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LA TORRE DI TORREVECCHIA di Silvia Vanni



LA TORRE DI TORREVECCHIA 

Il paese di Torrevecchia, ha preso il suo nome da una vecchia torre che si erge su di un colle, ai piedi del colle vi è Torrevecchia , dalla grande piazza del paese abbiamo una splendida visione della torre.
"Splendida", per modo di dire perché quella vecchia torre è tutt'altro che splendida!
La torre è molto antica e non è mai stata restaurata,è circondata da una fitta boscaglia incolta, e nella pare inferiore della torre si arrampicano molte erbe selvatiche,è sempre
" e dico sempre!" avvolta in un manto di nebbia ed intorno ad essa volano falchi e aquile pronti ad afferrare la loro preda.
Insomma la visione della torre è così inquietante che gli abitanti del villaggio non vi si vogliono avvicinare, anzi ci sono molte leggende di maledizioni e di disgrazie sulla torre e
ogni volta che in paese succede qualcosa tutti dicono che è stata colpa della torre.
Un giorno mi svegliai e come tutte le mattine scesi per strada, le persone erano agitatissime, ed io un po' incuriosito domandai che osa fosse successo, il panettiere con aria preoccupata ed agitata mi disse:-"Vai a casa ragazzo e per oggi non uscire, stanotte la luna piena ha illuminato la grande torre e la sua ombra ha oscurato il nostro paese, oggi accadrà senz'altro qualcosa di molto brutto!".
Io andai a casa anche perché le scuole erano state chiuse e nel paese era stato messo il divieto di uscire a donne e bambini, gli uomini invece si radunarono nella piazza del paese dove tutti insieme parlavano dell'accaduto e su cosa dovevano fare per risolvere il problema. Dopo varie ore di discussione giunsero alla conclusione di andare tutti insieme in cima al colle, muniti di picconi ed asce per abbattere la torre, in modo che questa una volta demolita non avrebbe potuto più essere causa di alcun maleficio per il paese e i suoi abitanti.
L'indomani tutti gli uomini del paese partirono di buon ora, e cantando l'inno paesano, "per farsi coraggio" si diressero verso la torre, dovettero camminare per un intero giorno, solo la mattina seguente arrivarono davanti alla boscaglia, era piena di rovi ed animali selvatici, uno degli uomini fu punto da un serpente, un altro si ferì cadendo su i rovi, un altro ancora cadde in un profondo fossato, gli uomini incominciarono ad impaurirsi e pensavano che tutte queste piccole disgrazie stessero accadendo a causa della torre, alcuni si spaventarono e decisero di tornare alle loro case, rimasero solo i più abili ed i più coraggiosi.
Finalmente gli uomini erano vicinissimi alla torre quando... udirono una strana melodia..forse un lamento o la voce di un fantasma imprigionato nella torre.
Altri uomini si ritirarono, solo mio padre rimase per affrontare il "fantasma" o cos'altro.
Si fece coraggio ed aprì il vecchio portone d'ingresso cigolante, entrò, si guardò intorno
e...rimase esterrefatto, la torre al suo interno era bellissima, era arredata con antichi mobili pregiati, in terra c'erano bellissimi tappeti, ed era circondata da scale di marmo che percorrevano tutta la sua circonferenza e portavano al piano superiore, dal quale proveniva la melodia.
Mio padre, si fece coraggio e timidamente iniziò a salire le ripide scale di marmo, poi con un filo di voce disse :-"E' permesso?...posso entrare??". La melodia di colpo cessò, mio padre non sapeva cosa pensare, ed anche se un po' impaurito fece un avanzò ed aprì la porta che conduceva nella stanza, quando...con meraviglia notò che vicino alla finestra della torre vi era una splendida fanciulla.
Mio padre si fece avanti e con voce frema le disse :-"Non avere paura..che cosa ci fai qui", la ragazza raccontò la sua storia a mio padre e parlò della torre come l'unico ambiente caldo e accogliente che era riuscita a trovare, mio padre sorrise e capì che tutte le leggende della torre erano solo state frutto delle paure e della fantasia degli abitanti del paese.
Quel giorno a Torrevecchia si imparò una grande lezione e cioè Che non bisogna fermarci alle apparenze perché alcune volte un brutto guscio può contenere un tesoro!
Silvia Vanni



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