozzicò,
e rimase una zampa sola,
alla fine c’era un ragno senza zampe.
Vado a letto con la gallina
senza il becco,
da stamattina,
non si può manco
farne un brodino,
ché non ha carne,
né ossicino,
forse non è neanche una gallina.
Immagine tratta dal web |
FILASTROCCA DELL'ARCOBALENO
(Tonini Sandro)
Quando l'aria è ancora bagnata
perchè la pioggia è appena passata
le mille gocce sospese nel cielo
formano insieme una specie di velo
in quel velo passa la luce del sole
si forman così i sette colori
i sette colori dell'arco baleno
che fanno un bell'arco nel cielo sereno
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