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FAVOLA A PIU' MANI " FRAGOLINA" Autori: MONICA POLI-PATRIZIA ASCIONE-LIVIA BERNI-DANIELA TRINCI-STEFANIA GALLESCHI-TIZIANO CONSANI-GIOVANNI TRICOZZI- SERENELLA MENICHETTI-DANIELA BONIFAZI

                                                                                                                 

FRAGOLINA 
C'era una volta la figlia di un re, una meravigliosa ragazza dai capelli rossi come una fragola e gli occhi verdi come un prato. Ella aveva dietro un orecchio una graziosa minuscola voglia, simile ad una profumatissima fragolina di bosco Fragolina amava molto girovagare nel bosco igrofilo vicino al suo castello, conosceva tutti gli stagni della zona e tra le tife e le ninfee avvistava sempre qualche amica rana o delle bellissime tartarughe di acqua dolce. La sua migliore amica , però, era la rana verdocchia... questa era una rana molto speciale, saggia, e segreta consigliera. Fragolina, fuggiva ogni avvenimento mondano e sempre più spesso si rifugiava allo stagno, lei non amava le ricchezze di corte e l'idea di doversi maritare e lasciare quei luoghi la rendevano immensamente triste. Così chiese consiglio......anche perché si sentiva molto sola. La rana Verdocchia le disse che in fondo al bosco, proprio nella parte più fitta, si era ritirato a vivere nella capanna di un taglialegna, il principe Mirtillo figlio del re Tuttifrutti, il cui reame confinava con quello di suo padre. Anche il giovane principe, come lei,non amava la vita mondana, amava molto leggere e studiare gli animali e le piante del bosco. Forse se fosse andata a trovarlo... Cosi' Fragolina dette ascolto alla rana e andò a trovare il principe Mirtillo. Non soltanto era un giovane bello e sorridente ma aveva una luce particolare negli occhi da incantare: era la luce della semplicità. Il principe la invito' nella sua capanna e le mostrò alcune piante rare che aveva trovato nel bosco. Fragolina era entusiasta e non finiva mai di porre domande...Quella era la vita che anelava, in mezzo al bosco a contatto con i suoni e i rumori della natura. Cominciò a recarsi sempre più spesso alla capanna del taglialegna che l'accoglieva con un gran sorriso e tanta dolcezza, naturalmente però lo scopo della principessa era quello di incontrarsi col giovane Mirtillo e con lui correre nel bosco, fare amicizia con tanti animaletti affaccendati, ma sempre dolci e affettuosi. I due principi non si erano accorti però che avevano suscitato la curiosità dell'unico gnomo cattivo della foresta, soprannominato Veleno. Veleno era uno gnomo invidioso e l'invidia spesso conduce ad azioni cattive. Cosi' nascosto nel fondo della foresta comincio' a mettere in atto un piano per ferire i due giovani che ignari del male ci cibavano della loro amicizia e trascorrevano giornate splendide e serene. Veleno era diventato malvagio a causa di un sortilegio fattogli da una strega ma, in fondo al cuore, ardeva ancora una piccola scintilla di bontà e forse, chissà, un giorno qualcuno sarebbe riuscito, con amore, a rompere quell'incantesimo. Fu così che Veleno si recò sul monte Pennacchio dalla strega Sorba ed inchinandosi ai piedi di quella aspra figura, le chiese che gli preparasse una pozione magica per poter attirare la dolce Fragolina in un artificioso tranello. Lui, gnomo dall'aspetto sgraziato, bevendo quel liquido, avrebbe dovuto prendere le sembianze del principe Mirtillo e circuire a tal punto la ragazza da portarla fin lì, nella casa della strega, la quale per ricambiare il favore a Veleno, gli avrebbe sciolto l'incantesimo che lo aveva reso malvagio. La strega Sorba pensò che se fosse riuscita a rubare la dolcezza alla bella Fragolina, avrebbe potuto apparire meno aspra e cambiare anche il proprio nome ed accettò alla grande, il patto con lo gnomo. Senza volerlo la fata Mora, di passaggio nella zona in cerca delle suoi frutti prediletti e preferiti per le sue marmellate, aveva ascoltato tutto quel turpiloquio fra lo gnomo Veleno e la strega Sorba. Nel tutto aveva intuito anche qualcosa di buono, perché la strega Sorba voleva essere meno aspra ed acquisire dolcezza, cosa insolita per una strega e, lo gnomo Veleno voleva ritornare a non essere malvagio. Occorreva però sistemare le cose in modo che a rimetterci non fosse la dolce Fragolina, quindi smise di cercare le sue prelibate more e si sedette sulle radici di un grosso albero che con la sua fresca ombra le fece venire in mente la giusta soluzione. Ma il drago Fielamaro che aveva un fiuto più fine di un segugio, percepì l'odore nauseante di una dose massiccia di bontà e, questo lo fece allarmare.......Le sue frementi narici cominciarono a pizzicare e iniziò a starnutire, con una terribile violenza, da far rabbrividire di paura ogni piccolo animale del bosco: la rana Verdocchia si aggrappò ad un grande sasso, le tartarughe si rintanarono dentro la loro casetta, gli uccellini trovarono rifugio, insieme agli scoiattoli, in un incavo della grande quercia.....insomma, si scosse tutto il bosco e dico proprio tutto! La fata Mora, però, non perse il suo sangue freddo, sapete bambini, lei conosceva molto bene il vecchio drago Fielamaro e sapeva come trattarlo. Non si perse d'animo e mentre intorno a lei, ancor tutto tremava, eccola già in piedi dirigersi incontro al drago, in mano aveva una radice, di quelle sconosciute a tutti, ma non alle fate, una radice di forma affusolata, colorata come la terra del bosco, non troppo grande né troppo piccola, dal profumo irresistibile per un vecchio drago. Ah! Dimenticavo, nell'altra mano aveva una piuma di picchio, piccola, ma molto efficace per quello che avrebbe dovuto fare... Intanto gli starnuti continuarono per un po'......dopo fu silenzio..........Il bosco cadde in un silenzio pauroso. Ma un minuto dopo aver finito tutti gli starnuti che aveva: drago Fielamaro si mise a cantare con una voce spaventosa:
    - DOVE SONO I TIPI BUONI ME LI MANGIO IN TRE BOCCONI! SONO CIBI SUCCULENTI LI INGURGITERO' A TRE PALMENTI.-
     
     
     Le consuete e tenere voci del bosco tacquero, si udiva solamente il vocione stonato del drago Fielamaro che continuava a cantare la sua terribile tiritera. Anche i principini si erano riparati, dalla furia del drago, nella capanna del taglialegna inconsapevoli di essere loro la causa di tutto questo e aspettavano che le acque tornassero calme. Intanto c'era chi cercava di trovare un rimedio a tutto ciò... Per acquisire tempo, fata Mora approfittando di un'uscita di strega Sorba, usando per esca la preziosa radice, attirò il drago Fielamaro vicino alla casa dell'aspra strega. Appena il drago si avvicinò, fata Mora, con la piuma di picchio, senza farsi notare da Fielamaro, gliela strofinò sull'estremità della coda. Solo lei sapeva che il vecchio drago aveva in quel punto della coda una zona sensibile ed allergica a quel tipo di piuma e bastava un piccolo strofinamento per innescare in Fielamaro un tale starnuto da far partire dalla sua bocca una grossa lingua di fuoco che avrebbe potuto incendiare la casa di strega Sorba, ignifuga a qualsiasi tipo di fuoco a meno di quello di drago. L'idea di fata Mora funzionò alla perfezione e in un baleno la resistente casa di strega Sorba fu un mucchietto di cenere. Fata Mora guardò Fielamaro rimasto sconcertato e compiaciuta del suo lavoro, se ne andò a preparare un lieto fine a tutta la storia Subito dopo aver udito le parole, fine lieto, il drago tornò immediatamente ad intonare con il suo vocione stonato una nuova minacciosa canzone:- 
     
    CHI HA DETTO FINE LIETO LO CONDIRO' CON ACETO QUINDI LO PAPPERO' PAPPAPPERO PERO PO'-
     
    Fielamaro continuava il suo canto, in maniera volgare e stonata, tanto che la principessina Fragolina e il principe Mirtillo,amanti della natura e dei bellissimi suoni che essa produce, si misero le mani sulle orecchie, per non udire.... Nel frattempo Fata Mora fece arrivare, con la forza della mente, a Strega Sorba, adiratissima con il drago Fielamaro, un messaggio di spiegazioni per quell'incidente, avvenuto, così sosteneva e puntualizzava, per pura fatalità e a causa di un banale incidente. In effetti, proseguiva, il vecchio drago aveva fatto uscire dalla sua bocca quella grande lingua di fuoco solo perché aveva fatto un enorme starnuto e casualmente si trovava proprio davanti alla casa della strega Sorba. Lei, che si trovava di passaggio nella zona per raccogliere le sue deliziose more, aveva visto tutto l'accaduto. Aveva quindi la necessità di incontrare strega Sorba per poterle proporre un'idea che avrebbe ridato all'aspra strega la sua casa. Strega Sorba da principio non fu entusiasta di incontrarsi con la sua rivale, ma incuriosita dal fatto di riavere la sua casa accettò di incontrarsi nel luogo di appuntamento indicato da fata Mora. Il luogo di incontro era vicino alla capanna del taglialegna, dove il principe Mirtillo e la principessa Fragolina erano soliti incontrarsi tutti giorni. All'appuntamento strega e fata furono puntualissime e di fronte allo sguardo scettico di strega Sorba, fata Mora le fece una proposta. Le disse che aveva preparato con le sue more, una buonissima pozione magica di bontà e che una volta bevuta avrebbe fatto ricostruire interamente la casa bruciata e le avrebbe procurato anche una bellissima sorpresa a patto che strega Sorba rinunciasse a ciò che le aveva proposto lo gnomo Veleno e che restituisse allo gnomo la sua integrità morale e gli togliesse il vecchio incantesimo. Inoltre, proseguì fata Mora, doveva lasciar crescere l'amore che era nato fra il principe Mirtillo e la dolce Fragolina. Solo a quel punto l'aspro carattere di strega Sorba si sarebbe addolcito e avrebbe potuto diventare fata Fragola e fare parte della congregazione delle fate buone. Strega Sorba all'inizio non voleva fare assolutamente niente di tutto ciò, ma poi ripensandoci e soprattutto incuriosita dalla sorpresa proposta, accettò di buon grado. Appena strega Sorba pronunciò il fatidico "SI", tuoni e lampi si riversarono nel bosco ed una nuova casa per lei si materializzò sul posto. Arrivò anche drago Fielamaro che incise sulla porta di ingresso, a fuoco, il nome di fata Fragola. La capanna del taglialegna diventò un castello incantato per il principe Mirtillo e la principessa Fragolina. Sopraggiunse lo gnomo Veleno che saltando e cantando nel bosco, con la sua bacchetta magica, trasformò la rana Verdocchia in un bel cavaliere piumato che cavalcando su un imponente cavallo bianco prese sotto il braccio fata Fragola e la portò dentro la sua nuova bella casa e...tutti pensarono ...ecco ora potremo vivere felici e contenti e le malvagità di strega Sorba saranno solo un lontano ricordo per ridere e scherzare! Ma ecco di nuovo la voce possente di Fielamaro con la sua odiosa cantilena che oltrepassava ogni barriera ed incuteva terrore. La sua minaccia era chiara e i due ragazzi, temendo il peggio, si guardarono negli occhi e, stringendosi le mani, si baciarono teneramente, spinti da un sincero affetto e dalla tristezza che li aveva colti improvvisamente nel veder svanire un futuro ricco di promesse. Quando ormai sentivano quasi alitare su di loro il pestilenziale fiato del drago, chiusero gli occhi, aspettando la fine. Fu in quel momento che un urlo agghiacciante squarciò l'aria ed indusse Fragolina e Mirtillo ad abbracciarsi forte per esorcizzare la paura che li attanagliava. Passarono alcuni secondi e poi...nulla! I due ragazzi, aprendo gli occhi, videro una scena che mai avrebbero immaginato: fata Mora e lo gnomo Veleno era una accanto all'altro e di Fielamaro non erano rimaste che le orme delle sue enormi zampe posteriori...era letteralmente scomparso! "Non temete - disse fata Mora ai due giovani ancora increduli - ora sì che possiamo scrivere la parola FINE a questa storia, siate felici insieme"! " Mi unisco alla mia amica fata, che mi ha ricondotto nella giusta via, quella del bene. Da oggi in poi non mi chiamerò più Veleno, ma Miele, ed auguro a voi tanta dolcezza, come quella che vedo nei vostri occhi"! Fragolina e Mirtillo, ancora un po' emozionati, ma felici per essere vivi e insieme, si alzarono e la principessa rispose:"Non trovo le giuste parole per dirvi grazie, ma con tutto il mio cuore vi sono grata per il vostro intervento"! Anche il principe intervenne:" Avete salvato non solo noi, ma anche il nostro futuro insieme, il nostro amore...vi siamo debitori"! "Cari ragazzi, la vostra felicità è il dono più grande per noi, non ci dovete nulla se non una magnifica festa di nozze"! Che ne dite bambini? Vi sembra un bel finale per questa storia? Io direi di sì, perché ancora una volta il bene ha vinto sul male. P.S. Siete tutti invitati alla fantastica festa di nozze di Fragolina e Mirtillo, e naturalmente ci sarà una grande fetta di torta anche per voi! MONICA POLI-PATRIZIA ASCIONE-LIVIA BERNI-DANIELA TRINCI-STEFANIA GALLESCHI-TIZIANO CONSANI-GIOVANNI TRICOZZI- SERENELLA MENICHETTI-DANIELA BONIFAZI
     
                        

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