Questa fiaba si è classificata 4° al primo concorso letterario nazionale a cui il gruppo ha partecipato
VOLONTARI D'AMORE
Quando LINO venne al mondo aveva già due fantastiche sorelline Marta e Veronica bionde e graziose. Lino aveva una faccina rotonda e rosea, due grandi occhioni e sembrava un batuffolino tanto era piccolo. Pesava però quasi 3 kg e mamma e papà se lo portarono orgogliosamente a casa.
Lino cresceva e le sue gambette si ingrossavano ma mamma Gina quando le stendeva per farle entrare nelle belle tutine con coniglietti e paperelle notava un
qualcosa del quale sembrava preoccuparsi.
Spesso Marta e Veronica l'avevano vista abbassare gli occhi verso le gambine del fratellino con grande insistenza ma, per loro, Lino era il fratellino più bello del mondo.
Lino cresceva sì ma le sorelline capirono ben presto che mamma si era preoccupata giustamente perché quel piccolino aveva un non so che di diverso da tutti. Le sue gambe erano corte e....assomigliavano a quelle degli gnomi.
Purtroppo con il passare del tempo la situazione non mutò...e si arrivò a concludere che con un intervento il problema poteva esser risolto.
Le sorelline capirono che c'erano dei MAGHI-PROFESSORI che le avrebbero allungate ma che anche loro avrebbero dovuto, come pure tutti i compagni, collaborare perché Nino potesse accettare l'operazione.
Lino frequentava la classe prima elementare e tutti i bambini e le sorelline decisero: “Sì saremo Folletti-aiutanti!”e iniziarono, d'accordo con le insegnanti, a non far pesare a Lino il suo problema che gli impediva di giocare come gli altri suoi compagni, di correre, di saltare. Non solo, ma cercavano in tutti i modi di riempire la giornata del piccolo Lino in mille altri modi che potessero non fargli pesare il suo impedimento.
Lino pareva non accorgersi di tutte queste attenzioni e, anzi, si lamentava che non voleva l'aiuto da nessuno, che ormai era grande e insomma che lo lasciassero stare una buona volta!
Un giorno, con tutta la classe, andarono in gita nella grande città per visitare il museo del Risorgimento e il giardino zoologico.
Lino era felice, insieme ai suoi compagni, e, attento, girò con loro tutte le sale estasiato dai meravigliosi cimeli che erano in bella mostra. Tutto andò bene sino a quando la scolaresca si trasferì al giardino zoologico, che come ben sappiamo è piuttosto vasto. I percorsi da seguire sono molti ed è faticoso camminare per le stradine che conducono alle aree destinate alle specie animali più diverse.
Le insegnanti pensarono di far procedere Lino davanti al gruppo, così da accertarsi che il bimbo non rimanesse indietro, ma fu un'impresa quasi impossibile, dato che lui non amava stare in prima fila. Per fortuna riuscì a convincerlo il suo compagno di banco ed amico Claudio, con uno stratagemma. Gli sussurrò all'orecchio:" Ehi, Lino, reggimi il gioco! Non sai quanto ho dovuto faticare per convincere le maestre a farti stare con me qui davanti, pensa che ho dovuto inventarmi la storia che tu ed io avevamo fatto una ricerca su Internet insieme e quindi dovevamo stare vicini per prendere appunti sugli animali esotici. Se tu non accetti mi tocca dar la mano a Jessica, che come sai ha una cotta per me e mi toccherebbe sentire le sue sciocchezze smielate...ti prego, salvami!"
Fu così che Lino, contento di poter essere utile all'amico, si spostò dal fondo della fila assieme a Claudio per andare in cima al gruppo. Senza che il bambino se ne accorgesse, l'amico fece l'occhiolino alla maestra Lucia, che rispose con il tipico gesto della mano che significa OK!
Naturalmente la classe fu un po' rallentata da questa variazione, ma nessuno si lamentò, anzi furono contenti di poter ammirare con calma tutti gli animali.
Purtroppo però, durante la visita, scoppiò un temporale improvviso ,davvero inaspettato: bisognava correre a ripararsi e percorrere velocemente il cammino inverso. Come comportarsi senza mettere in difficoltà Lino?
Claudio ci pensò appena un attimo e subito dopo urlò ai compagni in fuga: "Ragazzi, facciamo a chi è più coraggioso e non scappa!"
E fu commovente vedere tutti quei ragazzi che, imperterriti, preferirono bagnarsi sino al midollo stringendosi intorno a Lino pur di non metterlo in difficoltà.
Da lontano li stava osservando con molta attenzione un signore dal viso severo e dall'aspetto marziale. Sembrava quasi un militare, ben vestito con, all'occhiello, un piccolo stemma.
I ragazzi,in un primo momento quasi impauriti, non appena il temporale cessò si avviarono verso di lui e "Buongiorno signore" dissero quasi in coro. "Buongiorno ragazzi, è da un po' che vi osservo e ho capito quanto state cercando di fare. E' encomiabile e meritate un premio!"
Così dicendo estrasse dalla tasca della giacca un biglietto da visita che diede al capoclasse. C'era scritto: Associazione Volontari assistenza persone diversamente abili. "Ecco ragazzi questo è l'indirizzo della nostra associazione di cui sono presidente, vi aspetto tutti la prossima domenica nel pomeriggio, avrete modo di vedere tanti ragazzi come voi che dedicano parte del loro tempo libero per aiutare i compagni diversamente abili, sono dei veri eroi del nostro tempo" E così detto, scompigliò i capelli di Lino e si allontanò.
Il capoclasse allora si rivolse ai suoi compagni e disse:"Domenica pomeriggio, invece di stare in casa a giocare alla Play Station mi farò accompagnare dai miei genitori a quella associazione. Chi vuol venire con me?"
Tre ragazzini decisero che sarebbero andati; il capoclasse allora disse che, siccome il suo papà aveva una auto familiare a sette posti, sarebbe passato a prenderli direttamente a casa loro.
La domenica pomeriggio, come stabilito, Claudio passò a prendere i compagni ed insieme si diressero all'Associazione Volontari.
La sede dell'Associazione era una palazzina bassa, tipo viareggina, il cui accesso era stato modificato per abbattere le barriere architettoniche e consentire a tutti di poter entrare liberamente.
Una stanza della palazzina era stata allestita a sala-convegni, mentre le altre tre erano state sistemate ad "atelier" per accogliere bambini diversamente abili e coinvolgerli in attività manuali, pratiche e psicomotorie, come supporto per il loro sviluppo psicofisico.
I tre ragazzini arrivarono contenti e increduli all'appuntamento.
Quante persone! Quasi tutte molto più grandi di loro ma i ragazzi non si sentivano a disagio e riconobbero subito il signore che li aveva contattati e che rivolgeva proprio a loro un sorriso incoraggiante tanto da farli sentire orgogliosi di esser lì. Molte persone si volgevano verso di loro, qualcuno li accarezzava con lo sguardo o con la mano.
I bambini si chiedevano: ”Perchè...che cosa abbiamo fatto di così importante?”
Ma proprio mentre stavano pensando questo dal microfono sentirono i loro nomi e una voce che li invitava a dirigersi verso un grande tavolo in mezzo alla sala: sopra di esso erano adagiate delle magliette colorate,con disegni di alcuni animali e non erano stampate! Erano state dipinte a mano e su alcune spiccava il nome dei ragazzi! Sì proprio i loro nomi!
I ragazzi, curiosi, cominciarono a guardarle più attentamente ammirati nel vedere i propri nomi scritti sulle magliette ! Erano festosamente incoraggiati dalla gente a indossarle e la cosa più bella fu scoprirne l'autore! Ebbene Lino ce l'aveva messa tutta: si era fatto aiutare dalle insegnanti che avevano filtrato i contatti, dall'associazione per i materiali e manodopera, dai genitori che avevano lavorato con gli altri del gruppo.
Ma i nomi dei suoi compagni li aveva scritti personalmente Lino! E anche per la scelta degli animali da dipingere aveva avuto piena libertà di scelta perché solo il suo affetto verso ognuno di loro gli aveva permesso di immaginare chi poteva essere un curioso scimmiotto, un ghiotto orso,un coraggioso leone, un tenero panda…
Per i suoi compagni aveva deciso di trovare qualcosa di bello da dire attraverso le caratteristiche degli animali: pregi, virtù, sentimenti!
I ragazzi se ne sentirono orgogliosi e commossi.....
Insomma qui c'era proprio un bel gruppo di "Amici", un gruppo dentro al quale era maturato qualcosa di bello , di molto bello e di reciproco.....
Il Presidente dell'associazione consegnò loro una pergamena nella quale venivano nominati VOLONTARI ad honorem......ed i bambini esultanti non comprendendo bene il perché di questo onore, poiché per loro tutto era stato NATURALISSIMO, spalancarono gli occhioni e chiesero:
-Che cosa significa?
-SIETE STATI VOLONTARI D'AMORE per il vostro compagno ed oggi, in questo mondo che dimentica i valori del viver comunitario, è BELLISSIMO..per questo a tutti gli effetti vi meritate di far parte del nostro universo che, al contrario dei costumi imperanti, mette l'aiuto reciproco al primo posto DA OGGI SIETE V O L O N T AR I!
“E che cosa dovremo fare?”chiesero stupiti ma orgogliosi i bambini.
Solo quello che avete già fatto:AIUTARE il PROSSIMO
Nella palazzina ci fu uno scrosciante applauso per i nuovi membri.
Infine i bambini, che proprio per questo sono belli,con la più naturale semplicità s'infilarono quelle magliette e poi tutti insieme allegramente uscirono all'aperto contenti e felici di un giorno così speciale, forse neppure se ne rendevano conto, ....di sicuro lo avrebbero scoperto meglio crescendo!
Autori: Daniela Bonifazi - Rossella Ceccarelli - Francesco De Gaetano -
Milvia Di Michele - Lalla Tosi - Daniela Trinci
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