Copyright

COPYRIGHT Fantasia In Rete 2010-2012 Tutti gli scritti sono riservati e soggetti ad autorizzazione da parte degli Amministratori e degli Autori.
DISCLAIMER " Alcune immagini, fotografie e creazioni grafiche sono state trovate sul Web e non è stato possibile verificare se siano di pubblico dominio o meno. Se non fossero pubbliche, inviare una Email a 'galleschi.stefania@gmail.com' e la grafica in questione verrà rimossa."


Favola a più mani:"Il paese del sottosopra" di Daniela Trinci-Tiziano Consani-Milvia Di Michele-Daniela Bonifazi-Stefania Galleschi-Serenella Menichetti



IL PAESE DEL SOTTOSOPRA
E' un paese strano quello di cui vi narrerò ragazzi, si chiama “Paese del Sottosopra”e mai nome è stato più azzeccato. Qui il domani viene prima di ieri, la capra campa non sopra ma sotto la panca, i treni viaggiano sotto le rotaie sospese in aria e quando Lorenzo, per lo scherzo di uno spiritello dispettoso, correndo veloce sulla sua bicicletta, si ritrovò all'improvviso nella piazza principale del paese, stupito si fermò. Guardandosi attorno si accorse di essere l'unico a stare nella posizione giusta. La fontana della piazza zampillava alla rovescia, ma l'acqua come per magia non scorreva per la strada, la si vedeva solo zampillare all'ingiù. Gli alberi intorno alla piazza, carichi di piccole susine selvatiche, avevano la chioma in basso, tanto che lui poteva cogliere i frutti senza alcuna fatica o la necessità di tendere le braccia. Lorenzo non credeva a quello che vedeva e, pensando di avere le allucinazioni, decise di fare un giretto per quel paese strano. Al suo passaggio le persone si fermavano a guardarlo stupite, perché era proprio lui ai loro occhi, un fenomeno da baraccone. Lo spiritello dispettoso, che nel frattempo controllava la situazione da una posizione strategica, se la rideva sotto i baffi, tanto che richiamò l'attenzione di suo fratello, Fluflù, che era veramente seccato per il comportamento dell'irriverente consanguineo, Giogiò, anche perchè toccava sempre a lui poi rimediare agli inconvenienti provocati da quello spiritosone.
"Ancora! - esclamò Fluflù spazientito - non puoi proprio farne a meno eh, bricconcello che non sei altro! Sempre a combinar scherzi! Non ti sembra sia giunta l'ora di trovarti un'occupazione, diciamo, più...seria"?
"E rinunciare a tutto questo"? - commentò lo spiritello osservando l'effetto prodotto dalla sua ultima bravata.
Lorenzo, sempre più a disagio, poichè era l'unico che camminasse con i piedi, mentre com'è ovvio dato il nome del paesello, tutti gli abitanti si spostavano come acrobati da circo, sui palmi delle mani, decise di saperne di più su quel posto fuori dall'ordinario. Avvicinò quindi un ragazzo che sembrava avere la sua stessa età e, piegandosi con la testa all'ingiù domandò:" Scusa, puoi spiegarmi il motivo per cui qui tutto è sottosopra? Cosa è accaduto"?
"Ma che stai dicendo? - rispose seccato il ragazzino - Qui, se c'è qualcuno che sta sottosopra, sei proprio tu bello mio"! - e se ne andò scuotendo il capo in segno di disappunto. Lorenzo, per nulla soddisfatto da quella secca e irriverente risposta, decise di rivolgersi ad una persona più matura, sperando di ottenere delle risposte a tutte le domande che gli frullavano per la testa...all'ingiù! Al passare di un anziano signore, il ragazzo pensò di approfittarne ed avvicinandosi chiese ossequioso:"Mi scusi buon uomo, sarebbe così gentile da spiegarmi come mai in questo paese ogni essere animato o inanimato si trovi sottosopra"?
Il vecchietto, fermandosi, guardò con curiosità Lorenzo, la cui faccia stava diventando paonazza a furia di stare in una posizione non certo ideale per gli umani, anzi pericolosa, poichè un eccessivo accumulo di sangue nel cervello poteva risultare dannoso per la salute. Gustavo, così si chiamava l'anziano signore, resosi conto del disagio di Lorenzo, gli disse ridacchiando:" Ah ah, giovanotto, rimettiti in piedi o rischierai un malanno. Dai, e ti spiegherò tutto"!
Con una carambola il ragazzino si ritrovò nella sua normale ed abituale posizione, cioè quella tipica dell'homo erectus; per qualche istante la testa gli girò a tal punto da costringerlo ad aggrapparsi ad un palo del telefono che, in un modo o nell'altro, sempre dritto stava. Quando finalmente il suo colorito tornò normale, il ragazzo, dopo essersi ripreso, attendeva curioso, che Gustavo gli spiegasse il motivo della particolarità di quel paese, ma l’uomo gli disse: “Caro Lorenzo, prima delle spiegazioni voglio che tu venga con me e ti guardi attorno. Vieni. andiamo a fare un giro.
Lorenzo seguì Gustavo, rimanendo nella sua posizione naturale.
“L'importante è capirsi e rispettarsi”, pensava il vecchio Gustavo che con la sua lunga esperienza ciò lo aveva compreso da tempo, e quindi accettava Lorenzo con la sua diversità ed era consapevole delle perplessità del ragazzo nel ritrovarsi in un paese tanto differente dal suo.
Lorenzo si tranquillizzò e seguì Gustavo con fiducia.
Si ritrovarono in campagna: grandi distese di un arancio intenso attirarono la sua attenzione...si chinò, chiedendo al vecchio che tipo di fiori fossero. Quello, ridendo, gli rispose: “Non sono fiori, sono carote”! “Come? Carote"? chiese incredulo Lorenzo. “ Certo! - gli rispose l'anziano signore, sono proprio carote, non le riconosci”?
-“Ora che me lo dici e…guardando meglio…sì - disse Lorenzo - solo che da noi non stanno sotto la terra...ah, giusto! - continuò il ragazzino – sottosopra, è ovvio”!
-“Vieni, proseguiamo, ti condurrò a visitare la stalla del signor Tommaso.
Lorenzo, ormai consapevole della "normale diversità" del paese "Sottosopra", seguì la sua guida, impaziente di scoprire quanto più possibile su quel posto...alla rovescia.
"Tommaso! Ehi, vecchio brontolone...ci sei"? - si annunciò Gustavo ridacchiando.
"Certo che ci sono, birba d'un burlone! Qual buon vento ti porta da me"? - e così dicendo un signore che sembrava avere più o meno la stessa età di Gustavo uscì da quella che doveva essere la stalla, dato che si sentivano distintamente dei poderosi muggiti ed un intenso odore di fieno appena tagliato si spandeva nell'aria.
Quando Tommaso, che ovviamente si spostava come tutti i suoi compaesani, a testa in giù e gambe in su, si accorse che il suo amico non era solo, ma che era in compagnia di un ragazzo alquanto strano, che poggiava il suo corpo sui piedi e non sulle mani, esclamò:"Poffarbacco! Chi è costui"? Da quale strano pianeta è giunto qui da noi"?
Fu Lorenzo a soddisfare la curiosità dell'anziano allevatore: "A dir la verità, signore, non ho la minima idea di come io sia arrivato nel vostro paese...ricordo che stavo facendo un bel giro in bicicletta e...paff! Mi son trovato in questo posto così singolare e...originale direi. Sa, dove vivo io, tutte le persone, le cose, gli animali, hanno una posizione completamente opposta alla vostra...mi guardi! - e il ragazzo fece qualche passo, inforcò la sua bici e mostrò a Tommaso come si spostava e faceva piroette e acrobazie, ma sempre nella stessa posizione familiare a noi umani. Ripensandoci...anche in quel paese gli abitanti erano esseri umani, i cani erano cani, i gatti erano gatti, le mucche erano mucche e via dicendo...Per questo Lorenzo era così perplesso e non riusciva a capire il perchè di quella...anomalia? Si potrebbe chiamarla così? Beh, direi proprio di sì.
Fu in quel preciso momento che dalla casa di Tommaso, ovviamente sottosopra anch'essa, uscì una ragazzina che sembrava avere la stessa età di Lorenzo. Gaia, questo era il suo nome, si avvicinò e, camminando a mani in giù come in quel paese si usava fare, si avvicinò a Lorenzo ridendo allegramente di lui “Non ti preoccupare – disse - come ti chiami”?
-“Lorenzo - rispose prontamente il nostro ragazzo.
-“Piacere di conoscerti Lorenzo, io sono Gaia. Ti stavo dicendo di non preoccuparti, perchè la soluzione è molto più semplice di quel che tu possa immaginare: è solo questione di ottica”!
-“Ottica?- si meravigliò Lorenzo”!
-“Sì ottica, punto di vista…hai presente”?- spiegò con aria saccente Gaia, che era arrivata nel paese Sottosopra dopo una caduta sui suoi fiammanti pattini a rotelle e sempre per opera dello stesso spiritello che aveva dato origine all'avventura di Lorenzo. Tuttavia a lei questo posto era diventato così simpatico che ci tornava spesso per trascorrere i suoi giorni di vacanza. La bambina chiese ancora: “ Dimmi un po’… sei caduto per caso”?
-“Sì, è così - rispose Lorenzo - sono caduto dalla mia bicicletta”!
La bambina con aria trionfante gli disse, anzi gli urlò ridendo: “Ecco la spiegazione! Chiunque cada sulla piazza, al terzo metro dalla casa del su, poi si ritrova che non sa veder chi sta giù! O meglio, tu ci vedi…ma non credere a quel che vedi... perchè in realtà noi siamo come te”!
-“COSAAA”?- gridò Lorenzo molto sorpreso, anzi...SORPRESISSIMO!
-“Sì, mio caro, il mondo è negli occhi di chi guarda… ora metti questi occhialini e abbi un po’ di pazienza…fra tre ore non ne avrai più bisogno per vedere tutto in giù. Però…
-“Però”? - aspettava ansioso Lorenzo.
-“Però, quando capitò a me, io non li ho messi. ERA TROPPO DIVERTENTE! HO VISTE COSE BUFFISSIME!!! Sai che ho visto piovere sottosopra? - continuò la piccola Gaia - sì sì, è proprio vero… le goccioline di pioggia salivano verso il cielo per andare a formare le nuvole e noi non eravamo bagnati affatto, anzi ci sentivamo più asciutti di prima!!! Strabiliante, bellissimo, incredibile!!! E poi ho visto il fiume Allindietro, quello che attraversa il paese, andare non al mare ma verso la montagna con le barche piene di taglialegna e non di pescatori. Ma la cosa più strabiliante non potrai mai e poi mai immaginarla...dai, prova! - esortò Gaia invitando Lorenzo ad indovinare di cosa si trattasse.
"Mmmmm...Ehm...no, mi arrendo! Dimmelo ti prego"! - si arrese Lorenzo.
"Eh, mio caro...non hai proprio capacità di osservazione. Guarda laggiù"! - disse Gaia indicando un punto ben preciso.
Fu solo allora che Lorenzo si rese conto di quale fenomeno straordinario fosse testimone in quel momento e in quel luogo: il Sole non si trovava come suo solito in quell'ora del giorno su, nel cielo, ma era praticamente a portata di mano...così vicino e quasi a sfiorare il terreno che il ragazzo fu tentato di avvicinarsi così da poterlo toccare.
Allungò un braccio per sentire il calore della Stella, ma sentì la risata di Gaia e si fermò, voltandosi verso la bambina:"Beh? Cosa c'è da ridere"?
"Ma dai, Lorenzo, sei davvero convinto che il Sole sia proprio dove lo vedi tu? Allora non hai capito nulla di ciò che ti ho detto...illusione ottica, mio caro...pura illusione. Eppure dovresti saperlo che il Sole è una stella che non si può neanche guardare a occhio nudo, figuriamoci toccarla addirittura. Ti incenerirebbe all'istante"!
"Che peccato! - esclamò Lorenzo - è così bello e sembra così vero, in quella posizione"!
"E non hai ancora visto l'effetto Luna e quello delle altre stelle più lontane! E' uno spettacolo indimenticabile! Ora puoi scegliere: se vuoi l'illusione non mettere gli occhialini, se invece vuoi tornare nella realtà mettili e tutto sarà di nuovo regolato dalla legge di gravità nel giusto verso"!
"Lorenzo ci pensò su e decise che preferiva vedere le cose, come esse fossero nella realtà.
In fondo, il mondo era stato creato con la gravità e quindi occorreva vederlo come in effetti era fatto. Comunque, entusiasta di quella meravigliosa esperienza nel paese del sottosopra, decise che avrebbe usato quell'idea per progettare, una volta divenuto uomo, un grandissimo parco di divertimenti per bambini che, prima di entrare, avrebbero ricevuto degli appositi occhiali che permettessero loro di vedere tutto alla rovescia, esattamente "sottosopra".
E Lorenzo mantenne i suoi propositi: da adulto pensò e realizzò quello che era stato il suo sogno di bambino. Fu così che oltre ai "piccoli", anche molti "grandi" entrando nel parco di Lorenzo, che tutti ormai chiamavano veramente "Il paese del sottosopra". Poterono vedere oltre a cose e persone rovesciate, anche l'esatto contrario di tutte le loro decisioni prese nel mondo reale e... se ne videro delle belle!
Sapete bambini, quanti "grandi" ritornarono nel mondo reale ed iniziarono ad agire, di conseguenza, veramente alla rovescia?
Ebbene, lo fecero tutti coloro che, rendendosi conto di aver fatto delle scelte non proprio giuste o non abbastanza ragionate, con conseguenze negative, ebbero l'opportunità di correggere i propri errori con grande soddisfazione.
Ah…stavo per dimenticare Giogiò! Ricordate? Lo spiritello burlone! Ebbene egli decise di andare contro le proprie bizzarre attitudini allo scherzo e, insieme al fratello Fluflù, operò una straordinaria magia per aiutare Lorenzo nel suo straordinario progetto: chiamò un suo amico, un grosso ragno nero chiamato Ragno Lone e gli ordinò di costruire una ragnatela enorme, sia in larghezza che in altezza, in modo che il vento, passando tra le sue trame, suonasse una musica melodiosa, ma così melodiosa che tutte le persone ne venissero attratte, fino a giungere all’ingresso del Parco e una volta lì…come non entrare?
Il "Paese del sottosopra" esiste ancora, gestito dai pronipoti di Lorenzo. Per entrarvi non si paga alcun biglietto, ma bisogna dimostrare i buoni propositi che spingono i visitatori a cercare una soluzione ai problemi che li affliggono. Eh già, nel mondo c'è ancora e forse ci sarà sempre chi opera scelte sbagliate a danno di altri, costretti a subire spiacevoli conseguenze. Forse la visita al Parco è una lezione di vita...vedere tutto alla rovescia, dimostrando il male che ne può nascere, induce a più attente riflessioni nel mondo reale prima di agire. Sappiamo bene quanto bisogno c'è di razionalità e buon senso nel Mondo intero. Ed allora coraggio...facciamo un po' di pubblicità al "Paese del sottosopra" ed inviamo inviti a profusione. Chissà! Forse riusciremo a "raddrizzare" tutto ciò che è...alla rovescia!



Stefania Galleschi – Daniela Trinci – Daniela Bonifazi – Serenella Menichetti – Milvia di Michele – Tiziano Consani

Nessun commento:

Posta un commento